Operaio 59enne addetto alla manutenzione del verde muore travolto da un albero nel Pistoiese
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L’operaio stava lavorando in strada a Pescia (Pistoia), in località Veneri, quando l’albero, probabilmente a causa del forte vento, è caduto e lo ha travolto
Un operaio è morto travolto da un albero in provincia di Pistoia. Dalle prime informazioni emerse l’uomo è stato colpito dall’albero caduto mentre era intento a lavorare in strada a Pescia (Pistoia): secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava proprio tagliando l’albero che gli è poi crollato addosso. L’uomo, Mario Morina di 59 anni, residente a Pescia, era dipendente di una cooperativa che si occupa della manutenzione del verde per conto del Comune.
Sul posto intervenuti con i sanitari i vigili del fuoco, i carabinieri e anche il personale della medicina del lavoro. I soccorritori, però, hanno solo potuto constatare il decesso dell’uomo. L’incidente si è verificato lungo in via Vecchia Postale a Veneri, una strada sterrata che porta a una zona boschiva. Da capire se nel crollo della pianta possa avere o no influito il forte vento che interessa anche la provincia di Pistoia. Sulla dinamica dell’incidente sono in corso i rilievi del personale della medicina del lavoro della Asl. Si tratta dell’ennesima morte sul lavoro in Italia. Pochi giorni fa l’Inail ha aggiornato i dati sulle denunce e ha fatto sapere che nei primi 11 mesi del 2024 sono state 1000 le morti bianche.
L’operaio doveva ripulire la strada da qualche frasca e qualche ramo, sta di fatto che mentre stava provando a tagliare l’albero e non so neppure se avrebbe dovuto farlo, forse no, probabilmente a causa del vento quell’albero gli è caduto addosso, provocandone la morte”, spiega il sindaco di Pescia, Riccardo Franchi, accorso sul luogo dell’incidente. “Una tragedia – afferma il sindaco -. Non si può morire così sul lavoro, era una persona conosciuta, abitava nella montagna pesciatina, una bravissima persona, sempre disponibile. Non ci sono parole, quando accadono queste disgrazie. Esprimo le mie condoglianze alla moglie e alla famiglia”.
Centro Studi Cub, più di 4 morti sul lavoro al giorno nel 2024
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Più di 4 morti sul lavoro al giorno nel 2024, 30 alla settimana, 123 al mese, per un totale di 1482 a fronte di 1446 nel 2023.
Sono questi i numeri “per difetto” sui decessi dei lavoratori, lo scorso anno, secondo il Centro Studi Cub che ha elaborato dati Inail e dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre (Venezia).
Gli infortuni non mortali si attestano invece a oltre 540.000.
Una “contabilità agghiacciante” e un “annus horribilis”, rimarca il sindacato, sottolineando che “la strage sul lavoro” aumenta con un +3,3% nel 2024 rispetto ai 12 mesi precedenti. In particolare, 1055 persone sono decedute sul posto di lavoro e 427 in itinere cioè o svolgendo un lavoro sulle strade (camionisti o conducenti di mezzi pubblici e privati) o andando o tornando da casa.
Dallo scorporo dei dati – osserva il Centro Studi – emergono alcune evidenze: per i lavoratori stranieri il rischio di morte risulta in proporzione oltre che doppio rispetto ai lavoratori italiani (69,1 morti ogni milione di occupati, contro i 26,7) e il settore delle costruzioni rimane quello più falcidiato dagli incidenti mortali, con 147 decessi. La fascia d’età maggiormente colpita è quella tra i 55 e i 64 anni.
Calcolando i morti nelle regioni per soli 11 mesi, cioè da a gennaio a fine novembre 2024 (perché non ci sono ancora tutti i dati disarticolati) la Lombardia risulta, come nel 2023, avere il maggior numero di vittime cioè 121. Seguono: Campania 73, Emilia-Romagna 68, Lazio 67, Sicilia 57, Veneto 49, Piemonte 48, Puglia 44, Toscana 39, Sardegna 24, Trentino-Alto Adige 23, Liguria 19, Calabria 18 Umbria 17, Abruzzo e Basilicata 15, Friuli-Venezia Giulia 14, Marche 12, Valle d’Aosta e Molise 4.