2 Settembre 2022

Brescia, operaio muore schiacciato da una piastra di 5 tonnellate: aveva solamente 31 anni

Ancora un incidente sul lavoro in Lombardia: operaio 31enne morto schiacciato da una lastra di metallo pesante 5 tonnellate

Ancora una tragedia sul lavoro. Un operaio di 31 anni è morto schiacciato da una piastra di 5 tonnellate in un’azienda a Pontevico, nel Bresciano. L’incidente è avvenuto nella mattinata di venerdì 2 settembre: inutili i tentativi di soccorso, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

ntorno alle 7:30 del mattino un operaio di 31 anni è stato travolto e poi schiacciato da un macchinario pesante 5 tonnellate, nell’azienda Eural Gnutti spa di via Mattei, a Pontevico, provincia di Brescia.

I colleghi hanno immediatamente lanciato l’allarme: sul posto, oltre a due ambulanze e a un’automedica, sono intervenuti i carabinieri e una squadra di vigili del fuoco.

Verona incidente sul lavoro: morto l’operaio caduto in un silos alle Cantine Pasqua

La vittima è Nicolò Corsi, aveva 21 anni. La tragedia venerdì 2 settembre, il giovane era stato ricoverato a Borgo Trento in condizioni disperate

Verona, 5 settembre 2022 – Non c’ è l’ha fatta il giovane operaio di 21 anni precipitato in un silos venerdì scorso 2 settembre. All’arrivo dei soccorsi le sue condizioni erano apparse subito disperate, al punto che una prima comunicazione lo aveva dato per deceduto. 

È morto all’ospedale di Verona Nicolò Corsi, era rimasto gravemente ferito nell’incidente sul lavoro avvenuto alle Cantine Pasqua, nel capoluogo scaligero. Il giovane, che lavorava per la O.M. System di San Martino Buon Albergo (Verona), una ditta esterna che esegue manutenzioni agli impianti, aveva perso i sensi a causa delle esalazioni mentre era impegnato in un intervento di manutenzione in un serbatoio ed era precipitato all’interno del silos. 

Il giovane operaio lavorava conosceva bene le procedure di lavoro, come ha sottolineato in una nota l’azienda O.M. System  che ricorda come la ditta avesse effettuato ripetute volte nel corso degli anni passati manutenzioni in situazioni identiche e nei medesimi locali coinvolti

Le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Il 21enne è morto questa notte 5 settembre alle ore 3.00 nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Borgo Trento. Nicolò dal momento dell’incidente non aveva mai dato segni di ripresa e si trovava sedato e in una situazione clinica definita dai medici drammatica.

Un incidente dai risvolti doppiamente drammatici, perché un collega di 37 anni del ragazzo, che stava assistendo alla scena, nel tentativo di soccorrerlo, ha salito le scale esterne del silos velocemente, perdendo l’equilibrio e sbattendo violentemente la testa contro uno dei sostegni di metallo. 

Filago, investito sul piazzale di una ditta: muore in ospedale elettricista di 34 anni

Incidente mortale sul lavoro. Secondo incidente mortale sul lavoro in pochi giorni nella Bergamasca. Dopo l’operaio caduto mentre sistemava un paramassi ad Averara, nella mattinata di venerdì 2 settembre è deceduto un elettricista di 34 anni di Villa di Serio, schiacciato da un camion in manovra all’interno del piazzale di una ditta di Filago.

Operaio morto sul lavoro a Sassari, c’è un indagato

Inchiesta Procura, non un malore ma ucciso da un macchinario

Antonio Masia, l’operaio 53enne trovato morto il 25 luglio scorso all’interno dello stabilimento di trattamento rifiuiti della Gesam di Sassari, a Truncu Reale, non è morto per un malore ma sarebbe stato ucciso da un mezzo meccanico.

Il suo corpo sarebbe poi stato occultato e ritrovato qualche ora più tardi da alcuni colleghi, allertati dalla moglie di Masia, preoccupata per il mancato rientro a casa del marito.

Per questi fatti la Procura di Sassari ha iscritto sul registro degli indagati un collega di lavoro della vittima: si procede con le ipotesi di reato di omicidio colposo e occultamento di cadavere.

La svolta grazie alla ricostruzione della Questura di Sassari a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile dopo l’esito dell’autopsia sul corpo dell’operaio.

La morte di Masia risale al 25 luglio; il 6 agosto, dopo un sopralluogo degli inquirenti e il sequestro dei telefoni cellulari di tutti i dipendenti che lavorano nell’impianto, nello stabilimento della Gesam si scatenò un incendio doloso che distrusse la struttura, impegnando per giorni i vigili del fuoco. Per il rogo la Procura ha delegato le indagini ai carabinieri del Noe di Sassari, per verificare se il fatto possa essere collegato alla morte dell’operaio, probabilmente un tentativo di eliminare le tracce dell’incidente sul lavoro. 

Ora la svolta nelle indagini: la Squadra Mobile, guidata dal dirigente Dario Mongiovì, ha interrogato tutti i dipendenti dello stabilimento che erano in servizio il giorno della morte di Masia. Le dichiarazioni raccolte, le verifiche dello Spresal e l’esito dell’autopsia hanno permesso di stabilire che la morte del 53enne non sia dovuta a un malore ma sia stata causata da un mezzo operatore. Il 2 settembre i carabinieri del Noe e i Vigili del fuoco hanno svolto un altro sopralluogo nell’impianto Gesam per ulteriori accertamenti.