Colpito alla testa da un tubo: morto l’operaio coinvolto in un incidente sul lavoro a Santeramo
L’uomo era in ospedale al Miulli ricoverato in gravissime condizioni dopo essere rimasto ferito mentre lavorava all’interno del Palacooper
Non ce l’ha fatta l’operaio che ieri, giovedì 6 febbraio, era stato colpito alla testa da un tubo mentre si trovava al lavoro nel palazzetto dello sport di Santeramo in Colle.
Trasportato in condizioni disperate all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, il 59enne è deceduto oggi. La conferma è arrivata con un post su Facebook di Vincenzo Casone, sindaco di Santeramo in Colle, il quale ha espresso cordoglio per la tragedia: “Desidero esprimere, a nome dell’amministrazione e dell’intera cittadinanza, profondo cordoglio alla famiglia del capocantiere di un’azienda non locale, appaltatrice dei lavori in corso presso il Palacooper, venuto a mancare per un tragico incidente sul lavoro. Che la terra gli sia lieve”.
-“Dopo tanti disperati tentativi, è morto questa mattina l’edile gravinese di 59 anni, che nella giornata di ieri è stato coinvolto in un grave incidente sul lavoro nel cantiere pubblico di riqualificazione del Palazzetto dello Sport di Santeramo in Colle, nell’area metropolitana di Bari – si legge in una nota diffusa da Fillea Cgil (Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell’edilizia, delle industrie affini ed estrattive) -. Registriamo la terza morte, solo nei cantieri della provincia di Bari, in meno di 30 giorni: non possiamo più tollerare che la sicurezza nei cantieri venga trattata come un costo da tagliare. Ogni giorno lavoratrici e lavoratori escono di casa per guadagnarsi da vivere e troppo spesso non fanno ritorno. Queste tragedie non sono mai fatalità, ma il risultato di scelte sbagliate in materia di appalti e sicurezza sul lavoro”.
Infortunio sul lavoro: resta con la gamba incastrata sotto l’escavatore. E’ grave
Protagonista un uomo che stava eseguendo dei lavori lungo la Sp31 all’altezza di Chiusdino
Chiusdino (Siena), 7 febbraio 2025 – Grave infortunio sul lavoro nel senese. Accade a Chiusdino, dove un operaio è rimasto con una gamba incastrata sotto il montante di un escavatore mentre era impegnato in attività lavorative. Il pronto intervento dell’unità dei Vigili del Fuoco ha permesso di liberare l’uomo, che è stato immediatamente consegnato al personale medico del 118.

Quattro morti in due giorni, è strage del lavoro tra Puglia e Basilicata. A Santeramo deceduto l’operaio colpito da un tubo
Oltre al 60enne, arrivato gravissimo al Miulli di Acquaviva, sono morti un agricoltore 61enne di San Vito dei Normanni e un collega 48enne di Grassano Lucano. A Ferrandina, 50enne è caduto nella grata del depuratore
Nel Brindisino agricoltore schiacciato dal trattore
Nella serata del 6 febbraio, invece, a San Vito dei Normanni, il 61enne Francesco Mansueto è stato schiacciato da un trattore. A quanto si apprende, l’uomo era all’interno della sua proprietà, intento a manovrare il mezzo agricolo. Molto probabilmente, si è accorto di non aver fermato il trattore e ha provato a salire sul mezzo per bloccarlo, ma è stato travolto dalla ruota posteriore sinistra. Sul luogo, i carabinieri e il personale dello Spesal per i rilievi del caso.
I morti sul lavoro tra Ferrandina e Grassano Lucano
Anche la Basilicata è stata segnata dal dolore nella mattinata del 7 febbraio. Alle ore 8 circa, a Ferrandina, il 50enne Antonio Pirretti – dipendente di una ditta esterna di manutenzione – ha perso la vita cadendo in una griglia del depuratore di Acquedotto Lucano. Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora ignote. Infatti, le autorità competenti hanno avviato le indagini per chiarire le responsabilità e le dinamiche della tragedia.
Al momento non si esclude possa avere avuto un malore prima della caduta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale medico del 118, arrivati sul posto con un’ambulanza e un elicottero. Tuttavia, i soccorsi non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.