Amianto : Discariche

Discarica di amianto a Marmirolo, Regione Lombardia archivia il progetto

No definitivo dopo i rilievi di Comune e Provincia di Mantova. Il sindaco: «Decisiva la sinergia fra enti e cittadini»

MARMIROLO – Una vittoria per il Comune di Marmirolo: l’impianto per lo smaltimento dei rifiuti di amianto a Pozzolo non si farà. Lo ha ufficializzato nei giorni scorsi Regione Lombardia. Soddisfazione da parte del sindaco Paolo Galeotti, che si è battuto per l’importante risultato con i cittadini, il Comitato “no discarica nella ex Cava Nuove Strade” e la Provincia di Mantova. “Una soddisfazione per l’intero territorio – ha detto il primo cittadino marmirolese – grazie all’impegno di tutti. Una bella testimonianza di impegno congiunto del territorio”.

La vicenda era partita un anno fa, con la ditta Ammit di Brescia che aveva manifestato l’intenzione di aprire una discarica nel territorio di Pozzolo: si è riscontrata subito l’opposizione del Comune e della cittadinanza, con un Comitato costituito proprio per meglio combattere la battaglia, poi stata sostenuta anche dai comuni limitrofi e anche dalla Provincia. E già lo scorso febbraio era arrivato un “no” alla realizzazione dell’opera, facendo calare il silenzio sulla vicenda, fino a quando, qualche giorno fa, la ditta bresciana avrebbe deciso di gettare la spugna.

Salussola, si accende ancora la battaglia contro la discarica di amianto

Cittadini e rappresentanti del comitato «Salussola ambiente è futuro» dovranno combattere una nuova battaglia a tutela del loro territorio. L’ipotesi di dover affrontare un nuovo iter legale e burocratico diventa infatti realtà. La ditta Acqua&Sole, titolare del progetto della discarica di amianto in frazione Brianco, ha notificato nei giorni scorsi l’appello al Consiglio di Stato, in risposta alla vittoria registrata dal movimento solo alcune settimane fa. «Ci aspettavamo che il proponente non si sarebbe fermato ma speravamo di avere più tempo a disposizione per prepararci a quest’ulteriore battaglia» commenta Simonetta Magnone , portavoce e presidente del gruppo. «Oltre alla preoccupazione di dover nuovamente affrontare un percorso di questo tipo, ci angoscia il fatto di doverlo fare in poco tempo con molta fretta e pochissime risorse economiche».

Acqua&Sole ha infatti presentato un’istanza cautelare per sospendere gli effetti delle sentenze che hanno dato, di fronte al Tar, ragione ai cittadini contrari alla realizzazione dell’opera. «L’istanza cautelare potrebbe essere discussa già il prossimo 24 agosto, questo significa dare l’incarico ad un legale e a dei periti alla velocità della luce ma soprattutto, vuol dire per noi reperire fondi che non abbiamo per sostenere le spese».

Un’emergenza che Ambiente e Futuro aveva già cercato di affrontare con una serata aperta al pubblico per poter avviare una nuova raccolta fondi, al fine di garantire la possibilità di proseguire l’iter così come stanno facendo, in autonomia, gli altri due soggetti coinvolti contro la ditta proponente: il Consorzio di tutela del riso DOP e la famiglia Turletti dell’omonima azienda agricola.