Cancro alla laringe provocato dall’amianto: risarcita la famiglia
L’operaio aveva lavorato dal 1971 al 2006 nello stabilimento di produzione di alluminio a Fusina.
Ai congiunti 70 mila euro
Il tumore alla laringe è una delle malattie provocate dall’amianto riconosciute dall’Inail nella Lista I. Quelle per le quali il nesso di causalità si intende provato per legge. È dimostrato, infatti, che l’asbesto provochi diverse neoplasie, prima tra tutte il mesotelioma.
È così, a livello civilistico, molto probabile che un operaio che lavorò anche nello stabilimento di alluminio di Fusina, a Venezia, abbia contratto la neoplasia proprio sul posto di lavoro, dove respirava la fibra killer. Le aziende che hanno gestito lo stabilimento, spiega il giornale “La Nuova di Venezia e Mestre”, sono quasi tutte scomparse, tranne una la Montecatini Edison. E l’operaio, morto poi nel 2019, aveva lavorato per questa società per due anni.
Questo ha consentito alla famiglia di chiedere il risarcimento per la sofferenza subita dall’uomo e da tutti loro, per la sua perdita prematura. Se n’è andato, infatti, a soli 68 anni. Dopo una vita di lavoro, come tanti altri operai che hanno svolto la loro attività a contatto con il minerale cancerogeno, avrebbe potuto godersi la famiglia negli anni della pensione. Invece troppo spesso l’amianto non lascia scampo e, a distanza anche di 30, 40 anni dall’esposizione.
Ex Ilva, giudice consente arretrati a pensionato per esposizione all’amianto
Riconosciuto il diritto alla rivalutazione della retribuzione pensionabile
TARANTO – Il giudice del lavoro del Tribunale di Taranto, Saverio Sodo, ha accolto un ricorso contro l’Inps presentato da un pensionato ex Ilva, assistito dall’avvocato Massimiliano Del Vecchio dell’Ufficio legale della Cgil, riconoscendogli il diritto alla rivalutazione della retribuzione pensionabile per esposizione all’amianto. Al ricorrente spettano gli arretrati del rateo pensionistico mensile ricalcolato anche sulla base del periodo di oltre dieci anni (761 settimane) di esposizione all’amianto e in più riceverà d’ora in poi una pensione aumentata di circa il 10%. Cgil e Fiom spiegano che «il lavoratore, che dal febbraio 1985 ad ottobre del 2003 aveva lavorato in un reparto in cui era presente la fibra killer, malgrado avesse ottenuto dall’Inail il riconoscimento di esposizione qualificata all’amianto, non aveva traccia di quel periodo ad alto rischio nella sua pensione».