Amianto :Sentenze

Morto per l’amianto sulle navi della Marina, il Tribunale nega il risarcimento alle due figlie. “È un’ingiustizia profonda, faremo ricorso”

Sono orgogliosa di aver proceduto nei confronti del ministero della Difesa per rendere giustizia a mio papà. Nostra madre ha ottenuto un risarcimento, ma non abbiamo vinto alla lotteria, né al gratta e vinci. Perché mio papà è morto e io vorrei che lui fosse ancora qui con noi, che facesse il nonno. Avrei ancora un sacco di cose da chiedergli e non posso più farlo. Abbiamo ottenuto una mezza vittoria legale, ma tutti noi abbiamo subito una perdita umana, affettiva e morale enorme”. Francesca, che vive a Schio, come la mamma e la sorella Elisa, è figlia del motorista navale Federico Tisato, morto nel 2016 all’età di 67 anni per un mesotelioma pleurico causato dall’aspirazione di fibre d’amianto, risalente all’epoca in cui era imbarcato su due navi della Marina Militare italiana. Il Tribunale di Vicenza ha riconosciuto soltanto alla vedova un risarcimento di 400mila euro e un vitalizio di circa 1.900 euro al mese, visto che al marito è stato riconosciuto lo status di vittima del dovereNessun assegno invece alle due figlie, perché, quando il padre si ammalò e morì nel giro di due anni, erano già maggiorenni e autosufficienti.