Amianto : Sentenze

Amianto nei cavi del telefono: 20 anni in Telecom, muore: pensione alla vedova

L’uomo è morto di mesotelioma a causa dell’esposizione professionale alla fibra cancerogena nelle centrali romane. Condannata l’Inail

Il Tribunale di Roma ha condannato INAIL alla costituzione in rendita di reversibilità in favore di Riccardina Loconte, vedova di Gian Piero Defendini,romano, classe 1949, deceduto per aver contratto un mesotelioma pleurico a causa dell’esposizione professionale a polveri e fibre di amianto mentre era alle dipendenze di Telecom Italia, già Sip. 

L’uomo aveva prestato servizio in azienda per 20 anni, dal luglio del 1973 al marzo del 2003, come “addetto ad attività tecniche, specializzato in centrali telefoniche e ponti radio” svolgendo mansioni  nelle centrali romane di Appia (Via Sannio), Esquilino, Cinecittà e Colombo manipolando costantemente le sottilissime fibre di amianto durante la verifica dei materiali e della componentistica delle parti elettriche, e durante la sostituzione delle parti elettroniche usurate collocate negli isolatori, nei trasformatori e negli interruttori. L’azienda utilizzava anche teli di amianto che venivano spesso tagliati e maneggiati e trasportati senza appositi dispositivi di protezione. Esposizioni proseguite anche alla luce dei ritardi delle bonifiche.