Saca Eternit di Cavagnolo, ennesima beffa per i parenti delle vittime: annullata la condanna di Schmidheiny
Per la Corte di Cassazione il processo d’appello per due morti è da rifare “ma adesso incombe la prescrizione”
La Corte di Cassazione ha annullato, a inizio maggio 2024, la condanna del miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, azionista di riferimento del gruppo Eternit, per la morte di un dipendente della Saca di Cavagnolo, azienda del gruppo, e di una contadina del paese a causa dell’esposizione all’amianto e al conseguente manifestarsi dell’asbestosi. Dopo la condanna a quattro anni inflittagli nel processo di primo grado, questa era stata ridotta a un anno e mezzo in appello. Ma adesso anche questo è da rifare.
“Intanto la prescrizione incombe e le vittime rimangono senza giustizia – è il commento del presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, Ezio Bonanni -. Non possiamo comprendere, né condividere, la decisione della corte. Il nostro impegno, comunque, proseguirà in tutte le competenti sedi, per la bonifica, la messa in sicurezza, la tutela medica e risarcitoria di tutte le vittime e dei loro familiari”.
Amianto in Rai, morto il dipendente che aveva presentato denuncia: Mariusz Marian Sodkiewicz aveva 62 anni
Alla fine è morto, ieri a 62 anni, a causa di un tumore causato dall’esposizione all’amianto, l’ex dipendete della Rai Mariusz Marian Sodkiewicz: l’uomo aveva presentato nei mesi scorsi una denuncia alla Procura di Roma chiedendo «di individuare e giudicare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto» nella sede romana di Viale Mazzini dell’azienda pubblica. Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto da «tempo da tempo impegnato a fare chiarezza sulla presenza del “killer silente” negli edifici della televisione di Stato».