A TEATRO
Bebo Storti avvia un confronto aperto sul tema dell’amianto
Porte aperte a Gavi per lo studio dello spettacolo “Non sentirai niente”
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A TEATRO
Bebo Storti avvia un confronto aperto sul tema dell’amianto
Porte aperte a Gavi per lo studio dello spettacolo “Non sentirai niente”
Bebo Storti
GAVI — La stagione del Teatro della Juta si apre con un regalo, un appuntamento gratuito dedicato al suo pubblico: si tratta di uno studio del nuovo spettacolo con Bebo Storti, ‘Non sentirai niente‘, un confronto aperto sul tema dell’amianto. Al Teatro Civico di Gavi una serata informale per raccogliere spunti e “assaggiare” in anteprima la nuova produzione, mentre è ancora in fase di studio.
Inseguito da un paio d’anni, stoppato dalla pandemia, questo spettacolo è quasi giunto in dirittura d’arrivo, ma il protagonista/regista Bebo Storti vuole ancora affinare la drammaturgia, parlando soprattutto con chi, in zona, conosce bene il problema, in un territorio martoriato da Terzo Valico e inquinamento da amianto.
Il dialogo semiserio con il Signor Morte parte all’inizio e si snoda fino alla fine dello spettacolo, sollevando questioni e scatenando riflessioni. ‘Non sentirai niente’ è la storia dell’amianto, cominciata all’inizio del ‘900 ma già figlia dei tempi antichi. Ne parlavano i narratori da martirologio, narrando di santi e di miracoli. Nei tempi moderni, dalla metà dell’Ottocento, in Inghilterra, nel regno dei Savoia. Si parlava di pericoli per i lavoratori. Fino ad arrivare al fascismo e al primo
dopoguerra. Il boom economico e gli anni Sessanta hanno poi incrementato l’uso dell’amianto. E i morti sono aumentati, 4.000/6.000 all’anno.
L’amianto ha generato una guerra civile: proprietari di aziende contro operai e lavoratori, le famiglie e i figli, le mogli e i mariti. Le storie sono quelle della gente delle fabbriche, degli avvocati pagati dai “padroni del vapore” della neve ad agosto. Storie di incurie delittuose, fatte di paura ma anche di ironia quando non di comicità. Sembra impossibile ma la gente sa ridere dei propri dolori. Mentre altri intanto contano i soldi…