Aviazione civile, Cassazione conferma esposizione ad amianto
Aviazione civile e amianto. “Con la più recente sentenza della corte di Cassazione n. 35228 del 2022, si pone la parola fine in ordine alla conferma della elevata esposizione amianto anche in questo settore. Questa esposizione naturalmente riguarda anche l’Aeronautica militare. Infatti, nella componentistica degli aeromobili l’amianto ha avuto un ruolo decisivo, non solo per le sue qualità antincendio, ma anche per la sua forte resistenza e il poco peso”. Così ha commentato il pronunciamento degli Ermellini il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, che assiste la famiglia di Aldo Converso. L’uomo è stato tecnico aeronautico nelle aziende Ati e Atitec tra il 1966 e il 2004, presso l’officina di Napoli Capodichino. Nel 2006 morì per un mesotelioma causato dall’asbesto.
Nel dispositivo sancisce un importante principio: “L’accertamento incidentale in sede civile del fatto costituente reato (e quindi della responsabilità penale del datore di lavoro, ndr), sia nel caso di azione proposta dal lavoratore per la condanna del datore di lavoro al risarcimento del danno cd. differenziale, sia nel caso della azione di regresso proposta dall’Inail, deve essere condotto secondo le regole comuni della responsabilità contrattuale, anche in ordine all’elemento soggettivo della colpa e del nesso causale tra fatto ed evento”.
Significa che l’accertamento del reato in sede civile risponde non alle regole del diritto penale, ma a quelle del civile. In questo secondo caso per la prova vige il principio del “più probabile che non” e non, come in sede penale, dell’“oltre ogni ragionevole dubbio”.
E’ una differenza fondamentale perchè dimostrare qualcosa oltre ogni ragionevole dubbio è molto più difficile. Nelle cause civili sul lavoro, quindi, è ora sufficiente dimostrare la violazione delle norme cautelari non solo per provare la colpa, ma anche il nesso causale tra l’esposizione all’amianto e la patologia asbesto correlata