Il no dei cittadini alla discarica di Brianco
Aprite la finestra e prendete un bel respiro, ma attenzione perché il soffio d’aria pulita potrebbe durare ancora per poco!
Il 15 maggio 2017 la società Acqua & Sole ha presentato il progetto per una discarica per materiale da costruzione contenente cemento amianto da realizzarsi nel Comune di Salussola (BI), in frazione Brianco.
Il progetto prevedeva la costruzione di una discarica di superficie avente un volume complessivo pari a circa due milioni di metri cubi, profonda 15 metri e alta ben 17. Solo la parte esterna raggiungerebbe l’altezza del Jibo Kannon, la ventiquattresima statua più alta del mondo!!
Ma se la statua giapponese meravigliosamente risplende per sua bellezza, la discarica non farà altrettanto, infatti questo “eco-mostro distruggi ambienti” sarà alimentata per 12 anni e determinerà una produzione di Pm10 (polveri sottili), con possibile dispersione di fibre di amianto e la conseguente distruzione del paesaggio agrario. A discarica esaurita, essa sarà manutenuta per 30 anni dopo la sua chiusura, ma permarrà nei secoli a venire nelle falde e nel terreno.
A subirne i peggiori effetti sono i cittadini di Salussola, che nel 2017, hanno fondato l’associazione “Salussola Ambiente E’ Futuro” per difendere i loro territori e i diritti, e del Biellese.
Discarica di amianto del Brianco: si discute al Tar
L’impianto è previsto vicino a Santhià
Momento di attesa per la discarica di amianto di Salussola, a due passi da Santhià: il Tar Piemonte ha disposto una perizia (incaricando un consulente tecnico d’ufficio) in quanto il Collegio giudicante ha ritenuto di approfondire alcune questioni tecniche sollevate dalle parti.
In particolare il Ctu dovrà redigere una relazione su due punti specifici: in primo luogo dovrà verificare se lo studio sui venti prodotto dalla proponente è stato condotto correttamente e studiare se la direttrice dei venti è indirizzata verso zone diverse dai centri abitati e vedere se è escluso «qualsiasi possibile trasporto aereo delle fibre. Altro punto riguarda la modalità di abbancamento dei rifiuti, che prevedono il passaggio dei mezzi sugli stessi: in questo caso il Ctu dovrà capire se questo metodo non possa causare la frantumazione dei rifiuti contenenti amianto e i conseguenti rischi per l’ambiente. Il Ctu dovrà infine consegnare una relazione circa questi punti entro il 14 ottobre, mentre l’udienza pubblica per la discussione delle cause è fissata al 22 marzo 2023.
A noi spetta l’onere di pagare questa Consulenza Tecnica d’Ufficio- spiegano dal Comitato Salussola Ambiente è Futuro – e pertanto abbiamo nominato i nostri periti di parte. Sebbene preoccupati dai costi che tutto questo comporterà, siamo soddisfatti perchè il Collegio ha voluto approfondire questioni importantissime, su cui abbiamo puntato il dito per anni, rimanendo inascoltati. Si farà chiarezza sui rischi per la salute delle persone e dell’ambiente.A questo punto è necessario ed imprescindibile riaprire la sottoscrizione per fare fronte alle nuove spese che si profilano all’orizzonte, e di cui non conosciamo ancora l’entità. Chiediamo quindi nuovamente a chi può di effettuare una donazione, di qualsiasi entità, con causale “Ricorso al Tar” , disponendo un bonifico in favore di Comitato Salussola Ambiente è Futuro, c/c Intesa San Paolo con Iban IT 46 D 030 6909 6061 0000 0172 971». Intanto le prossime scadenze sono previste per il 14 ottobre con il deposito della relazione del consulente d’ufficio, il 30 novembre saranno depositate le osservazioni dei consulenti di parte, il 30 dicembre si discuterà sulle controdeduzioni del consulente d’ufficio e il 22 marzo 2023 vi sarà la prossima udienza.
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