Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

9 Ottobre

Gemonio, operaio di 35 anni cade dal tetto e si ferisce: portato in ospedale con diverse fratture

L’ennesimo incidente in provincia di Varese in un’azienda del paese vicino a Cittiglio. Un volo di dieci metri su cui stanno indagando carabinieri e ispettori dell’Ats Insubria

Gemonio (Varese), 9 ottobre 2024 – Ancora un infortunio sul lavoro in un’azienda del territorio varesino: l’incidente a Gemonio, ferito un operaio di 35 anni, caduto da un’altezza di circa dieci metri mentre si trovava sul tetto del fabbricato. È stato trasportato in ospedale con gravi fratture causate dal violento impatto a terra. L’allarme è scattato intorno alle 13,30, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Ispra, i carabinieri della Compagnia di Luino, i funzionari di Ats Insubria per i rilievi del caso e gli operatori sanitari che hanno prestato le prime cure al lavoratore, poi portato in ospedale a Varese, non era in pericolo di vita.

Ancora da chiarire le cause dell’infortunio, i funzionari di Ats Insubria, competenti in materia, hanno raccolto tutti gli elementi utili per ricostruire l’accaduto e accertare che fossero rispettate tutte le norme vigenti a tutela della sicurezza sul posto di lavoro. La sicurezza è una delle priorità per i sindacati, per i quali anche nel territorio varesino servono maggiori investimenti sulla prevenzione e sulla formazione e il potenziamento delle strutture di vigilanza per aumentare i controlli negli ambienti di lavoro.  

8 Ottobre

Operaio italiano travolto e ucciso da un treno in Svizzera: il 49enne stava lavorando sui binari

Un operaio italiano di 49 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nella mattina di martedì 8 ottobre, in Svizzera. L’uomo è stato investito poco dopo le 8 da un treno mentre stava preparando dei lavori di risanamento dei binari della ferrovia ‘Matterhorn Gotthard Bahn’.

Un operaio italiano di 49 anni è morto in un tragico incidente sul lavoro avvenuto nella mattina di oggi, martedì 8 ottobre, nel Canton Vallese, in Svizzera.

L’uomo è stato investito poco dopo le 8 da un treno che viaggiava verso Obergoms mentre stava preparando a Munster, nella valle di Goms, dei lavori di risanamento dei binari della ferrovia ‘Matterhorn Gotthard Bahn’.

A dare la notizia della tragedia è stata la polizia del Canton Vallese con una nota, le ragioni dell’incidente sono ancora in fase di accertamento. Nonostante il pronto intervento dei primi soccorsi, il lavoratore, impiegato della società edile Volken, è deceduto sul posto.

Morte in subappalto

Morti sul lavoro e guasti ferroviari sono il frutto della deregulation e della mancanza di controlli. I lavoratori provano a organizzarsi, ma la privatizzazione incombe

7 Ottobre

Porto di Napoli, operaio 60enne travolto da un mezzo meccanico: non ce l’ha fatta

L’incidente mortale a mezzogiorno nell’area commerciale. La notizia diffusa dai sindacati. Cordoglio dall’amministrazione comunale

Un operaio sessantenne della Magazzini Generali Spa, Antonio Nazzaro, è stato travolto mortalmente da un mezzo meccanico mentre era al lavoro nell’area commerciale di Napoli. La tragedia a mezzogiorno di oggi. A riferire dell’ennesima morta bianca è la segreteria della Filt Cgil.

Il numero di incidenti sul lavoro cresce a dismisura, e si fa sempre più difficile tenere il conto aggiornato delle vittime e degli infortunati.

Amianto : Sentenze

Amianto, morti padre e figlio: risarcimento milionario per la famiglia

La sentenza condanna Fincantieri. Il più giovane, deceduto a 58 anni per mesotelioma pleurico, aveva lavorato in un cantiere navale di Castellammare di Stabia, manipolando asbesto friabile senza dispositivi di protezione

Napoli, 3 ottobre 2024 – Circa un milione di euro, questo il maxi risarcimento imposto dal tribunale di Torre Annunciata a Fincantieri per l’esposizione professionale all’amianto che ha portato alla morte di un 58enne nell’aprile 2019. A darne notizia è l’Osservatorio nazionale amianto. Una sentenza che difficilmente colmerà il vuoto lasciato ai famigliari della vittima, ma che rimane “storica”, secondo le parole del loro avvocato Ezio Bonanni.  L’uomo è morto per mesotelioma pleurico, un tumore tipico dell’esposizione all’asbesto. La sostanza era infatti ampiamente presente nei cantieri navali sin dagli anni Sessanta, “nelle coibentazioni, nelle tubature, nelle pareti, nel vano motore, nonché…

Amianto killer ad Ancona, muore un militare. Lavorava nella sala macchina delle navi. I familiari fanno causa al Ministero

Si ammalò per l’amianto, Tribunale riconosce pensione anticipata

Impiegata Arsenale Taranto ottiene maggiorazioni contributive

Il Tribunale del Lavoro di Taranto ha riconosciuto il diritto a percepire la pensione anticipata e le maggiorazioni contributive a una impiegata tecnica dell’Arsenale militare che aveva lavorato anche a bordo di navi in presenza di amianto, malattia che le aveva provocato – secondo quanto accertato da una consulenza – un carcinoma ovarico.

Il giudice monocratico Miriam Fanelli ha condannato l’Inps a pagare in favore della ricorrente, assistita dall’avv.
    Fabrizio Del Vecchio, la somma di oltre 58mila euro a titolo di arretrati (dall’1 ottobre del 2018 all’1 luglio 2021, ovvero quando aveva ottenuto la pensione ‘quota 100’), oltre accessori e rivalutazione con le decorrenze di legge.

4 Ottobre

Bologna, operaio morto travolto all’alba da un Intercity. Aperto fascicolo per omicidio colposo contro ignoti

Si chiamava Attilio Franzini la vittima dell’incidente sul lavoro a San Giorgio di Piano. Il 47enne era di Formia e lavorava per una ditta di Roma. Stando alle prime ricostruzioni, parrebbe essere uscito dall’area di cantiere. Riattivata la linea Bologna-Venezia dopo che i treni sono stati in tilt per ore. Indagini in corso

Bologna, 4 ottobre 2024 – Tragico incidente sul lavoro questa mattina all’alba, attorno alle 4.50, a San Giorgio di Piano. Per motivi ancora al vaglio delle forze dell’ordine (intervenuti carabinieri e Polfer), un operaio di 47 anni – si chiamava Attilio Franzini e viveva a Formia, in provincia di Latina – impegnato in alcuni lavori sulla linea ferroviaria è stato travolto da un Intercity all’altezza di via Roma.

 L’uomo, che lavora per una ditta di Roma, appaltatrice di Rfi, stando alle prime ricostruzioni parrebbe essere uscito dall’area di cantiere. Sul binario, è stato travolto da un Intercity notturno che da Roma stava andando a Trieste.

La linea Bologna-Venezia è perciò rimasta chiusa fino alle 7.30 di questa mattina (qui la situazione dei treni in tempo reale). Immediati ma vani i soccorsi dei sanitari del 118, giunti con ambulanza e automedica. L’operaio è morto sul colpo. Le indagini sono in corso, ma intanto la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti.

Morto l’operaio caduto da un’altezza di 10 metri a Genova

Decesso comunicato dalla direzione sanitaria Policlinico

E’morto Marco Ricci, l’operaio di 39 anni caduto ieri da un’altezza di circa 10 metri in un cantiere a Genova.

La direzione sanitaria dell’Ospedale Policlinico San Martino, dove l’uomo era stato ricoverato in rianimazione, informa che è terminata l’osservazione per morte encefalica e ne ha comunica l’avvenuto decesso.

3 Ottobre

Tragedia sul lavoro a Gaiarine: cinquantenne muore in azienda nonostante i soccorsi

Un malore improvviso ha colpito un lavoratore a Gaiarine, inutili i tentativi di rianimazione

Una giornata come tante altre si è trasformata in tragedia a Gaiarine, un piccolo comune del Veneto, dove Fabio Santin, operaio manutentore di 51 anni ha perso la vita a causa di un malore improvviso mentre si trovava sul posto di lavoro, presso l’azienda Alf Group. L’incidente è avvenuto nella mattinata di giovedì 3 ottobre 2024, lasciando un’intera comunità sotto shock e sollevando interrogativi sulla sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro.

UN DRAMMA INASPETTATO
Era una mattina come tante altre, quando il cinquantenne, di cui non sono state rese note le generalità, si è accasciato improvvisamente mentre era impegnato nelle sue mansioni quotidiane. I colleghi, resisi conto della gravità della situazione, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Nonostante l’arrivo tempestivo del personale medico e i tentativi di rianimazione, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. La notizia si è diffusa rapidamente, gettando nello sconforto i familiari e i colleghi, che hanno descritto la vittima come una persona dedita al lavoro e benvoluta da tutti.

1 Ottobre

Flero, incidente sul lavoro: operaio 37enne schiacciato da un tubo in azienda

L’uomo si è ferito seriamente a una mano. Da chiarire l’esatta dinamica e le cause di quanto accaduto

Flero (Brescia), 1 ottobre 2024 –  Ancora un infortunio sul lavoro in provincia di Brescia. L’allarme è scattato questa mattina alla Giuseppe Olivini, ditta specializzata nella commercializzazione di manufatti, profilati e prodotti in ferro di Flero. Per ragioni in corso di accertamento un operaio di trentasette anni poco prima delle undici è rimasto schiacciato da un tubo che pare stesse movimentando e che lo ha ferito seriamente a una mano.

L’intervento dei sanitari, arrivati in via Ettore Majorana 8 in automedica e ambulanza, è scattato inizialmente in codice giallo, poi il caso è stato giudicato più complesso del previsto ed è stato riclassificato in rosso, quindi la gravità delle condizioni del malcapitato sono state nuovamente ridimensionate . L’uomo alla fine è stato accompagnato in codice giallo in ospedale.

Autista Amt stroncato da un malore sul lavoro

Carlo Fraschini, 52 anni, originario di Genova e residente a Chiavari, è stato portato d’urgenza al pronto soccorso di Lavagna ma questo purtroppo non è bastato per salvargli la vita

Dolore e sgomento nel Tigullio per la scomparsa di Carlo Fraschini, autista dell’Amt di 52 anni, stroncato da un malore nella giornata di lunedì 30 settembre 2024 mentre si trovava al lavoro lungo la strada provinciale 586 a Mezzanego.

Soccorso dall’automedica Tango 1 e da un’ambulanza della Croce Bianca di Mezzanego intorno alle 9.30 e portato all’ospedale di Lavagna in codice rosso, qui purtroppo è deceduto, lasciando sgomenti amici e parenti.

Appena la notizia ha iniziato a circolare a Chiavari e dintorni, dove Fraschini abitava, sui suoi profili social è apparsa una lunga serie di messaggi di cordoglio.

Nelle prossime ore verrà fissata la data dei funerali.

30 Settembre

Tragico incidente sul lavoro a Cambiano: operaio trovato morto all’interno di una ditta

I sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso, le circostanze sono in fase di accertamento

Un operaio italiano di 57 anni, Marco Galasso (nella foto sotto), residente a Santena, è stato trovato morto nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 30 settembre 2024 all’interno della ditta Checchin, che si occupa di zincatura elettrolitica, in strada per Chieri a Cambiano. Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, i carabinieri della compagnia di Chieri e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To5, a cui competono le indagini sull’accaduto trattandosi verosimilmente di un incidente sul lavoro. L’uomo, che si occupava della pulizia degli scarti della lavorazione all’interno dello stabilimento, è stato trovato con dei lividi all’addome. Una certezza è che non sono stati coinvolti macchinari dell’azienda.

Rider muore travolto da un’auto mentre nasce il suo secondo figlio: per il 31enne era l’ultima consegna prima di finire il turno

Trasportato d’urgenza in ospedale, l’uomo è rimasto incosciente per giorni, attaccato ad un respiratore artificiale, fino alla dichiarazione di morte celebrale

PADOVA  – Tragedia a Padova. Dopo giorni di agonia in ospedale, proprio mentre nasceva il suo secondo figlio, è morto nelle scorse ore Alì Jamat, 31 anni, rider pachistano rimasto coinvolto in un incidente stradale a Limena la notte tra il 6 e il 7 settembre. L’uomo era stato investito da un’auto condotta da una donna di 24 anni mentre stava facendo l’ultima consegna prima di rientrare a casa.

Incidente sul lavoro nel Comasco, grave operaio di 44 anni

Ferito a un braccio, rischierebbe l’amputazione della mano

Un operaio di 44 anni è stato portato in codice rosso all’ospedale Sant’Anna di Como dopo che, intorno alle 16,30 si è ferito a un arto in una azienda di Turate mentre lavorava a un macchinario per il taglio del legname.
    Sul posto, nello stabilimento Vodipack, sono intervenuti i vigili del fuoco.

i carabinieri di Cantù, l’Ats e i sanitari che lo hanno soccorso.

VALDERAAVVELENATA 26 Ottobre Pontedera

LA CURA DEL FUTURO
UN AMBIENTE DI VITA SANO, SENZA KEU, AMIANTO, INCENERITORI, OSSICOMBUSTORI, DISCARICHE, CEMENTIFICAZIONI, BASI MILITARI

La Valdera rappresenta il 2% del territorio toscano ma riceve il 50% dei rifiuti della regione

VOGLIAMO UNA TOSCANA SENZA NOCIVITÀ E DISASTRI AMBIENTALI

E UNA VALDERA NON RIDOTTA A PATTUMIERA IN NOME DEL PROFITTO E DI UN MODELLO PRODUTTIVO ED ECONOMICO LINEARE AL TRACOLLO

VOGLIAMO COSTRUIRE COLLETTIVAMENTE – COMUNI E COMUNITÀ – ECONOMIE VERAMENTE CIRCOLARI CON LA NATURA E SOLIDARISTICHE

Dal Keu ai nodi dell’ambiente. Da tutta la Toscana in città

Il comitato No Valdera Avvelenata organizza una manifestazione a Pontedera per difendere l’ambiente e chiedere un territorio libero da sostanze inquinanti come amianto e keu. Scandali ambientali hanno colpito la Valdera, con casi di gestione abusiva di fanghi e smaltimento illecito di rifiuti speciali.

i nuovo in piazza. Per l’ambiente. Il comitato No Valdera Avvelenata non molla la presa, mentre uno degli scandali che più di tutti ha infiammato il territorio è davanti al giufice di Firenze per l’udienza preliminare: è il caso Keu finito a tonnellate, secondo l’inchiesta, per riempimenti e sottofondi stradali. Anche in Valdera e a Pontedera, fra i 13 siti della regione nel quale è stato individuato dagli inquirenti. Ma la manifestazione il 26 ottobre è in difesa dell’ambiente a 360 gradi. “Noi vogliamo intraprendere un percorso unitario per ricostruire un rapporto morale delle persone con la terra, con l’ambiente e la natura – spiega una nota del Comitato organizzatore della protesta –. Una produzione tutta basata sul consumismo e sul profitto non regge più. Con questo spirito e aspirazione il 26 ottobre a Pontedera facciamo una manifestazione regionale per dire che vogliamo il nostro territorio libero da amianto, keu, inceneritori e basi militari”.

In questi ultimi anni – lo ricordiamo – territori della Valdera sono apparsi a vario titolo in carte d’indagine. Uno dei casi più eclatanti scoppiò nel settembre 2016, e investì l’agricoltura e il suo volto più importante, quello “bio” quando finì sotto la lente una presunta gestione abusiva di fanghi di depurazione contenenti sostanze inquinanti derivanti da cicli industriali incompatibili con il reimpiego in agricoltura. Fanghi, quindi, spacciati per l’accusa, come fertilizzanti e destinati a 800 ettari di terreni anche coltivati a graminacee. Del 2020 l’inchiesta Blu Mais – anche questa già processo in tribunale a Pisa – secondo la quale rifiuti speciali del distretto conciario sarebbero stati smaltiti, secondo le indagini, illecitamente come concime. Anche a Palaia, Montopoli e San Miniato.

Amianto : Sentenze

Amianto: Eni Rewind condannata a pagare a Inail 7 milioni

Dal Tribunale di Ravenna per indennizzi versati a 24 lavoratori

RAVENNA, 28 SET – Il giudice del lavoro Dario Bernardi del Tribunale di Ravenna ha condannato Eni Rewind spa a pagare a Inail gli indennizzi versati a suo tempo per 24 lavoratori perlopiù morti di mesotelioma a causa della esposizione professionale all’amianto all’interno del petrolchimico di Ravenna.

Il totale ammonta a circa 7 milioni di euro compresi gli interessi.

 La decisione, come riferito da ‘il Resto del Carlino’, è arrivata in seguito al ricorso di azione di regresso promosso da Inail (avvocato Gianluca Mancini) nei confronti di Eni Rewind spa, già Syndial Attività Diversificate spa. E prende spunto dalla sentenza penale, passata in giudicato nel dicembre 2021, che aveva visto una raffica di assoluzione dei vari responsabili di settore avvicendatisi nel tempo ma con una formula che lasciava intuire che, anche se non era stato possibile stabilire il momento esatto della formazione del tumore irreversibile e dunque non era possibile associarlo a una persona fisica precisa, il fatto comunque sussisteva.
    L’indagine penale aveva abbracciato un arco produttivo che andava dagli anni ’60 al 2012 individuando 78 parti offese tra lavoratori ammalati o familiari di deceduti (c’era pure la moglie di un operaio che si era ammalata lavando le sue tute).
    Dopo l’esclusione di 32 casi dal Gup perché caduti in prescrizione, per gli altri il giudice del Lavoro ha ora isolato quelli per i quali nel penale si è dimostrato il nesso di causalità tra malattia e inalazione amianto. In particolare – si legge nella sentenza – “nel lungo excursus penale, per i mesoteliomi c’è stata assoluzione ma per non avere commesso il fatto, essendo al contrario accertata la dannosita’ dell’ambiente, le malattie dei lavoratori, nonché il nesso di causalità tra questi due poli”.

Napoli, morì a causa dell’amianto: risarcimento da 700mila euro alla famiglia

L’uomo era un infermiere e lavorava in un presidio ospedaliero di Napoli, dove era frequentemente esposto all’amianto, presente in un locale caldaia adiacente alla sala sterilizzazione

Ex infermiere di un ospedale di Napoli morto a causa dell’amianto: arriva il maxi risarcimento per i familiari. Una sentenza del Tribunale di Napoli, confermata dalla Corte d’Appello, ha condannato l’Asl Napoli 1 Centro, in rappresentanza di un presidio ospedaliero, al pagamento di un risarcimento di 727mila euro in favore degli eredi di un ex infermiere del napoletano, deceduto per mesotelioma pleurico causato da esposizione all’amianto.

La consulenza medico-legale del dottor Nicola Maria Giorgio ha dimostrato ai giudici il nesso di causalità tra l’esposizione all’asbesto e il mesotelioma pleurico che ha colpito l’infermiere. Il dipendente sanitario, deceduto durante il processo di primo grado, aveva lavorato per anni in un presidio ospedalierodi Napoli, dove era frequentemente esposto all’amianto, presente in un locale caldaia adiacente alla sala sterilizzazione. Grazie alla perizia dettagliata del medico legale è stato possibile stabilire in modo inconfutabile che l’esposizione a questa sostanza tossica ha causato la patologia, poi risultatafatale.

Amianto killer nella Marina Militare: il Tar condanna il ministero della Difesa per la morte di un capitano di fregata

I familiari del militare, deceduto per un mesotelioma causato dall’esposizione in servizio, riceveranno un risarcimento di 135mila euro

AGI – Il Tar del Lazio ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire con 135 mila euro la famiglia del capitano di Fregata S.Z., morto per un mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto. Il militare, deceduto ad Albano Laziale a 62 anni, è stato impegnato nelle unità navali della Marina Militare per oltre 10 anni, e a terra presso l’Arsenale militare marittimo e la Scuola sottufficiali di Taranto, nonché in diverse altre sedi di servizio.

Nel novembre 2004 all’uomo venne diagnosticato il mesotelioma che ne ha determinato il decesso poco dopo, nel marzo 2005. Nel 2009 l’infermità sofferta dall’ufficiale è stata riconosciuta come dipendente da causa di servizio e nel 2011 si è aggiunta anche l’equiparazione alle vittime del dovere. La famiglia del capitano, ritenuta la responsabilità della Difesa che, oltre all’esposizione alla fibra killer e ad altri cancerogeni, avrebbe “omesso di assicurare, le informazioni circa il rischio derivante dall’amianto e la sorveglianza sanitaria, oltre che gli strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale”, si è rivolta all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Amianto, in Italia il numero più alto Ue di morti per mesotelioma

In Italia il numero più alto di morti per mesotelioma dell’Unione Europea. Si tratta del tumore che si sviluppa a contatto con l’amianto. Lo certifica una ricerca Eurostat.