Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

Amianto : Sentenze

Lavoratore deceduto, l’accusa legata all’esposizione all’amianto in raffineria: tre assoluzioni

Gela. Per la procura, ci fu esposizione all’amianto, al punto da far maturare una grave patologia che determinò il decesso di Salvatore Di Vara, un ex lavoratore di società impegnate nella fabbrica Eni. Il pm Luigi Lo Valvo, non individuando un nesso diretto tra questi fatti e i periodi di riferimento durante i quali gli imputati ricoprirono gli incarichi in Eni, aveva comunque concluso per l’assoluzione. Il giudice Miriam D’Amore ha chiuso il giudizio proprio con una pronuncia favorevole a Gregorio Mirone, Giancarlo Fastame e Giorgio Clarizia. Il “fatto non sussiste”, così ha indicato il magistrato nel dispositivo letto in aula. Il non doversi procedere è stato disposto per Antonio Catanzariti, intanto deceduto. Nelle loro conclusioni, le difese hanno escluso che nel sito della multinazionale ci sia stata una possibile dispersione di polveri di amianto. Il lavoratore, secondo l’accusa, avrebbe contratto un mesotelioma sarcomatoide. Altro aspetto che i legali degli imputati hanno messo in discussione, sottolineando che sarebbero mancati i marcatori necessari per riscontrare questa specifica patologia.

Amianto : Ex esposti

Ex dipendente Rai morto per amianto, la procura indaga per lesioni colpose

I magistrati hanno disposto la sospensione delle esequie per effettuare l’autopsia

Dopo la tragica testimonianza di Franco Di Mare, già direttore di Rai3 e per anni inviato di guerra nei Balcani, dove presumibilmente ha contratto il mesotelioma, malattia legata a infinitesimali pulviscoli di amianto respirato, oggi si torna tragicamente a parlarne. Un ex dipendente Rai, Mariusz Marian Sodkiewicz, è morto lunedì a 62 anni a causa di un tumore causato dall’esposizione all’amianto. L’uomo nei mesi scorsi aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo «di individuare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto».

L’ha reso noto L’osservatorio Nazionale Amianto che avverte: «L’uomo dal 2002, per 22 anni aveva svolto svariate mansioni in diverse sedi aziendali. Nel 2023 aveva iniziato a manifestare sintomi caratteristici del mesotelioma pleurico, poi, successivi accertamenti clinici, avevano confermato la presenza della malattia attribuendola all’esposizione all’amianto». I pubblici ministeri hanno disposto la sospensione delle esequie per effettuare l’autopsia sul corpo dell’ex dipendente Rai. Si apprende anche dell’apertura di un fascicolo in proposito.
Molto si parla in questi giorni del palazzo di viale Mazzini e delle sue problematiche. Proprio per bloccare ogni possibile illazioni, l’amministratore delegato Roberto Sergio, giorni fa in Vigilanza aveva detto che sul problema amianto aveva inviato una documentazione attestante che «in viale Mazzini non c’è alcun rischio in questo momento di contaminazioni».
Dunque sembrano slegati dal pericolo amianto i lavori che a brevissimo interesseranno sempre la sede di Viale Mazzini e che porteranno i dipendenti ad abbandonarla per il periodo necessario. I lavori, viene comunicato, «riguarderanno ammodernamenti e rimessa a norma di un palazzo che deve essere al passo con i tempi».

15 Maggio

Nicola Corti morto incastrato in un macchinario, sconcerto e dolore alla Kme

Fornaci di Barga, l’operaio di 50 anni lavorava da molto tempo in quello stabilimento ed era considerato un esperto nelle sue mansioni. L’azienda esprime cordoglio per il tragico incidente

Lucca, 15 maggio 2024 – Lavorava da molti anni in quello stabilimento ed era considerato un esperto nelle sue mansioni. Nicola Corti, 50 anni di Barga, è morto oggi in un tragico incidente sul lavoro nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga, a Lucca. 

In base alle prime ricostruzioni dell’incidente, l’operaio stava lavorando a una macchina a ciclo continuo con cui vengono fabbricati laminati di rame o di ottone quando per cause ancora da accertare è rimasto incastrato nel macchinario ed è deceduto

Resta incastrata in un macchinario tessile: operaia 58enne in gravi condizioni

Ancora un incidente sul lavoro: la donna non è in pericolo di vita

Stava pulendo un macchinario tessile ed è rimasta incastrata con la mano e il braccioInfortunio sul lavoro stamattina intorno alle 10 in una ditta tessile di Mongrando (in provincia di Biella). La donna, una 58enne è rimasta impigliata in un rullo del macchinario utilizzato per la cardatura.

Sul posto è intervenuta l’ambulanza del 118. Una volta liberata dal macchinario, la 58enne è stata portata in ospedale in codice rosso. Non è in pericolo di vita. Per gli accertamenti del caso è intervenuto anche il personale dello Spresal che ha posto sotto sequestro il macchinario.

14 Maggio

Schiacciato da un cavallo contro un cancello: morto in un maneggio operaio 57enne

L’animale avrebbe avuto uno scatto repentino mentre l’uomo lo riaccompagnava alla stalla

Ancora un incidente sul lavoro mortale in un centro ippico di Crespina Lorenzana (Pisa) dove un uomo di 57 anni è morto nella mattina di oggi, 14 maggio, schiacciato da un cavallo. Maurizio Vannucci, questo il nome della vittima, stava riportando il cavallo dentro la stalla quando l’animale ha avuto uno scatto improvviso e l’ha schiacciato contro lo stipite di un cancello con forza.

Troppo gravi le ferite riportate

Alcuni colleghi hanno allertato immediatamente i soccorsi che sono giunti sul posto con 2 ambulanze, ma per il lavoratore era già troppo tardi. Il 57enne ha dapprima accusato un forte dolore al costato ed è morto in poco tempo per la gravità delle ferite riportate, secondo quanto ricostruito finora.

La vittima era originaria di Livorno e da molti anni lavorava nel centro ippico: si tratterebbe, secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno, della scuola di equitazione “Dioscuri Srl” nella quale il 57enne era addetto all’allenamento dei cavalli, un compito nel quale aveva ormai accumulato una grande esperienza.

Amianto : Discariche

Keu, amianto, discariche, base militare e consumo di suolo”: No Valdera avvelenata in presidio contro il profitto

“Sarebbe ora di cominciare a concepire la lotta ambientale come imprescindibile da una critica all’attuale modello di sviluppo di produzione e consumi”

“Il 6 maggio doveva iniziare la rimozione dei mucchi di terra contaminati dal keu“. Lo fa notare No Valdera avvelenata che organizza, per il primo giugno, “un grande presidio davanti all’aria del Green Park a Pontedera, contro keu, amianto, discariche, base militare e consumo di suolo per mega centri commerciali”.

Perché “Per i capitalisti e i loro servi, il profitto viene prima della vita delle persone. I continui rimpalli burocratici, su chi deve pagare le spese per le bonifiche dei terreni contaminati, sono un tranello per assolvere i responsabili dell’inquinamento e farne pagare i costi ai cittadini. Pensare di poter cambiare seriamente questa pratica e cultura attraverso le carte bollate, senza colpire il profitto, è pura illusione; significa fregarsene della salute delle persone e del diritto delle persone a vivere in un ambiente salubre.

Ormai siamo ad un bivio: o continuiamo a farci prendere in giro col rimpallo di chi deve pagare le bonifiche dei terreni contaminati dai veleni, rendendoci complici dei devastatori, dei politici corrotti e delle organizzazioni criminali, o mettiamo in discussione la logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo e della stessa natura.

Secondo noi sarebbe ora di cominciare a concepire la lotta ambientale come imprescindibile da una critica all’attuale modello di sviluppo di produzione e consumi. Dobbiamo cominciare a pensare a cosa produrre, quanto produrre e per chi produrre. Questo significa, condurre una lotta senza se e senza ma, facendo pagare tutto a chi inquina e a coloro che rilasciano autorizzazioni ad inquinare, precisamente questo significa oggi: lotta al profitto. Il prurito che si stà sollevando in questi giorni potrebbe essere semplice elettoralismo”.

Amianto : Sentenze

Saca Eternit di Cavagnolo, ennesima beffa per i parenti delle vittime: annullata la condanna di Schmidheiny

Per la Corte di Cassazione il processo d’appello per due morti è da rifare “ma adesso incombe la prescrizione”

La Corte di Cassazione ha annullato, a inizio maggio 2024, la condanna del miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, azionista di riferimento del gruppo Eternit, per la morte di un dipendente della Saca di Cavagnolo, azienda del gruppo, e di una contadina del paese a causa dell’esposizione all’amianto e al conseguente manifestarsi dell’asbestosi. Dopo la condanna a quattro anni inflittagli nel processo di primo grado, questa era stata ridotta a un anno e mezzo in appello. Ma adesso anche questo è da rifare.

“Intanto la prescrizione incombe e le vittime rimangono senza giustizia – è il commento del presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, Ezio Bonanni -. Non possiamo comprendere, né condividere, la decisione della corte. Il nostro impegno, comunque, proseguirà in tutte le competenti sedi, per la bonifica, la messa in sicurezza, la tutela medica e risarcitoria di tutte le vittime e dei loro familiari”.

Amianto in Rai, morto il dipendente che aveva presentato denuncia: Mariusz Marian Sodkiewicz aveva 62 anni

Alla fine è morto, ieri a 62 anni, a causa di un tumore causato dall’esposizione all’amianto, l’ex dipendete della Rai Mariusz Marian Sodkiewicz: l’uomo aveva presentato nei mesi scorsi una denuncia alla Procura di Roma chiedendo «di individuare e giudicare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto» nella sede romana di Viale Mazzini dell’azienda pubblica. Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto da «tempo da tempo impegnato a fare chiarezza sulla presenza del “killer silente” negli edifici della televisione di Stato».

13 Maggio

Incidente sul lavoro a Potenza, operaio muore schiacciato in una cava

L’incidente mortale a Pignola, l’uomo aveva 55 anni

Un operaio di 55 anni ha perso la vita in una cava a Pignola, in provincia di Potenza, dove lavorava per una ditta di inerti. Vani i soccorsi del 118, arrivato con eliambulanza. Dalle prime informazioni, l’uomo è morto per traumi da schiacciamento per l’impatto con un mezzo di lavoro; la dinamica è ancora in fase di accertamento. Sulla vicenda procedono i carabinieri

Mantova, tir travolge un furgone in A22: due morti e 7 feriti

Un mezzo con a bordo nove persone di nazionalità indiana è stato tamponato da un autoarticolato. Il furgone è stato sbalzato a bordo strada e si è cappottato. Nell’urto sono morte due persone che si trovavano a bordo del mezzo, di 64 e 32 anni. Altre sette sono rimaste ferite. Illeso il conducente del tir

Due morti e sette feriti, di cui due gravi, è il tragico bilancio di un incidente stradale accaduto oggi pomeriggio poco prima delle 18 sulla corsia sud dell’autostrada del Brennero A22, tra i caselli di Mantova nord e Mantova sud, nel territorio comunale di Mantova.

La ricostruzione dell’incidente

Un furgone con a bordo nove persone di nazionalità indiana è stato tamponato da un Tir. Il furgone è stato sbalzato sul prato laterale e si è cappottato. Nell’urto sono morte due persone che si trovavano a bordo del furgone, di 64 e 32 anni. Altre sette sono rimaste ferite di cui due in modo grave, trasportate in eliambulanza negli ospedali di Parma e di Brescia. Per consentire i soccorsi è stato chiuso il casello di Mantova nord. Illeso il conducente del mezzo pesante.

Bolzano, agricoltore muore schiacciato mentre è al lavoro in un fienile

La tragedia è avvenuta intorno a mezzogiorno di oggi a Lasa, in Alta Val Venosta. A perdere la vita un uomo rimasto intrappolato sotto un mezzo agricolo mentre effettuava alcuni lavori all’interno di un fienile.

Ancora una morte sul posto di lavoro, questa volta in Alto Adige. La tragedia è avvenuta intorno a mezzogiorno di oggi a Lasa, in Alta Val Venosta. A perdere la vita un uomo rimasto intrappolato sotto un mezzo agricolo mentre effettuava alcuni lavori all’interno di un fienile.

11 Maggio

Morti sul lavoro, operaio cade da pala eolica nel Trapanese

L’incidente si è verificatro a Salemi. La vittima, lavoratore beneventano di 33 anni, è precipitata da 30 metri all’interno della struttura

Ancora una vittima sul lavoro in Sicilia. Un operaio di 33 anni, Giovanni Carpinelli, 33 anni, di Benevento è morto a Salemi (Trapani) dopo essere caduto da una pala eolica. Un salto nel vuoto di quasi 50 metri che ha reso difficoltoso anche il recupero del corpo da parte dei vigili del fuoco. L’ennesimo incidente sul lavoro in Sicilia, dopo la tragedia di Casteldaccia, provoca sdegno e reazioni da parte dei sindacati circa la mancanza di misure di sicurezza. E anche in questo caso, come a Casteldaccia si tratta dell’operaio di una ditta che stava svolgendo lavori in subappalto.

Intanto oggi si sono celebrati i funerali di tre dei cinque operai morti lunedì scorso mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione e spurgo delle fognature a Casteldaccia. La prima cerimonia funebre, quella per Ignazio Giordano, 57 anni, si è svolta nella chiesa madre di Partinico (Palermo). «La morte fa parte dell’esperienza di vita terrena, ma ciò non ci consola: il modo in cui Ignazio ha lasciato i suoi affetti più cari, il modo in cui ha perso la vita, è profondamente ingiusto. Morire sul lavoro è un segno preoccupante che dice di una società fragile, nella quale non c’è lavoro per tutti e quando c’è, spesso non è dignitoso, è sottopagato, non è rispettoso della dignità umana», ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi.

9 Maggio

Infortunio sul lavoro a Lucca, operaio schiacciato sotto la ruspa: è grave

Una volta allertata la centrale operativa del 118, sono immediatamente scattati i soccorsi:  il ferito è stato condotto in codice rosso, con l’elisoccorso, all’ospedale di Cisanello di Pisa

Incidente sul lavoro, nella tarda mattinata di oggi, in provincia di Lucca: un operaio di 61 anni è rimasto schiacciato dalla ruspa che stava manovrando. L’uomo è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Cisanello di Pisa dove è ricoverato in gravi condizioni.

Cosa sappiamo

L’infortunio si è verificato nel comune di Castelnuovo di Garfagnana, in povincia di Lucca, intorno a mezzogiorno. Un operaio di 61 anni è rimasto schiacciato sotto un escavatore: ha riportato un politrauma ma è rimasto cosciente.

Una volta allertata la centrale operativa del 118, sono immediatamente scattati i soccorsi:  il ferito è stato condotto in codice rosso, con l’elisoccorso Pegaso, all’ospedale di Cisanello di Pisa. Sul posto anche i Carabinieri che stanno cercando di ricostruire la dinamica esatta dell’incidente. I rilievi del caso sono stati affidati agli operatori della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl Toscana Nord Ovest.

8 Maggio

Nuovo incidente sul lavoro, operaio morto dopo volo di 10 metri

E’ accaduto a Carinaro, in provincia di Caserta. Il 54enne stava installando pannelli solari sul tetto di un capannone, quando il solaio si è improvvisamente

Nuovo incidente mortale sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio di 54 anni. E’ accaduto a Carinaro, in provincia di Caserta. L’uomo stava installando pannelli solari sul tetto di un capannone, quando il solaio si è improvvisamente sbriciolato, inghiottendolo. È morto così, dopo una caduta da oltre 10 metri d’altezza, il 54enne originario di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. L’ennesimo infortunio è avvenuto poco prima dell’ora di pranzo. Per l’operaio i soccorsi sono stati vani.

Sul caso è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Napoli Nord. Sul posto presente anche il pm di turno, che ha coordinato la prima fase delle indagini, affidate agli agenti del commissariato di polizia di Aversa che, insieme all’ispettorato del lavoro dell’Asl, hanno effettuato i primi rilievi e gli accertamenti tecnici.

Al vaglio degli inquirenti c’è la posizione contrattuale dell’operaio che, secondo quanto si apprende, lavorava per la Futura srl, ditta di Orta di Atella che stava montando i pannelli solari sul tetto del capannone della DGV, azienda impiegata nella produzione di serramenti e infissi con sede all’interno dell’area industriale di Carinaro.

Agente forestale muore dopo malore durante bonifica di un rogo

È accaduto nell’Oristanese, aveva 28 anni

Un agente del Corpo forestale della Sardegna, Pietro Cabras, 28 anni è morto durante la notte all’ospedale Brotzu di Cagliari dove era stato ricoverato lunedì sera.

Il giovane aveva avuto un malore durante le operazioni di bonifica di un incendio scoppiato il 6 tra Tria e Palmas Arborea, nell’Oristanese. Il malore, da quanto si apprende non è direttamente al rogo.
    Il 28enne insieme all’altro personale del Corpo forestale, ai volontari e ai vigili del fuoco aveva domato il rogo di lieve entità nella campagne e durante le operazioni di bonifica si è allontanato. I colleghi lo hanno perso di vista e dopo averlo cercato inutilmente hanno fatto scattare l’allarme.

La zona è stata sorvolata da un elicottero della Polizia che ha individuato il giovane: era a terra, privo di sensi a circa 150 metri dal luogo dell’incendio. È stato soccorso e affidato al 118 che lo ha trasportato al Brotzu con l’Elisoccorso.
    Purtroppo nonostante le cure ieri notte il suo cuore ha smesso di battere.
    Cordoglio da parte del prefetto di Oristano Salvatore Angieri: “Desidero esprimere il mio più profondo cordoglio per l’improvvisa morte a soli 28 anni dell’agente forestale Pietro Cabras”.