Cade da una cisterna, operaio morto nella Bergamasca
L’incidente è avvenuto nel pomeriggio a Calcinate, nella bassa Bergamasca. L’uomo, di 64 anni, è morto dopo essere caduto da una cisterna durante un rifornimento all’interno della Cava Ghisalba
Ennesimo incidente mortale sul lavoro. Questa volta a perdere la vita è stato un operaio di 64 anni: è successo nel pomeriggio a Calcinate, nella bassa Bergamasca. L’uomo è morto dopo essere caduto da una cisterna durante un rifornimento all’interno della Cava Ghisalba. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i soccorritori del 118 che hanno constatato il decesso. Presenti anche gli ispettori dell’Ats per i rilievi di competenza
Operaio di 54 anni stroncato da un malore mentre è al lavoro in un cantiere di Darfo Boario
L’uomo era dipendente di un’impresa edile. I colleghi hanno subito dato l’allarme, ma per Gashi Farmir, originario del Kossovo e residente a Rovato, non c’è stato nulla da fare
Darfo Boario Terme (Brescia), 22 gennaio 2025 – Tragedia in un cantiere di Darfo Boario Terme nelle scorse ore, quando un uomo di origine kossovara è morto a causa di un malore. I fatti risalgono a ieri mattina. La persona che ha perso la vita si chiamava Gashi Farmir e aveva 54 anni. Abitava a Rovato. Tempo fa aveva già avuto alcuni problemi cardiaci, che probabilmente sono stati la causa del malore che ieri si è rivelato fatale.
Gashi Farmir era dipendente di una impresa edile del bresciano. Quando si è sentito male i suoi colleghi hanno cercato di aiutarlo e hanno immediatamente chiamato il numero unico per le emergenze 112, che ha inviato sul posto i mezzi di soccorso. Purtroppo il kossovaro non ce l’ha fatta. Sul posto c’erano anche i carabinieri e la polizia locale.
Tragedia sul lavoro, operaio muore schiacciato da un macchinario
Perugia, dramma in un’azienda: la vittima aveva 32 anni. Sul posto polizia di Stato, vigili del fuoco e sanitari del 118
Perugia, 21 gennaio 2025 –Incidente mortale sul lavoro. Un operaio italiano di 32 anni ha perso la vita all’Europoligrafico di Perugia, un’azienda di imballaggi.
Gli accertamenti sono ancora in corso, ma in base alle prime informazioni sembra che l’uomo sia rimasto schiacciato da un macchinario.
I soccorritori intervenuti non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane operaio. Le autorità competenti hanno avviato indagini per fare chiarezza sull’accaduto.
Malore mentre è al lavoro nel cantiere: muore 52enne a Bari
E’ accaduto questa mattina in zona aeroporto: l’uomo, un ingegnere, secondo prime informazioni sarebbe deceduto a causa di un infarto
Un uomo di circa 50 anni è deceduto questa mattina mentre era al lavoro in un cantiere in zona aeroporto, a Bari. L’uomo, secondo prime informazioni un ingegnere, avrebbe accusato un malore – forse è stato colpito da infarto – mentre stava effettuando dei sopralluoghi nel cantiere di alcune palazzine in ristrutturazione. Sul posto sono intervenute le Volanti della Polizia. La Procura di Bari ha comunque disposto l’autopsia.
Soltanto una settimana fa, sempre a Bari, un altro operaio è morto in un cantiere. In quella circostanza si trattò di un incidente sul lavoro: l’uomo fu colpito dal carico staccatosi da una gru in manovra.
Tragedia a Cornigliano: precipita dalla finestra mentre monta le finestre, morto sul colpo
Tragedia in piazza Massena, a Cornigliano, dove un uomo di 72 anni è morto sul colpo dopo essere caduto dalla finestra
Tragedia a Cornigliano, dove un uomo è caduto dalla finestra di un appartamento mentre stava sistemando i nuovi infissi, morendo sul colpo.
Secondo le prime informazioni l’uomo, 72 anni, stava lavorando per montare le nuove finestre di un alloggio, al primo piano, affacciato su piazza Massena, quando verso le 12 ha perso l’equilibrio ed è precipitato a terra.
Sul posto la Croce Rosa Rivarolese e l’automedica Golf 4, ma la caduta è stata fatale e i soccorsi purtroppo non hanno potuto fare nulla se non constatare il decesso del 72enne. Presente anche la polizia di Stato per sentire i testimoni e chiarire la dinamica.
Sul posto il nucleo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Asl3. Sembrerebbe che l’uomo stesse lavorando nell’abitazione di un parente, per cui non si tratterebbe di un formale incidente sul lavoro. L’Asl relazionerà su quanto accaduto al magistrato di turno Francesco Cardona Albini, ma il fascicolo potrebbe andare al gruppo Lavoro e Salute, il cui coordinatore è il procuratore aggiunto Francesco Pinto.
Casa Saraceni mostra “MORTI SUL LAVORO. Bianche lenzuola celano vuoti immensi”
Dal 20 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025, Casa Saraceni a Bologna ospita Morti sul lavoro. Bianche lenzuola celano vuoti immensi, mostra personale di Carlo Soricelli, artista e attivista noto per il suo impegno civile attraverso l’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro. Le opere, curate da Luciano Pantaleoni, raccontano la drammaticità delle morti bianche trasformando il dolore in poesia visiva, con l’obiettivo di generare consapevolezza, indignazione e responsabilità collettiva.
La mostra
Dal 20 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025, Casa Saraceni (via Farini, 15 – Bologna) ospiterà la mostra personale di Carlo Soricelli, Morti sul lavoro. Bianche lenzuola celano vuoti immensi, curata da Luciano Pantaleoni. Carlo Soricelli, artista e attivista di lungo corso, intreccia il tema delle morti sul lavoro con altre fragilità e marginalità sociali, offrendo un’intensa denuncia attraverso quadri e sculture di grande forza emotiva.
Le sue opere trasformano il dolore in poesia, spingendo il pubblico a fermarsi e riflettere su una tragedia che coinvolge ogni giorno le nostre comunità.
Soricelli è anche fondatore dell’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro, un progetto di monitoraggio e sensibilizzazione nato nel 2008, in memoria dei sette operai vittime della strage della ThyssenKrupp. La sua arte, profondamente radicata nel vissuto quotidiano e nelle sofferenze degli esclusi, rende omaggio alle vittime delle cosiddette “morti bianche“, fenomeno che egli denuncia con opere potenti e coinvolgenti.
Tragedia a Pontassieve e nuovo drammatico incidente sul lavoro. Un giovane di 25 anni ha perso la vita in un incidente mentre stava lavorando all’interno dell’oliveto dell’istituto Cristo Re Sommo Sacerdote alle Sieci. Dalle prime ricostruzioni Charles Outtier, giovane seminarista francese dell’istituto ecclesiastico, sarebbe rimasto schiacciato dalla ruota di un trattore mentre stava lavorando nell’oliveto.
Insieme a carabinieri e vigili del fuoco sul posto sono subito arrivati i sanitari del 118 ma per il ragazzo non c’era più niente da fare.
Da parte dei carabinieri sono ora in corso accertamenti per cercare di comprendere la dinamica del triste evento che ha sconvolto gli abitanti della zona.
Grave incidente sul lavoro, operaio si ribalta con il muletto e rimane incastrato: portato in ospedale con l’elicottero
Grave incidente sul lavoro a San Martino in Campo a Perugia. Un operaio, nella giornata di giovedì 16 gennaio, è rimasto ferito in un’azienda del territorio dopo essersi ribaltato con il muletto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della stazione centrale di Perugia che hanno estratto l’uomo, rimasto incastrato sotto al mezzo.
I caschi rossi hanno utilizzato i cuscini di sollevamento, dispositivi ad aria ad alta pressione impiegati per sollevare carichi pesanti, e sono riusciti a liberarlo. Il ferito ha subito uno schiacciamento agli arti e dopo il soccorso, nel quale è rimasto sempre cosciente, è stato affidato al personale sanitario del 118 presente sul posto. Successivamente, è stato trasportato con l’elisoccorso Nibbio all’Ospedale di Perugia per ricevere le cure del caso
Potenza, incidente sul lavoro: morto un operaio edile di 44 anni. “Più sicurezza”
A Muro Lucano, in provincia di Potenza, un uomo di 44 anni del posto ha perso la vita in un incidente sul lavoro. Era in un cantiere, impegnato nella ristrutturazione di un immobile privato. L’uomo, titolare di un’impresa edile, stava lavorando vicino alla betoniera e, secondo le prime informazioni, sarebbe rimasto incastrato nella tramoggia. La dinamica è ancora in fase di accertamento e sono in corso le indagini da parte dei carabinieri. Immediato l’intervento degli operatori del 118 che, purtroppo, non hanno potuto che constatare il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco.
Sulla Statale 36 il primo incidente mortale nell’autotrasporto del 2025
Il primo incidente sul lavoro mortale nell’autotrasporto del 2025 è avvenuto nel pomeriggio del 14 gennaio in Lombardia, lungo la corsia sud della Statale 36. Una prima ricostruzione dei fatti mostra che un autoarticolato carico di rifiuti, guidato da Giovanni Magon di 61 anni, ha sbandato, senza alcun segno di frenata, sfondando il guard-rail e poi si è ribaltato nella scarpata laterale. Quando sono giunti i soccorritori hanno trovato l’autista già morto, all’interno della cabina completamente distrutta. Non è rimasto coinvolto nessun altro veicolo e gli inquirenti ipotizzano un colpo di sonno o un malore.
Incidente sul lavoro a Giussano, precipita dal tetto del capannone: morto operaio di 32 anni
La tragedia è avvenuta nel primo pomeriggio di martedì 14 gennaio
Tragedia in Brianza: morto un operaio di 32 anni. Il dramma è accaduto nel primo pomeriggio di martedì 14 gennaio a Giussano, in un capannone di via Brunati. Un operaio di 32 anni, per motivi ancora al vaglio degli inquirenti, è caduto dal tetto. Un tragico volo di 6 metri che, purtroppo, non gli ha lasciato scampo.
È scattata subito la macchina dei soccorsi. Dall’Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu) sono state inviate in codice rosso ambulanza e automedica. Sul posto anche i carabinieri, i vigili del fuoco e i funzionari dell’Ats Brianza. Inutili i tentativi di salvare l’uomo: i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
La lunga lista dei morti sul lavoro in Brianza
Così che il nuovo anno si apre in Brianza con la prima tragica morte di un operaio. Il 2024 è stato un anno drammatico per le morti bianche in Brianza. Ad aprile Mohamed Abdeltawwab Kamel Mabdrouk, 42 anni, è morto dopo aver lottato per quattro giorni in un letto d’ospedale. Era rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro a Monza, in un cantiere edile in via Giacosa: un pezzo di ferro si sarebbe staccato da una gru presente nell’area di cantiere e lo avrebbe colpito alla testa, causandogli un gravissimo trauma cranico. La corsa in ospedale a sirene spiegate e poi il ricovero, fino al decesso. L’uomo aveva moglie e 4 figli.
A giugno a Brugherio Amadou Sanneh è morto mentre stava lavorando in una ditta di vernici. Il giovane, 24 anni e originario del Gambia, era stato travolto da una fiammata provocata da un’esplosione. Sempre a giugno Mearouane Mekaoui è morto colpito da un carico sospeso. L’uomo – 33 anni, originario del Marocco – stava lavorando in un capannone a Sovico.
A gennaio la prima vittima Marco Sottocorno, operaio di 63 anni. Ha perso la vita mentre stava lavorando in un cantiere a Bernaggio. Una caduta da oltre 4 metri non gli ha lasciato scampo. Poi Felice Cilio, morto in cantiere a Cesano Maderno a 75 anni e Angelo Vertemara, l’agricoltore di Usmate Velate sepolto da una balla di fieno da 800 chili. Ad agosto un’altra giovane vittima a Monza: aveva 22 anni, l’operaio è morto stritolato nel compattatore dei rifiuti.
Gravissimo incidente sul lavoro al Policlinico di BARI
Un’altra vita strappata durante l’attività lavorativa, a perire sotto un carico di acciaio un lavoratore di 58 anni dipendente dell’azienda Effetre Fenice Energia di Milano, specializzata nella realizzazione di lavori di impiantistica. L’appalto affidato da Edison Next Government (la divisione del Gruppo Edison che opera con la PA) prevede la realizzazione di un impianto di cogenerazione.
Sono ancora da chiarire le dinamiche dell’incidente e sarà compito delle Autorità Competenti ricostruire l’accaduto ed accertarne le responsabilità.
Operaio 59enne addetto alla manutenzione del verde muore travolto da un albero nel Pistoiese
L’operaio stava lavorando in strada a Pescia (Pistoia), in località Veneri, quando l’albero, probabilmente a causa del forte vento, è caduto e lo ha travolto
Un operaio è morto travolto da un albero in provincia di Pistoia. Dalle prime informazioni emerse l’uomo è stato colpito dall’albero caduto mentre era intento a lavorare in strada a Pescia (Pistoia): secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava proprio tagliandol’albero che gli è poi crollato addosso. L’uomo, Mario Morina di 59anni, residente a Pescia, era dipendente di una cooperativa che si occupa della manutenzionedelverde per conto del Comune.
Sul posto intervenuti con i sanitari i vigili del fuoco, i carabinieri e anche il personale della medicina del lavoro. I soccorritori, però, hanno solo potuto constatare il decesso dell’uomo. L’incidente si è verificato lungo in via Vecchia Postale a Veneri, una strada sterrata che porta a una zonaboschiva. Da capire se nel crollo della pianta possa avere o no influito il forte vento che interessa anche la provincia di Pistoia. Sulla dinamica dell’incidente sono in corso i rilievi del personale della medicina del lavoro della Asl. Si tratta dell’ennesima morte sul lavoro in Italia. Pochi giorni fa l’Inail ha aggiornato i dati sulle denunce e ha fatto sapere che nei primi 11 mesi del 2024 sono state 1000 le morti bianche.
L’operaio doveva ripulirelastrada da qualche frasca e qualche ramo, sta di fatto che mentre stava provando a tagliare l’albero e non so neppure se avrebbe dovuto farlo, forse no, probabilmente a causa del vento quell’albero gli è caduto addosso, provocandone la morte”, spiega il sindaco di Pescia, Riccardo Franchi, accorso sul luogo dell’incidente. “Una tragedia – afferma il sindaco -. Non si può morire così sul lavoro, era una persona conosciuta, abitava nella montagna pesciatina, una bravissima persona, sempre disponibile. Non ci sono parole, quando accadono queste disgrazie. Esprimo le mie condoglianze alla moglie e alla famiglia”.
Centro Studi Cub, più di 4 morti sul lavoro al giorno nel 2024
Lombardia maglia nera. Montagnoli,meno sicurezza per risparmiare
Più di 4 morti sul lavoro al giorno nel 2024, 30 alla settimana, 123 al mese, per un totale di 1482 a fronte di 1446 nel 2023.
Sono questi i numeri “per difetto” sui decessi dei lavoratori, lo scorso anno, secondo il Centro Studi Cub che ha elaborato dati Inail e dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre (Venezia).
Gli infortuni non mortali si attestano invece a oltre 540.000. Una “contabilità agghiacciante” e un “annus horribilis”, rimarca il sindacato, sottolineando che “la strage sul lavoro” aumenta con un +3,3% nel 2024 rispetto ai 12 mesi precedenti. In particolare, 1055 persone sono decedute sul posto di lavoro e 427 in itinere cioè o svolgendo un lavoro sulle strade (camionisti o conducenti di mezzi pubblici e privati) o andando o tornando da casa. Dallo scorporo dei dati – osserva il Centro Studi – emergono alcune evidenze: per i lavoratori stranieri il rischio di morte risulta in proporzione oltre che doppio rispetto ai lavoratori italiani (69,1 morti ogni milione di occupati, contro i 26,7) e il settore delle costruzioni rimane quello più falcidiato dagli incidenti mortali, con 147 decessi. La fascia d’età maggiormente colpita è quella tra i 55 e i 64 anni. Calcolando i morti nelle regioni per soli 11 mesi, cioè da a gennaio a fine novembre 2024 (perché non ci sono ancora tutti i dati disarticolati) la Lombardia risulta, come nel 2023, avere il maggior numero di vittime cioè 121. Seguono: Campania 73, Emilia-Romagna 68, Lazio 67, Sicilia 57, Veneto 49, Piemonte 48, Puglia 44, Toscana 39, Sardegna 24, Trentino-Alto Adige 23, Liguria 19, Calabria 18 Umbria 17, Abruzzo e Basilicata 15, Friuli-Venezia Giulia 14, Marche 12, Valle d’Aosta e Molise 4.
Amianto killer nella centrale. Morto per mesotelioma, Enel condannata a risarcire
“Elevata presenza di fibre”: il Tribunale cittadino ha disposto un ristoro di oltre 750mila euro per vedova e figlie. Accertata l’esposizione del lavoratore all’interno del compendio industriale di Vallegrande
La Spezia, 13 gennaio 2025 – Per decenniha rappresentato una delle risposte alle necessità di lavoro e occupazione di questa provincia. Ma per quella che fu la principale centrale elettrica a carbone d’Italia e la seconda in Europa, e che celava all’interno dei suoi ingranaggi anche le fibre di quel killer silenzioso che è l’amianto, il rischio di pagare un conto salatissimo in termini sociali e umani è altissimo. Due sentenze, emesse pochi giorni fa dal Tribunale civile della Spezia, tracciano un quadro netto, su quella che è stata la presenza silenziosa ma mortale dell’eternit all’interno di una centrale che si appresta a essere smantellata per lasciare posto ad altre iniziative imprenditoriali.
La prima sentenza, pubblicata solo pochi giorni fa, ha visto la moglie e le figlie di un ex operaio della centrale Enel di Vallegrande morto a causa di un mesoteliomapleurico, ottenere dal tribunale cittadino un risarcimento di oltre 750mila euro. La famiglia, assistita dall’avvocato Andrea Frau, ha citato in giudizio Enel Produzione, chiedendo che fosse riconosciuta non solo la correlazione tra la malattia e l’attività lavorativa dell’uomo, ma anche la responsabilità dell’azienda in relazione agli obblighi di sicurezza sul posto di lavoro in materia di eliminazione e riduzione del rischio polveri. L’uomo era inquadrato come Oic, Operatore impianto combustibile. Il perito incaricato dal Tribunale nell’ambito della consulenza tecnica d’ufficio, ha riconosciuto non solo la presenza di amianto nella centrale, ma anche l’esposizione professionale specifica dell’operaio poi deceduto a causa del mesotelioma. “Sonoemerse sia la perdurante presenza di amianto in centrale alla Spezia fino agli anni Duemila, sia l’esposizione del defunto, non solo perché lavorava in quell’ambiente ma anche perché, sia pure per piccole manutenzioni, egli aveva modo di intervenire su parti o apparati coibentati e non risulta che lo facesse nell’osservanza delle prescrizioni evidenziate dall’azienda” si legge nella sentenza del giudice Giampiero Panico.
Tragico incidente sul lavoro: operaio di 32 anni muore sepolto dal mangime
Un incidente fatale nell’Astigiano riaccende i riflettori sull’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro
Un drammatico incidente ha scosso ieri la comunità di Cinaglio, in provincia di Asti, dove Luca Oldano, 32 anni, operaio agricolo originario di Nizza Monferrato, ha perso la vita durante il lavoro presso l’azienda agricola Cascina del Medico.
Stando a quanto ricostruito, il giovane stava manovrando un trattore nei pressi di una stalla quando ha urtato accidentalmente un silos colmo di mangimi. La struttura, compromessa dall’impatto, ha ceduto, schiacciandolo sotto il suo peso. L’intervento tempestivo del personale sanitario proveniente da Villafranca d’Asti non è bastato a salvargli la vita.
Sul luogo dell’incidente sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri, impegnati nei rilievi per chiarire l’esatta dinamica dei fatti. Contestualmente, i tecnici dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) hanno avviato verifiche approfondite per accertare eventuali violazioni delle norme di sicurezza e prevenzione.
Il nome di Luca Oldano si aggiunge a una lunga e dolorosa lista di vittime del lavoro. Secondo i dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna, il 2024 è stato un anno nero per le morti bianche in Italia: 1.481 decessi, di cui 1.055 avvenuti direttamente sui luoghi di lavoro.
“Dietro ogni numero c’è una vita spezzata, una famiglia distrutta e una comunità che piange”, commentano i portavoce dell’Osservatorio. La tragedia di Cinaglio è un doloroso promemoria delle condizioni di lavoro che, in troppe realtà, continuano a mettere a rischio la vita di chi cerca solo di guadagnarsi da vivere.
Luca Oldano era un giovane conosciuto e stimato nella sua comunità. Il suo tragico destino solleva ancora una volta l’urgenza di interventi concreti per la sicurezza sul lavoro, affinché episodi del genere non si ripetano. Le istituzioni, gli enti di controllo e le imprese sono chiamati a una riflessione seria e responsabile: la tutela della vita umana non può più essere subordinata a inefficienze o ritardi nell’applicazione delle normative.