Tutti gli articoli di Maurizio Barsella
26 Febbraio
Operaio cade nel cantiere della scuola
Ponte Nuovo, portato con l’elicottero al Bufalini. Sul posto erano presenti anche la Medicina del lavoro e la polizia
Ravenna, 26 febbraio 2025 – Infortunio nel cantiere della nuova scuola primaria di Ponte Nuovo, in via del Pino all’angolo con via 56 Martiri.
È successo nel primo pomeriggio di ieri, verso le 14.30, quando per cause in corso di accertamento un operaio è caduto da una scala, da un’altezza di circa 3 metri. Dopo l’incidente è subito intervenuto il personale del 118 e l’uomo è stato portato in elicottero all’ospedale Bufalini di Cesena. Le sue condizioni risultano essere medio-gravi. Sul posto erano presenti anche la Medicina del lavoro e la polizia.
La nuova scuola, costata oltre 9 milioni, è uno dei cantieri più importanti finanziati dal Pnrr. I lavori dovranno terminare entro l’estate del 2026.
25 Febbraio
Scarica elettrica da 20 mila volt, operaio in gravi condizioni
L’incidente è accaduto nel pomeriggio di lunedì a Quarto D’Altino, zona industriale di via Abbate Tommaso. Il 44enne di origini albanesi lavorava alla posa di canalette interrate per i cavi del fotovoltaico. Il prefetto convoca la riunione sulla sicurezza
Un altro grave incidente sul lavoro, un operaio 44enne è rimasto folgorato a Quarto D’Altino. Verso le 16 di oggi, lunedì 24 febbraio, ha preso una scarica di corrente da 20 mila volt mentre era impegnato nell’area della srl “Ghiaccio Facile” di via Abbate Tommaso e ha riportato ferite e ustioni molto serie. Soccorso e ricoverato all’ospedale dell’Angelo in prognosi riservata, nel tardo pomeriggio è stato trasferito a Padova. L’uomo, di origini albanesi, non è dipendente della società di Quarto. Lavora da operatore edile esterno, per conto di un’altra azienda, alla messa in opera di canalette interrate lungo le quali – in un secondo momento, stando ai primi rilievi – dovevano passare linee elettriche di collegamento di pannelli fotovoltaici. Mentre l’addetto si occupava della posa delle condotte, avrebbe messo mano a una cabina elettrica di trasformazione della tensione e in quel momento la scarica di corrente a terra lo deve aver coinvolto causandogli un grave shock fisico e varie ustioni.
Tra sei mesi sarebbe diventato papà. Uno strazio per l’intera comunità
Thomas Gobbi è morto ieri 24 febbraio in provincia di Verona. Dopo essere nato e cresciuto a Merlare, da qualche tempo si era trasferito a Masi con la compagna incinta di tre mesi. Dieci anni fa in un incidente stradale la famiglia aveva perso un altro figlio
L’infortunio sul lavoro che ieri 24 febbraio in provincia di Verona è costato la vita a Thomas Gobbi ha sconvolto la comunità di Merlara dove il giovane camionista è nato e cresciuto e quello di Masi dove si era da poco trasferito con la fidanzata Nicole di 25 anni, incinta di 3 mesi. La vittima, nonostante l’età ancora giovane, era un autista di camion professionista. Per lui il lavoro sui mezzi pesanti era una ragione di vita che svolgeva con grande passione e attenzione. Il 34enne è rimasto schiacciato dalla cabina del suo camion mentre tentava di riparare un guasto che pochi istanti prima l’aveva indotto ad arrestare la marcia. Stava andando ad effettuare una consegna in un consorzio poco distante, ma all’appuntamento non c’è mai arrivato.
24 Febbraio
Incidente sul lavoro ad Arielli: operaio ferito da un carrello elevatore
L’uomo, 36enne di Orsogna, ha riportato lesioni alla cassa toracica ma non è in pericolo di vita. Indagini in corso per chiarire la dinamica
Un incidente sul lavoro si sarebbe verificato nella tarda mattinata di oggi, 24 febbraio, in una ditta di Arielli.
Intorno alle ore 12, un operaio di 36 anni di origine macedone e residente a Orsogna, avrebbe riportato lesioni da schiacciamento alla cassa toracica a seguito di un impatto accidentale con un carrello elevatore.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo si trovava nei pressi di un veicolo destinato al carico di bancali quando il carrello elevatore, impegnato nel trasporto della merce, lo avrebbe schiacciato contro il mezzo.
Sul posto sono immediatamente intervenuti il personale dell’Asl Chieti-Lanciano-Vasto e i carabinieri di Orsogna per i rilievi e le verifiche del caso.
L’incidente sul lavoro di Cammarata: l’agricoltore 53enne rimasto ferito è fuori pericolo
L’uomo ha riportato delle gravi lesioni al volto ed è stato trasferito all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta con elisoccorso del 118. Fin da subito è emerso che il suo quadro clinico era grave. I medici, dopo averlo sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari ritenuti necessari e alle medicazioni, hanno, nelle ultime ore, sciolto la prognosi sulla vita
È ricoverato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta l’agricoltore che ieri ha avuto un incidente sul lavoro in contrada Ficuzza a Cammarata. Durante le manovre, il trattore che stava utilizzando si è ribaltato. L’uomo – un cinquantatreenne di Cammarata – ha riportato delle gravi lesioni al volto ed è stato trasferito a Caltanissetta con elisoccorso del 118. Fin da subito è emerso che il suo quadro clinico era grave. I medici dell’ospedale Sant’Elia, dopo averlo sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari ritenuti necessari e alle medicazioni, hanno, nelle ultime ore, sciolto la prognosi sulla vita: l’agricoltore non è in pericolo di vita.
23 Febbraio
Si ribalta un trattore durante i lavori in campagna: un ferito soccorso in elicottero
L’uomo è stato trasportato in ospedale per una profonda ferita alla testa
n agricoltore è rimasto ferito dopo che il trattore che stava manovrando si è ribaltato. L’incidente è avvenuto in contrada Ficuzza, a Cammarata.
Sul posto, scattato l’allarme, sono intervenuti i pompieri, i sanitari del 118 e le forze dell’ordine. Per rendere più celeri i soccorsi è atterrato un elicottero che lo ha trasportato in ospedale.
L’agricoltore ha riportato una profonda ferita alla testa ed è in gravi condizioni.
Marinaio trovato morto su un traghetto a Genova, ipotesi malore
Attraccato a molo Giano nell’area delle riparazioni navali
Un marinaio di 38 anni è stato trovato morto stamani a bordo del traghetto Excellent della compagnia marittima Grandi Navi Veloci attraccato nel porto di Genova a molo Giano nell’area delle riparazioni navali.
Sono intervenuti sul posto il 118 e la Capitaneria di porto.
21 Febbraio
Giovane operaio morto in un cantiere edile a Sottomarina
È successo questa mattina, 21 febbraio. Sul posto il 118 e il servizio Spisal, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine
Un giovane operaio di 21 anni ha perso la vita questa mattina a Sottomarina di Chioggia, all’interno di un cantiere edile situato in via Marco Polo. La tragedia si è consumata nell’ambito del posto di lavoro. La dinamica è in fase di ricostruzione ma, dalle prime informazioni raccolte, l’operaio sarebbe stato colpito da un pannello di ferro per getti in opera, rimanendo ucciso praticamente sul colpo.
Una volta lanciato l’allarme, verso le 11.30, sono arrivati sul posto i soccorritori del 118 assieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco. Data la gravità dell’infortunio, è stato richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso. Purtroppo, nonostante i tentativi del personale del Suem, il medico ha dovuto dichiarare la morte del giovane, Andrea Canzonieri nato a Noventa e residente a Castegnero. Il giovane si era trasferito da poco a Castegnero, dove abitava con la madre e una sorella, da Barbarano Mossano.
I vigili del fuoco, giunti dal distaccamento di Chioggia, si sono occupati di mettere in sicurezza il cantiere edile. Sul posto sono arrivati anche gli specialisti dello Spisal, il Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’azienda Ulss 3, ai quali spetta il compito di accertare l’accaduto e le eventuali responsabilità. Sulla vicenda, come è di norma in casi di questo tipo, sarà aperta un’indagine della magistratura.
Il sindaco di Castegnero Marco Montan ha espresso profondo dolore per la tragedia: «È straziante assistere a simili incidenti, perché nessuna morte sul lavoro è accettabile, ancor più quando spezza la vita di un giovane. Il dolore della madre e dei familiari è inimmaginabile. La sicurezza dovrebbe essere sempre una priorità assoluta, soprattutto in contesti ad alto rischio come i cantieri edili. A nome mio e dell’amministrazione comunale, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia e all’intera comunità. Purtroppo, si parla spesso di sicurezza, ma troppo di frequente viene trascurata o sottovalutata, con conseguenze drammatiche».

Tragedia a Licata, operaio di 58 anni si accascia al suolo e muore: procura dispone autopsia
L’uomo stava lavorando in un cantiere in piazza Sant’Angelo. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, ma l’ipotesi più accreditata è quella di un malore improvviso
Un operaio di 58 anni è morto a Licata mentre stava lavorando in un cantiere in piazza San’Angelo nei pressi di un portone. Non dovrebbe trattarsi, in base ad una prima, sommaria ricostruzione dei fatti, di una morte sul lavoro. L’ipotesi più accreditata, al momento, sarebbe quella di un malore improvviso.
A indagare sono i carabinieri della compagnia locale che si sono immediatamente precipitati sul posto dopo che è stato lanciato l’allarme. Il 58enne si è accasciato improvvisamente al suolo.
Per fare chiarezza sulle cause della morte, la procura di Agrigento ha subito disposto l’autopsia. Soltanto attraverso l’esame autoptico si riuscirà a stabilire se il cinquantottenne è morto a causa di un improvviso malore o di un incidente.
20 Febbraio
Precipita dal tetto di un capannone, operaio morto sul lavoro
Stava svolgendo lavori di manutenzione quando, per cause ancora da chiarire, è caduto giù. La tragedia è avvenuta nello Spezzino. Sul posto tecnici della sicurezza sugli ambienti del lavoro dell’Asl 5 insieme agli operatori del Nucleo Ispettorato del Lavoro per ricostruire la dinamica
La Spezia, 20 febbraio 2025 – Non si ferma la strage di morti sul lavoro. Nella mattinata di oggi, 20 febbraio, un operaio è deceduto a Bolano, in zona Lagoscuro nello Spezzino, a seguito di una caduta.
L’uomo 67enne, di nazionalità straniera, era dipendente di una ditta edile: a quanto si apprende da prime informazioni, si sarebbe trovato sul tetto di un capannone per svolgere lavori di manutenzione quando avrebbe perso l’equilibrio. Da ricostruire le dinamiche e le cause della caduta da svariati metri, risultata fatale.
In Emilia-Romagna oltre 200 infortuni sul lavoro al giorno
Cinque morti ogni cento occupati nel 2024, boom malattie
BOLOGNA, 21 FEB – Nel 2024 in Emilia-Romagna sono stati denunciati 75.868 infortuni sul lavoro, 207 ogni giorno.
Un dato pressoché invariato rispetto al 2023 (-1,1%), a cui fa da contraltare il numero di morti in aumento: 96 (otto al mese), che vanno ad aggiungersi ai 91 del 2023 e in generale ai 596 denunciati nel quinquennio 2019-2023.
L’incidenza è di 4,8 morti ogni 100mila occupati l’anno scorso e di sei morti ogni 100mila occupati nel periodo 2019-23. Le malattie professionali denunciate sono in vertiginosa ascesa: 7.543, venti al giorno, un migliaio in più di quelle conteggiate nel 2023. Sono i dati dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia-Romagna, presentato oggi a Bologna dalla Cgil regionale in conferenza stampa.
Amianto : Sentenze
Operaio per 20 anni lavora in mezzo all’amianto. Dopo la morte, Enel condannata a pagare 1 milione
La Corte d’Appello di Firenze ha disposto un maxi risarcimento a favore dei familiari della vittima, deceduta a Pisa all’età di 77 anni
Per vent’anni un operaio manutentore elettrico ha lavorato in un impianto in cui era presente dell’amianto. A causa dell’esposizione frequente, senza le necessarie protezioni, ha alla fine contratto un mesotelioma. E all’età di 77 anni è deceduto a Pisa.
Firenze, 20 febbraio 2025 – La Corte d’Appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado che condanna l’Enel al risarcimento di oltre un milione di euro ai familiari di R.C., operaio manutentore elettrico, per l’esposizione elevata e non cautelata a fibre e polveri di amianto che ne ha causato il decesso per mesotelioma a Pisa all’età di 77 anni, e la violazione degli obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro.
Il lavoratore deceduto è stato esposto alla fibra killer per 20 anni nelle centrali riunite Marzocco, a Livorno, dove, nel reparto elettrico, c’erano le turbine coibentate con amianto.
In primo grado i testimoni hanno dichiarato che “il materiale tendeva a sbriciolarsi”, che nessuno dei lavoratori indossava mascherine protettive, e che non esisteva un impianto di aereazione né aspiratori. Esprime soddisfazione l’avvocato Ezio Bonanni, difensore dei familiari della vittima e presidente Osservatorio nazionale Amianto, che dichiara: “Ancora una volta l’Enel viene condannata per le morti di amianto. E’ incomprensibile perché si ostini a non risarcire direttamente le vittime e le famiglie che, non solo patiscono la malattia, ma in tanti casi, purtroppo, anche la morte di un loro congiunto. Anche se la legge prevede per loro un giusto risarcimento per le pene sofferte, per ottenerlo sono ancora necessari lunghi ed estenuanti procedimenti giudiziari”.
Processo Eternit bis, la perizia: “Ogni esposizione all’amianto accelera la malattia”
È emerso dalla relazione del consulente della Procura nel processo d’appello per le vittime di Casale Monferrato. Imputato l’ex patron svizzero dell’Eternit, Schimdheiny. “Senza amianto 60 casi di tumore all’anno invece di 1.400”
Il consulente della Procura generale lo chiama “effetto acceleratore”. Tradotto: l’esposizione prolungata all’amianto accelera l’evoluzione del mesotelioma. Non vale solo il primo contatto, dunque: più si è respirato asbesto, prima si muore. Lo ha spiegato il professor Corrado Magnani nell’udienza del 17 febbraio del processo Eternit bis, citando nello specifico uno studio epidemiologico innovativo pubblicato nel 2022 e condotto su 50mila ex lavoratori di aziende italiane in cui si usava amianto, tra cui proprio l’Eternit di Casale Monferrato. “I lavoratori del cemento amianto in Italia – ha concluso l’esperto – morivano con anticipazione se erano stati maggiormente esposti” alle fibre cancerogene.
Contano, insomma, tutti i periodi di esposizione all’amianto. Una tesi che supporta le accuse mosse dalla Procura all’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, per dieci anni – dal ’76 all’86 – responsabile dell’Eternit di Casale, imputato in appello per l’omicidio volontario con dolo eventuale di 392 lavoratori e residenti. In primo grado era stato condannato a 12 anni per omicidio colposo. “Se siamo in due ad avvelenare un terzo, non siamo tutti e due innocenti. Piuttosto, abbiamo concorso tutti e due ad avvelenare e far morire migliaia di persone”, ha commentato Bruno Pesce, cofondatore di Afeva, l’Associazione dei familiari delle vittime dell’amianto, parte civile nel procedimento.
La sentenza è prevista per il 19 marzo, molto attesa dalla comunità di Casale Monferrato, dove la gente continua ad ammalarsi e morire. “Ormai di lavoratori non ce ne sono più – ha spiegato Giuliana Busto, presidente dell’Associazione familiari vittime amianto – si tratta di persone di Casale, di normali residenti, che hanno avuto qualche contatto con l’amianto”.
Un altro dato fornito dal professor Magnani è quello sulla correlazione comprovata tra esposizione all’amianto e insorgenza del tumore polmonare. “Senza esposizione all’amianto l’Italia conterebbe 60 casi all’anno di mesotelioma, invece sono 1.400 – ha detto il consulente – e sono tutti casi in cui la morte è anticipata per la malattia causata dall’esposizione”. Gli studi epidemiologici stimano infine che il numero di anni di vita persi da chi si ammala di mesotelioma siano nell’ordine dei 15-20 anni.
19 Febbraio
Muore sotto una gru nella sua ditta di marmi. Tragedia sul lavoro a Carrara. Chi era la vittima
Giorgio Bedini, 82 anni, era il titolare della ditta Bedini Marmo di Carrara. Inutili i soccorsi, per l’uomo non c’è stato niente da fare
Carrara, 19 febbraio 2025 – L’ennesima tragedia sul lavoro in Toscana è costata la vita a Giorgio Bedini, 82 anni, titolare della ditta Bedini Marmo di Carrara. Per cause in corso di accertamento, l’imprenditore è rimasto schiacciato sotto una gru nel piazzale della sua azienda ed è praticamente morto sul colpo.

Il personale del 118 è immediatamente accorso sul posto. L’allarme è scattato quando erano da poco passate le 15 di oggi, 19 febbraio. Per Bedini, però, non c’era già più nulla da fare. Presenti anche gli operatori della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Toccherà a loro accertare cosa sia successo e, soprattutto, cosa stesse facendo l’uomo in quel momento. Bedini, imprenditore molto conosciuto nella zona e titolare della ditta che si occupa di commercializzazione di marmi, pietre e granito, è rimasto sotto una di quelle gru che servono per spostare le pesanti lastre di marmo. Il mezzo si è ribaltato e lo ha travolto, non lasciandogli scampo. In base a quanto appreso, alla guida del mezzo c’era proprio lui. Avrebbe provato ad uscire dalla cabina una volta capito che la gru si stava rovesciando, ma ciononostante non è riuscito ad evitare di rimanere schiacciato.
18 Febbraio
Tragedia a Torino di Sangro: operaio muore schiacciato da una betoniera
Un uomo di 46 anni di Roccaspinalveti ha perso la vita durante dei lavori in un villaggio turistico. Nonostante l’intervento tempestivo, i soccorsi non sono riusciti a salvarlo
Un tragico incidente ha avuto luogo nel pomeriggio di oggi, 18 febbraio, a Torino di Sangro, dove un operaio di 46 anni di Roccaspinalveti ha perso la vita poco prima delle 16 schiacciato dal braccio di una betoniera.
L’uomo, dipendente di un’impresa edile di Roccaspinalveti, stava lavorando in un villaggio turistico in contrada Lago Dragoni quando è stato colpito violentmente alla testa dal braccio di una betoniera che si è sganciato.
Nonostante l’immediato intervento del personale sanitario del 118, per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche i carabinieri di San Vito, i vigili del fuoco e il personale del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal) della Asl.
Incidente sul lavoro a Centola, cade da due metri e muore mentre pota degli alberi
La tragedia si è consumata nella frazione di San Nicola. Ha perso la vita un uomo di Battipaglia
Dramma questo pomeriggio a Centola. Un uomo è morto mentre stava effettuando dei lavori di potatura.
L’incidente
Il drammatico incidente sul lavoro si è registrato nella frazione di San Nicola. Secondo una prima, sommaria, ricostruzione un uomo di Battipaglia è caduto da un’altezza di due metri e ha sbattuto la testa. L’uomo stava portando avanti una potatura di alcuni alberi all’interno di una proprietà privata.Probabilmente l’operaio stava effettuando dei lavori per conto del proprietario – anche se su questo ovviamente ci saranno accertamenti da parte delle forze dell’ordine – e per cause ancora in fase di accertamento, ha perso l’equilibrio cadendo un’altezza di circa due metri. L’uomo di Battipaglia ha battuto violentemente la testa contro un muretto, riportando traumi gravissimi. Inutile il tempestivo arrivo del personale del 118. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Centola, che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente.
Nel Cuneese terzo morto sul lavoro in venti giorni. Questa volta la vittima è un agricoltore
L’uomo, 57 anni, titolare dell’azienda, è stato travolto da un macchinario a Montanera
L’ultima vittima sul lavoro in Italia nella tarda mattinata di oggi, 18 febbraio, a Montanera, in provincia di Cuneo. L’uomo, 57 anni, padre di due figli, residente in paese, si chiamava Gianni Caula ed era il titolare di un’azienda agricola. Secondo una prima ricostruzione, stava lavorando su un macchinario agricolo, quando questo si è staccato e lo ha travolto, uccidendolo. È avvenuto in via Bealere e sono stati vani i tentativi di soccorso. Sul posto sono intervenuti il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Ne dà notizia l’Ansa. Nella provincia è il terzo decesso sul lavoro in venti giorni