Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

Amianto: Discariche

A VILLAFRANCA

Nuova discarica di amianto a Caluri, presentata una mozione per fermare il progetto

La proposta ha innescato un acceso dibattito tra i cittadini, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale, che si oppongono alla realizzazione del nuovo impianto

Sta scatenando molte polemiche la proposta avanzata dall’azienda bresciana Tecnoinerti di Polpenazze sul Garda di realizzare una discarica destinata allo stoccaggio di rifiuti pericolosi contenenti amianto nel territorio comunale di Villafranca di Verona, in località Caluri.

Nuova discarica di amianto a Caluri

La proposta ha innescato un acceso dibattito tra i cittadini, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale. Il progetto prevede la realizzazione di una discarica destinata allo stoccaggio di rifiuti pericolosi, con una capacità annua di ben 125.000 tonnellate di materiale contenente amianto.

Il sito proposto per la struttura si trova in un’area prossima a Caluri, ma il suo impatto si estenderebbe anche ai comuni circostanti, tra cui Povegliano Veronese, Castel d’Azzano, Mozzecane, Sommacampagna e Vigasio. L’area individuata per la costruzione della discarica si estende su una superficie di 130.500 metri quadrati, suscitando timori legittimi riguardo all’impatto sulla vocazione agricola della zona. Ma a dare maggiori preoccupazioni è il fatto che la zona interessata sorga sopra una falda acquifera cruciale per l’approvvigionamento idrico di diversi territori circostanti.

Amianto : Fincantieri

Amianto, il fondo vittime risarcirà anche i colpevoli

DOPO LE SENTENZE – Lo Stato restituisce alle partecipate gli indennizzi che queste hanno versato alle vittime: “Pare scritto per Fincantieri”

Amianto: circolare Inail su nuovo fondo vittime è una beffa, rimborsa Fincantieri

Roma, 12 gennaio – “Una norma scritta e pensata per una società specifica e vicina al governo, Fincantieri, a cui si regalano 20 milioni di euro per il 2023, e che non è invece di nessuna utilità per i lavoratori vittime dell’amianto, che da molti anni attendono invece un vero intervento riformatore del FVA (Fondo Vittime Amianto) in un’ottica universale per indennità e riconoscimenti”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David commenta la circolare Inail n.58 del 29 dicembre 2023 interpretativa delle norme contenute all’art.24 del D.L. 30 marzo 2023 n.34, nonché del Decreto Interministeriale del 5 dicembre 2023, che istituisce presso l’Inail un “nuovo fondo vittime amianto”.

“La legge – spiega la dirigente sindacale – sembra istituire un fondo per la liquidazione di un indennizzo a favore dei lavoratori e dei loro eredi che si sono ammalati dopo l’esposizione lavorativa all’amianto in società partecipate pubbliche della cantieristica navale, ma lo estende alle stesse imprese colpevoli di tale esposizione. È una vera e propria beffa”.

“Di fatto l’indennizzo viene trasformato in una quota di risarcimento già liquidato in sentenza esecutiva (o conciliativa), e si stabilisce un rimborso a favore di Fincantieri, perfettamente solvibile e leader mondiale nel suo settore, i cui dirigenti – ricorda infine Re David – sono stati condannati penalmente e civilmente per aver causato la malattia e la morte di tantissimi lavoratori per l’utilizzo improprio di amianto”.

Amianto, le associazioni attaccano la politica: «Regalate preziose risorse a chi ha causato lutti»

L’associazione monfalconese assieme alla Cgil di Gorizia e alla Fondazione Bepi Ferro criticano il decreto interministeriale del 5 dicembre sul Fondo Amianto.

Fondo vittime amianto. Bullian ‘Un’aberrazione giuridica’

15.01.2024 – 16.00 – “Rischia di passare sotto silenzio il vergognoso decreto interministeriale del 5 dicembre 2023 sul rinnovato Fondo vittime amianto. Sottoscritto dalla ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone e dal ministro leghista dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, prevede che possono, altresì, accedere al Fondo le società partecipate pubbliche dichiarate soccombenti con sentenza esecutiva o comunque parti debitrici nei verbali di conciliazione giudiziale depositati entro il 31 dicembre 2023, o nei verbali di conciliazione comunque sottoscritti in sede protetta entro il 31 dicembre 2023, aventi ad oggetto il risarcimento di danni patrimoniali e non patrimoniali, riconosciuti in favore dei lavoratori”.
Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg.

“Un’aberrazione giuridica e uno scandalo politico – insiste – : che a beneficiare del Fondo possano essere le aziende responsabili, anche nei casi già così sentenziati dai Tribunali, è un cortocircuito clamoroso. Trattandosi, fra l’altro, di aziende solvibili, i responsabili devono rispondere in solido”.
“Appare allucinante tutta l’impostazione del decreto – aggiunge Bullian – inizia già male con il comma 1 dell’articolo 2, circoscrivendo il campo dei soggetti beneficiari. Infatti, dice che per l’anno 2023, possono accedere alle prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1 i lavoratori di società partecipate pubbliche che hanno contratto patologie asbesto-correlate durante l’attività lavorativa prestata presso i cantieri navali”.
“Ci chiediamo – continua la nota – perché solo i lavoratori della navalmeccanica? E perché solo quelli dipendenti da società partecipate pubbliche? Vanno evitate questi provvedimenti ultra-settoriali e le norme devono valere per tutte le vittime di qualunque comparto produttivo”.

“Il pasticcio emerge definitivamente anche nel successivo articolo 3 dove si dice che ‘i soggetti di cui all’articolo 2 del presente decreto che intendono accedere alle prestazioni del Fondo, devono presentare domanda all’Inail a mezzo posta elettronica certificata, a pena di inammissibilità, entro e non oltre il 15 gennaio 2024’ – riferisce il consigliere -. Oggi scade la possibilità di presentare le domande: come da miglior tradizione, bando aperto durante le vacanze natalizie, pubblicità del provvedimento inesistente, trasparenza rimandata ad altre occasioni”.
Bullian conclude: “Il risultato è che non c’è pace sul tema amianto e gli ulteriori provvedimenti che vengono presi a riguardo peggiorano una situazione drammatica, con il picco dei decessi da mesotelioma che non risulta ancora raggiunto. L’amianto, che è stato un ‘crimine di pace a responsabilità diffusa’, continua a rimanere purtroppo ‘il male che non scompare’. Ci chiediamo dov’erano i parlamentari di maggioranza del Fvg e dell’Isontino mentre questo scempio veniva sottoscritto. E ora cosa ne pensano?”.

15 Gennaio 2024

Tragedia in fabbrica ad Atessa: morto sul lavoro un 47enne di Lanciano

L’incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, 15 gennaio, in una fabbrica automotive della Val di Sangro. La vittima è Roberto Caporale di Lanciano, colpito al torace da un tubo metallico

Incidente mortale sul lavoro nella mattinata di oggi, 15 gennaio, ad Atessa. Un 47enne di Lanciano, Roberto Caporale, è deceduto in seguito a un grave incidente mentre stava lavorando in una fabbrica dell’indotto automotive della Val di Sangro.

L’incidente è avvenuto intorno alle 11. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio era intento ad operare con una pressa quando sarebbe stato investito da un tubo metallico violentemente espulso dalla macchina. Colpito all’alterzza del tronco, il 47enne ha riportato lesioni irreversibili che hanno portato al suo decesso.

Sul posto, oltre all’ambulanza medica del 118, è intervenuto anche l’elisoccorso da Pescara, ma per l’operaio non ci sarebbe stato nulla da fare. Sull’accaduto sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri di Atessa e degli ispettori del lavoro. La salma è stata trasferita nell’ospedale di Chieti, in attesa dell’esame autoptico.

La procura di Lanciano, con il sostituto procuratore Mirvana Di Serio, ha disposto il sequestro del macchinario e sul decesso dell’operaio è stato aperto un fascicolo d’inchiesta.

Camion si ribalta sulla statale 18, morto il conducente

Un morto ed un ferito rappresentano il bilancio di un incidente stradale avvenuto lungo la statale 18 nel territorio di Curinga, nel lametino.
    La vittima, A.G., di 53 anni, imprenditore agricolo, era alla guida di un camion che, per cause in corso d’accertamento, si é ribaltato, finendo fuori dalla sede stradale.

La morte dell’imprenditore é stata istantanea.
    Sul camion viaggiava una seconda persona, di nazionalità indiana e dipendente della vittima, che ha riportato lesioni per le quali stato portato con l’elisoccorso e ricoverato nell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.
    I rilievi sul luogo dell’incidente sono stati effettuati dai carabinieri.

Il trattore finisce nel fiume: soccorso un uomo a Miglianico

L’incidente in contrada Elcine, durante una manovra di retromarcia. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri e 118

Un uomo è rimasto ferito a Miglianico dopo un incidente sul trattore verificatosi nel pomeriggio di oggi, lunedì 15 gennaio. Il mezzo agricolo sarebbe finito nelle acque del torrente Dendalo, in contrada Elcine, durante una manovra di retromarcia.

Il conducente, un uomo di 47 anni, è stato soccorso dal 118 e trasportato in ospedale a Chieti. Le sue condizioni non sarebbero gravi. I vigili del fuoco del comando provinciale si sono occupati della rimozione mezzo agricolo. Sul posto per i rilievi di competenza anche i carabinieri e gli ispettori della Asl.
 

13 Gennaio 2024

Trattore si ribalta, Walter Ulivi muore a 49 anni: lascia i tre figli e la moglie

L’allarme è stato lanciato da alcuni residenti che hanno visto il trattore rovesciato

Tragedia nel Lucchese. Il trattore si ribalta e Walter Ulivi, 49 anni, muore. L’episodio è avvenuto nella campagna di Valdottavo, nel comune di Borgo a Mozzano, Lucca. La vittima era alla guida del mezzo in località Teatro Vecchio quando è avvenuto l’incidente. 

L’allarme è stato lanciato da alcuni residenti che hanno visto il trattore rovesciato. I soccorsi sono stati dati subito ma sono risultati vani. Sul posto la Misericordia di Borgo a Mozzano e la polizia locale. Al via gli accertamenti sulla dinamica. Al momento sembrerebbe che l’uomo abbia perso il controllo del mezzo. Ulivi, che era operaio in una cartiera, lascia la moglie e tre figli.

Il sindaco Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, appena appresa la notizia, ha espresso alla famiglia le condoglianze di tutta la comunità

Luca Rossi, l’operaio 52enne travolto da un’auto mentre tornava a casa in bici
Luca Rossi è deceduto nella serata di venerdì 12 gennaio. Il 52enne stava tornando a casa in bici dopo un turno di lavoro in un’azienda chimica bergamasca quando è stato travolto da un’auto.

Si chiamava Luca Rossi, il 52enne che venerdì notte, 12 gennaio, è stato travolto mentre tornava a casa in bici dopo un turno di lavoro. L’impatto è avvenuto lungo via Cavour ad Albano Sant’Alessandro, in provincia di Bergamo, quando ormai l’operaio era arrivato in prossimità dell’incrocio con via Galvani. Una Peugeot Gt guidata da un 22enne lo ha investito, facendolo sbalzare di circa 50 metri. Rossi è deceduto sul colpo e lascia la fidanzata Roberta, i genitori, una sorella e un fratello.

11 Gennaio 2024

Muore sul lavoro operaio di Todi: travolto da un crollo a Valfabbrica durante gli scavi per le fogne

Ancora un morto sul lavoro in Umbria, il primo del nuovo anno. A perdere la vita è stato un cinquantenne di Todi. Stava operando per un’azienda, la ditta Lupini di Collazzone, che si occupa di manutenzione delle fognature, intervenuta per conto del gestore locale dell’acquanel centro di Valfabbrica. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato investito dalla terra: hanno ceduto le pareti laterali dello scavo. Sono stati i volontari della croce rossa i primi a scavare per liberarlo dai detriti, aiutati dai sanitari del 118. E’ stato estratto vivo dalle macerie, ma poco dopo è morto in ambulanza, come riporta la Tgr Rai. La dinamica non è ancora chiara, stanno lavorando per ricostruirla i carabinieri, gli uomini dell’ispettorato del lavoro e i tecnici della Usl, guidati da Gennaro Iannarone, magistrato di turno. Lascia la madre e una compagna.

Amianto : Sentenze

Amianto nei cavi del telefono: 20 anni in Telecom, muore: pensione alla vedova

L’uomo è morto di mesotelioma a causa dell’esposizione professionale alla fibra cancerogena nelle centrali romane. Condannata l’Inail

Il Tribunale di Roma ha condannato INAIL alla costituzione in rendita di reversibilità in favore di Riccardina Loconte, vedova di Gian Piero Defendini,romano, classe 1949, deceduto per aver contratto un mesotelioma pleurico a causa dell’esposizione professionale a polveri e fibre di amianto mentre era alle dipendenze di Telecom Italia, già Sip. 

L’uomo aveva prestato servizio in azienda per 20 anni, dal luglio del 1973 al marzo del 2003, come “addetto ad attività tecniche, specializzato in centrali telefoniche e ponti radio” svolgendo mansioni  nelle centrali romane di Appia (Via Sannio), Esquilino, Cinecittà e Colombo manipolando costantemente le sottilissime fibre di amianto durante la verifica dei materiali e della componentistica delle parti elettriche, e durante la sostituzione delle parti elettroniche usurate collocate negli isolatori, nei trasformatori e negli interruttori. L’azienda utilizzava anche teli di amianto che venivano spesso tagliati e maneggiati e trasportati senza appositi dispositivi di protezione. Esposizioni proseguite anche alla luce dei ritardi delle bonifiche.

8 Gennaio 2024

Precipita dal tetto di una casa durante i lavori, è grave

L’uomo è caduto da notevole altezza mentre si trovava nel cantiere di ristrutturazione. I colleghi l’hanno subito soccorso e hanno dato l’allarme al 118

Montalto (Ascoli), 8 gennaio 2024 – Grave infortunio sul lavoro nella tarda mattina di oggi, poco prima di mezzogiorno, nella zona rurale alla periferia di Montalto Marche, località Lugugnano. Vi è rimasto coinvolto R. E., di 50 anni, cittadino straniero residente a Offida.

L’uomo è precipitato da notevole altezza mentre stava lavorando nel cantiere di ristrutturazione di una casa privata. Ora si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Ancona. Secondo una prima ricostruzione il cinquantenne stava sistemando alcune cose sul tetto dell’abitazione quando si sarebbe aperto un varco che l’ha fatto cadere sul pavimento del piano sottostante.

7 Gennaio 2024

Si ribalta con il trattore mentre pulisce la strada e muore

Il tragico incidente è avvenuto nella notte: per il conducente non c’è stato nulla da fare

Tragedia nella notte fra sabato 6 e domenica 7 gennaio a Lazfons, frazione di Chiusa, in Alto Adige.

Un uomo alla guida di un trattore, mentre stava spalando la neve sulla carreggiata, è uscito di strada ed è scivolato per un centinaio di metri giù da un pendio, con il mezzo che ha terminato la corsa ribaltandosi. A causa dell’ora tarda e della zona isolata, il trattore è stato notato solo il mattino dopo: sul posto sono immediatamente intervenuti vigili del fuoco di Chiusa, la Croce bianca e le forze dell’ordine, ma per il conducente purtroppo non c’era più nulla da fare. 

4 Gennaio 2024

Trattore si ribalta, trentenne morto nel reggino

Terreno ha ceduto al passaggio del mezzo, inutili i soccorsi

Un trentenne, Davide Tropeano, ha perso al vita stamattina poco dopo le 9 rimanendo schiacciato dal trattore sul quale si trovava mentre era in terreno di proprietà della famiglia in una zona periferica di Cinquefrondi.
    L’uomo, nato a Cinquefrondi ma residente a San Giorgio Morgeto, era in compagnia di un altro fratello quando, a bordo del trattore, ha cercato di spostarsi nel terreno seguendo una stradina interpoderale a ridosso di un piccolo dislivello.

Al passaggio dell’automezzo il terreno è franato facendo capovolgere il mezzo guidato da Tropeano che è finito sotto il trattore.

3 Gennaio 2024

Accusa malore mentre taglia albero e muore travolto da tronco

Incidente nel giardino di una casa a Matzaccara, nel Sulcis

CAGLIARI, 03 gennaio 2024

Si è sentito male, mentre potava un albero nel suo giardino e un tronco appena tagliato lo ha travolto.

Un uomo di 65 anni, Antonio Serra, è morto nel primo pomeriggio a Matzaccara, frazione di San Giovanni Suergiu, nel Sulcis.


    Secondo le prime informazioni di quanto accaduto, il 65enne stava potando l’albero quando sarebbe stato colto da un infarto.
    Non si sa se è svenuto proprio mentre tagliava una parte della pianta, sta di fatto che un grosso tronco lo ha travolto.
    Sul posto, chiamati dai familiari, sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e il 118, ma ormai per il 65enne non c’era più nulla da fare.
    Al momento non è stato possibile stabilire se l’uomo sia morto per l’infarto oppure sia stato ucciso dal tronco che gli è finito addosso.

Incidente con il trattore, 45enne ferito all’Elba

E’ stato portato in elicottero al pronto soccorso di Siena

Rio Elba, 3 gennaio 2024 – Stava percorrendo con il trattore una piccola strada di campagna in località Bagnaia, in via della Valle, quando ha urtato il muretto sul ciglio della carreggiata e il mezzo si è ribaltato, bloccando la sua gamba sotto la ruota. Protagonista il 45 enne elbano R.C., figlio di un albergatore locale, che stava trasportando sul rimorchio un carico di mattoni di tufo. Immediatamente sono accordi sul posto i residenti che hanno tentato di liberarlo sollevando il trattore, ma solo i Vigili del Fuoco con l’ausilio dei cuscini pneumatici, sono riusciti a sollevare il pesante mezzo e a liberare la gamba che era rimasta imprigionata. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, l’ambulanza della Misericordia di Portoferraio e l’elicottero Pegaso due da Grosseto. Il velivolo ha trasportato l’elbano infortunato in codice rosso all’ospedale Le Scotte di Siena con un politrauma alla gamba. Fortunatamente l’uomo non è in pericolo di vita.