Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

9 Dicembre

Firenze, esplosione in deposito Eni a Calenzano. Due morti, ci sono dispersi

Lo stabilimento svolge attività di ricezione, deposito e spedizione di benzina, gasolio e petrolio. La causa potrebbe essere una perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale. Giani: “Situazione sotto controllo”. Il procuratore di Prato: “Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”

È di 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi il bilancio provvisorio dell’esplosione avvenuta il 9 dicembre in uno stabilimento dell’Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Una delle due vittime è stata identificata: si tratta di Vincenzo Martinelli. Era un autotrasportatore.

“Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”, ha annunciato con una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli dopo un sopralluogo. Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti, si apprende dagli inquirenti. L’area è stata posta sotto sequestro.

“La situazione è sotto controllo, i Vigili del fuoco hanno fatto un lavoro imponente, evitando altre conseguenze. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti, altrimenti l’esito sarebbe stato ancora più drammatico”, ha fatto sapere il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

“Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all’area interessata dall’esplosione nell’area Eni nei pressi del campo sportivo”, ha scritto il Comune di Calenzano su Facebook. “Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione. Arpat comunica che non ci sono rischi per la salute”. Cessato allarme inquinamento. Mercoledì 11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale.

Esplosione nel deposito Eni a Calenzano: 5 vittime. Escluso sabotaggio, scatta il sequestro

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per avere informazioni sui feriti, per portare la solidarietà alle famiglie

7 Dicembre

Muratore cade da una scala: trasportato in codice rosso alle Molinette di Torino dove è morto

L’uomo aveva 37 anni ed era di Borgaro Torinese

Per cause in fase di accertamento, un muratore di 37 anni di Borgaro Torinese è caduto da una scala interna a un’abitazione a Caselle Torinese durante alcuni lavori di ristrutturazione. Sarebbe scivolato dalla scala che collega il primo piano e il piano terra della casa.

Venerdì 6 dicembre intorno alle 16, l’artigiano ha battuto la testa a terra ed è stato soccorso da personale del 118 e trasportato in codice rosso alle Molinette di Torino dove è morto. In ospedale è arrivato in arresto cardiaco molto probabilmente dovuto a un infarto.

Sul posto anche polizia locale e carabinieri di Caselle. L’autorità giudiziaria è stata informata dalla polizia locale che procede unitamente allo Spresal dell’AslTo4.

5 Dicembre

Incidente sul lavoro: operaio cade dal nastro trasportatore, soccorso in eliambulanza

Intervento di 118 e carabinieri in un’azienda edile di Vico Matrino a Capranica

Incidente sul lavoro a Capranica. Un operaio di 35 anni è rimasto ferito dopo essere caduto da un nastro trasportatore. L’incidente è avvenuto martedì 3 dicembre in un’azienda che opera nel settore edilizio nella frazione di Vico Matrino.

Stando alle ricostruzioni, l’uomo stava lavorando sul macchinario quando, per cause ancora da accertare, ha perso l’equilibrio precipitando a terra. Immediato l’intervento dei carabinieri e del personale sanitario, che ha prestato i primi soccorsi e trasferito l’operaio in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma.

Nonostante l’urgenza del trasporto, sembra che l’uomo non sia in pericolo di vita. Durante i momenti successivi alla caduta, infatti, sarebbe rimasto cosciente. I medici gli hanno riscontrato la frattura di diverse costole, ma le sue condizioni non destano particolare preoccupazione.

Tragico incidente sul lavoro a Soncino: muore operaio bergamasco di 58 anni

Colpito alla testa dal braccio di una gru: tragedia in un cantiere a Soncino

Un incidente sul lavoro si è verificato giovedì mattina, 5 dicembre 2024, a Soncino (Cremona), nel cantiere per la costruzione di un nuovo polo scolastico. La vittima è un operaio di 58 anni, G.B., residente a Pumenengo, in provincia di Bergamo.

L’incidente è avvenuto intorno alle 11 in via Alda Merini. Secondo le ricostruzioni, l’uomo era impegnato nelle attività di cantiere quando una betoniera è arrivata sul posto e ha parcheggiato a lato dell’area di lavoro. Durante le operazioni, il terreno sottostante ha ceduto, causando l’inclinazione del mezzo. Il braccio meccanico telescopico della gru si è staccato, colpendo l’operaio alla testa.

I soccorritori del 118, giunti rapidamente con ambulanza, automedica ed elisoccorso, hanno tentato di salvare la vita all’operaio, ma per lui non c’è stato nulla da fare. L’impatto è stato fatale e ogni tentativo di rianimazione è risultato vano.

Canton Ticino 5 dicembre 2024:

Un grave incidente sul lavoro si è verificato lunedì 25 novembre, poco dopo le 12.00, a Bosco Luganese, nel Canton Ticino. La tragedia è avvenuta nel giardino di una casa situata in via Belvedere, dove un 50enne italiano residente in provincia di Como stava effettuando lavori di potatura. Dopo diversi giorni in ospedale l’uomo è spirato nella giornata di oggi.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo era caduto da un’altezza di circa due metri, probabilmente in seguito a un malore improvviso. (10.531)

Amianto : Sentenze

Morto per l’esposizione all’amianto nella Solvay: condannata al risarcimento anche l’Asl

Condanna dell’Asl Toscana nord ovest «per aver omesso la sorveglianza sanitaria che avrebbe permesso la diagnosi precoce del tumore del polmone»

Pisa, 4 dicembre 2024 – Il tribunale di Pisa ha condannato la Asl Toscana nord ovest, ex Usl 6, a un risarcimento di circa 26mila euro per la morte di Romano Posarelli, morto nel novembre 2010 a causa dell’amianto a cui è stato esposto durante la sua attività lavorativa nello stabilimento Solvay di Rosignano (Livorno). A renderlo noto è l’Osservatorio nazionale amianto. L’uomo al manifestare dei sintomi nell’estate del 2010 si era rivolto al medico, che aveva cercato di curare il cancro con antibiotici. Solo dopo vari accertamenti in strutture private a pagamento, era emersa la diagnosi di tumore del polmone.

Si ammala per un cancro da amianto ma viene curato con antibiotici: la Asl condannata per diagnosi tardiva

Nel 2021 la condanna per la Solvay da parte del tribunale di Livorno al risarcimento del danno, confermata anche dalla Corte di appello di Firenze. Il figlio Massimiliano si è però rivolto all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ottenendo adesso anche la condanna dell’Asl Toscana nord ovest al risarcimento del danno «per aver omesso la sorveglianza sanitaria che avrebbe permesso la diagnosi precoce del tumore del polmone». «Una condanna – spiegano da Ona – che sancisce il principio che vi deve essere la doverosa attenzione delle Usl per i lavoratori esposti ad amianto, con la massima diligenza su esami e terapie. Il tribunale di Pisa nella sua motivazione infatti rileva che: ‘deve però essere valutato il ritardo diagnostico, anche strumentale, da parte del medico di base che non poteva non essere a conoscenza del precedente impiego lavorativo del Posarelli alla Solvay e della sua situazione di ex espostò. Nella stessa sentenza – prosegue la nota – si legge la ‘parte attrice ha fornito la prova delle inadeguate prescrizioni dei farmaci e del ritardo nell’esecuzione degli esami strumentali, quindi del nesso di causalità tra la condotta del medico di base e il peggioramento delle condizioni di Posarelli per inadeguato trattamento della malattia…. deve quindi affermarsi la responsabilità (contrattuale) della struttura sanitaria’».

4 Dicembre

Operaio morto travolto dalla legna: tragedia nel Padovano

È successo a San Giorgio in Brenta, frazione di Fontaniva: la vittima è un 48enne dipendente di una ditta toscana. Sembra che la catasta sia crollata improvvisamente

Padova, 4 dicembre 2024 – Incidente sul lavoro a San Giorgio in Brenta, frazione di Fontaniva (Padova): un operaio di 48 anni è morto travolto da una catasta di legna, mentre stava tagliando dei tronchi da un albero. È successo questa mattina, intorno alle 8.45.

Un medico del Suem 118, ha tentato di rianimare l’uomo, dipendente di una ditta toscana. Non c’è stato nulla da fare: era morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cittadella, insieme allo Spisal di Camposampiero. Secondo quanto riportato da una primissima ricostruzione, sembra che la catasta sia ceduta improvvisamente. 

Amianto : Sentenze

Operaio raffineria Napoli morto per amianto, alla famiglia maxi-risarcimento da 1,5 milioni

L’operaio aveva lavorato per 22 anni nella raffineria napoletana ed era deceduto nel 2016. Bonanni (Ona): “Ora bonificare il Sin di Napoli Est”. La replica di Q8: “Sentenza impugnata. Fatti risalgono alla precedente proprietà”

Maxi-risarcimento da 1,5 milioni di euro ai familiari di un ex operaio della raffineria Mobil Oil Italiana di Napoli, morto per un mesotelioma pleurico dopo l’esposizione all’amianto. Il Tribunale di Roma ha condannato la Kuwait Raffinazione e Chimica spa di Napoli per la morte del lavoratore 70enne deceduto nel 2016, dopo aver contratto la malattia. L’azienda è stata condannata a risarcire la famiglia dell’operaio con la somma di 444.787 euro e, per i danni sofferti singolarmente, un importo di circa 300mila euro ciascuno alla vedova e ai 3 figli, per una cifra complessiva che va oltre un milione e mezzo di euro. Si tratta, è bene precisare, di una sentenza non definitiva. Q8 ha annunciato di aver impugnato la decisione del giudice.

L’uomo aveva lavorato per 22 anni – dal 1972 al 1994 – alle dipendenze della Mobil Oil Italiana, presso la raffineria di Napoli. Era stato impegnato inizialmente come pompista e poi come conduttore caldaie e impianti di produzione della centrale termoelettrica. Nel corso del processo sono state depositate una Ctu tecnica e la perizia del medico legale che avrebbero documentato l’esposizione dell’operaio all’amianto.

Fibronit, morti di amianto senza giustizia. “Ma chi vive a Broni è una bomba a orologeria”

Pavia, dopo le assoluzioni del 2022 la Procura si arrende e chiede l’archiviazione del processo per lesioni e omicidio colposi

Pavia – Caso Fibronit, ultimo atto. Cala definitivamente il sipario sul procedimento penale avviato nel novembre 2009 nei confronti di dieci indagati complessivi per i reati, in concorso e continuati, di omicidio colposo e lesioni colpose, ai danni di un lunghissimo elenco che ha raggiunto il numero di 470 persone offese, tra morti e malati per amianto a Broni. Il sostituto procuratore Andrea Zanoncelli e il procuratore Fabio Napoleone hanno firmato l’ultimo atto, la richiesta di archiviazione, depositata ieri. Un atto nel quale la Procura riepiloga tutte le fasi del lungo procedimento, che a sua volta traeva origine da una ancor precedente attività d’indagine del 2004, approdata nel giugno 2011 alla richiesta di rinvio a giudizio per tutti i dieci indagati: Michele Cardinale, Lorenzo Mo, Dino Augusto Stringa, Teodoro Manara, Claudio Dal Pozzo, Giovanni Boccini, Guglielma Capello, Maurizio Modena, Domenico Salvino e Alvaro Galvani.

Nuova edizione dell’Asbestos International Forum, che si terrà a Roma dal 10 al 12 dicembre 2024. Dopo il clamoroso successo dell’edizione 2023, che ha riunito oltre 500 esperti e rappresentanti politici da tutto il mondo e raccolto più di 100.000 visualizzazioni uniche delle dirette streaming, il Forum si conferma come il più grande evento internazionale dedicato alla gestione del rischio amianto per la tutela della salute pubblica.

30 Novembre

Tragedia sul lavoro, 48enne muore schiacciato

A dare l’allarme un collega: indagano i carabinieri di Borgo Valsugana. Inutili tutti i soccorsi, sul posto era arrivato pure l’elicottero sanitario

Erano da poco passate le 14 di sabato 30 novembre a Novaledo un 48enne ha perso la vita: si tratta di Fabio Trentinaglia. L’uomo stava lavorando in un’azienda della zona industriale lungo la Statale 47 della Valsugana quando, per cause e dinamiche ancora in corso di definizione, è rimasto schiacciato. Secondo le prime informazioni l’uomo stava lavorando su un camion.

L’allarme, dato da un dipendente dell’azienda, ha subito portato sul posto un’ambulanza e l’elicottero sanitario, così come i carabinieri di Borgo Valsugana, impegnati nell’esatta ricostruzione della dinamica, oltre ai vigili del fuoco di Novaledo e Levico Terme. Per l’uomo, però, non c’era più nulla da fare ed è morto sul posto.

Artigiano di 70 anni cade da finestra e muore, aperta inchiesta

E’ successo giovedì scorso a Sestri Ponente

Infortunio mortale, giovedì, a Sestri Ponente.

Un uomo di 70 anni, artigiano si nazionalità ecuadoriana, è caduto nel vuoto mentre sistemava una finestra in un appartamento in salita Olivaro.

La procura ha aperto una inchiesta per chiarire se vi siano responsabilità. L’anziano, Carlos Heriberto Flores Ponce, è un lavoratore autonomo. Sul posto è intervenuto il personale del 118, con l’automedica, che non ha potuto fare altro che constare il decesso. A quel punto sono subentrati i carabinieri e gli ispettori del nucleo Prevenzione e salute ambienti di lavoro della Asl3 che hanno avviato le indagini. Gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero di turno Luca Scorza Azzarà, hanno sequestrato la documentazione relativa al contratto di lavoro e tutta l’attrezzatura che l’artigiano stava adoperando in quel momento.
    Il fascicolo verrà passato ai pm del gruppo Salute e Lavoro, coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Pinto. Le eventuali responsabilità su possibili mancanze e violazioni delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro potrebbero ricadere sul proprietario dell’abitazione. I familiari dell’uomo, che si sono rivolti all’avvocato Paolo Lavagnino, sostengono però che il loro parente lavorasse alle dipendenze di un geometra e sono pronti a portare la documentazione in Procura.

29 Novembre

Bologna, operaio cade da un traliccio e muore

Nuovo incidente sul lavoro a Sasso Marconi: Giuseppe Schettino, 50 anni, è precipitato al suolo per cause ancora da chiarire. Indagano i carabinieri

Sasso Marconi (Bologna), 29 novembre 2024 – Stava lavorando su un traliccio dell’alta tensione. Era solo Giuseppe Schettino, 50 anni, quando è precipitato al suolo. Tecnico di una ditta specializzata in cablaggi, per l’uomo, malgrado i soccorsi e la corsa disperata all’ospedale Maggiore, non c’è stato nulla da fare. Schettino è l’ennesima vittima sul lavoro di un anno terribile per Bologna, una vittima che arriva nel giorno dello sciopero generale, con 30mila persone in piazza a sfilare anche per il diritto alla sicurezza.

Il tragico incidente è avvenuto intorno alle 11,30 in via Rupe, in località Fontana a Sasso Marconi. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale, intervenuti sul posto assieme ai sanitari del 118, con ambulanza e automedica, e agli ispettori della medicina del lavoro dell’Ausl, Schettino sarebbe caduto mentre era impegnato a lavorare a un paio di metri d’altezza: l’ipotesi è che fosse impegnato nel cablaggio di cavi dell’alta tensione. Almeno questo è quello che si è al momento ricostruito, visto che l’uomo pare si trovasse da solo quando è avvenuto il tragico incidente.

Schianto tra tre camion: due morti. Chiusa la A4 tra San Doná e San Stino

Autostrada A4 chiusa nel tratto tra San Doná e San Stino in direzione Trieste a causa di un tamponamento tra tre mezzi pesanti che ha provocato due morti, un lituano di 60 anni ed un suo collega, ed un ferito. L’incidente è avvenuto verso le 16 al chilometro 437 tra Cessalto e San Stino. Sul posto stanno intervento vigili del fuoco, 118 e personale di Autostrade Alto Adriatico che per consentire l’operatività dei soccorso ha reso obbligatoria l’uscita al casello di San Doná per chi proviene da Venezia. Consigliato attraverso i pannelli di messaggio variabile il percorso A27/A28. Chiusi anche gli ingressi di San Donà e di Cessalto in direzione Trieste. Il bilancio è di tre feriti (i conducenti dei mezzi pesanti) di cui uno, grave, incastrato nel mezzo. Al momento ci sono code tra Meolo e San Doná.

27 Novembre

Incidente sul lavoro: si ribalta con il trattore, muore operaio cinquantenne

Sono stati sentiti, cercando di ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto, i proprietari dell’appezzamento di terreno. Dell’attività investigativa si stanno occupando i carabinieri

Un operaio di 50 anni, Roberto Borgia, di Cammarata è morto ieri mentre stava lavorando su un appezzamento di terreno a poche decine di metri dalla strada statale 189, la Agrigento-Palermo, in territorio di Campofranco. Il trattore che l’uomo stava manovrando, non è chiaro per quale motivo, si è all’improvviso ribaltato e per il cinquantenne non c’è stato nulla da fare. Quando sono giunti i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118 e i carabinieri, l’operaio era ormai privo di vita. 

Sono stati sentiti, cercando di ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto, i proprietari dell’appezzamento di terreno. Dell’attività investigativa si stanno occupando i carabinieri.  

26 Novembre

Incidente mortale sul lavoro al Tribunale di Potenza

Il cordoglio del ministro Carlo Nordio, del Sindaco di Marsicovetere Marco Zipparri, del Vescovo di Potenza Davide Carbonaro, del mondo della politica. La denuncia dei sindacati per l’ennesima morte sul lavoro

Potenza, martedì 26 novembre 2024 – Agostino Vita, un operaio, 57enne originario di Villa d’Agri, è morto in seguito ad un incidente verificatosi mentre stava installando un infisso nel Palazzo di Giustizia di Potenza.
L’uomo, dipendente di una ditta che stava ultimando i lavori per l’ampliamento degli uffici dell’Ordine degli avvocati, è rimasto schiacciato dal carrello elevatore mentre stava issando l’infisso utilizzando un montacarichi che era stato installato all’esterno del palazzo.
E’ morto sul colpo.
Il Pm, Antonella Mariniello, ha disposto l’autopsia sul corpo dello sventurato uomo per chiarirne la morte.
Vita era sposato con due figlie. La moglie, nell’apprendere la notizia del decesso, si è sentita male ed è stata ricoverata in ospedale.

Incidente nel cantiere Tav a Peschiera del Garda, ferito operaio

E’ rimasto bloccato sul cestello, a circa 4 metri d’altezza

Un operaio è rimasto ferito in un incidente sul lavoro nel cantiere TAV a Peschiera del Garda (Verona), in località Madonna del Frassino.

L’uomo è rimasto bloccato sul cestello, a circa 4 metri d’altezza, dopo che, la piattaforma su cui lavorava era finita con le ruote posteriori in una feritoia.
    I vigili del fuoco, arrivati da Bardolino e da Verona con un’autopompa, un’autoscala e 7 operatori, hanno lavorato per soccorrere l’operaio.