Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

26 Gennaio 2023

Tragedia a Collegno: colto da malore in un cantiere edile, morto un operaio

I suoi colleghi hanno dato l’allarme ma non è stato possibile fare nulla per salvarlo

Tragedia in un cantiere edile in via Cefalonia a Collegno nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 26 gennaio 2023. Un operaio romeno di 47 anni è morto per un malore mentre si trovava con alcuni colleghi, che hanno dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i sanitari, che non hanno potuto fare nulla per salvarlo, carabinieri della stazione cittadina e il medico legale, che ha constatato come le cause del decesso siano state del tutto naturali. Non è stato invece necessario l’intervento dello Spresal dell’Asl in quanto non si è trattato di incidente sul lavoro.

Incidenti sul lavoro, grave operaia travolta da lastre

In provincia di Bologna, soccorsa dai vigili del fuoco

Incidente sul lavoro nel tardo pomeriggio, in provincia di Bologna.

Un’operaia di 56 anni è stata portata in ospedale dopo essere stata investita dalla caduta di lastre metalliche in un’azienda a Fossatone di Medicina.

Liberata dai Vigili del fuoco, è stata affidata al 118 e portata all’ospedale Maggiore in condizioni serie, in elicottero. Sul posto, via Galliani, anche polizia locale e carabinieri. (ANSA).
   

Amianto :Cassazione

Amianto: Cassazione conferma risarcimento a operaio Solvay

Società aveva fatto ricorso contro sentenza di appello

ANSA) – ROSIGNANO SOLVAY (LIVORNO), 24 GEN – La Corte di Cassazione ha confermato una sentenza della corte di appello di Firenze per il risarcimento dei danni di amianto a un operaio dello stabilimento di Rosignano Solvay (Livorno).

E’ la prima sentenza passata in giudicato contro la multinazionale, secondo quanto riporta l’Osservatorio nazionale amianto (Ona) che spiega in una nota che “gli ermellini hanno rigettato il ricorso della Solvay Chimica Italia spa che ha contestato ben due sentenze a favore di un operaio che ha contratto placche pleuriche e ispessimenti da amianto, per meno di 3.000 euro di risarcimento.

Ora l’azienda è costretta a pagare anche tutte le spese legali”.
    La causa riguarda un uomo, 71 anni, che nel 2007, dopo aver lavorato per 32 anni come operaio in officina meccanica e in officina calderai nello stabilimento di Rosignano, si è ammalato di una patologia asbesto correlata, causata, cioè dall’esposizione ad amianto. Nel procedimento di primo grado è stato dimostrato che l’operaio è stato esposto ad amianto, prima nell’officina meccanica “calderai”, quale montatore e tubista (dal 1974 al 1983) e successivamente nel reparto sodiera (dal 1983 al 2005, anno di pensionamento). “Entrambi gli ambienti lavorativi – riporta ancora Ona – erano privi di separazione degli ambienti, e quindi vi fu una esposizione diretta, indiretta e per contaminazione dell’ambiente lavorativo, e soprattutto, per i calderai/tubisti, i livelli espositivi erano elevati anche quando questi operai si recavano in altri reparti.
    In questo contesto lavorativo, in tempi anche vicini al pensionamento, le attività lavorative, anche di scoibentazione delle vecchie tubature con amianto, furono svolte in assenza di informazione sulle condizioni di rischio e di dotazione di maschere con il grado P3″.
    “Questa sentenza è storica perché la Solvay, non solo ha sempre negato l’uso dell’amianto e che ci possano essere stati dei danni per la salute per i suoi dipendenti, ma ha continuato a negare i diritti di quelli esposti che hanno contratto patologie absesto correlate – dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e anche legale dell’operaio 71enne – Finalmente queste tesi sono state definitivamente smentite, ed anche la multinazionale Solvay che spesso ha goduto di sovvenzioni pubbliche, vede ora la sua condanna in Cassazione. Il fatto che Solvay abbia utilizzato amianto è un dato oggettivo e non contestabile, anche in ragione di decine e decine di operai che sono deceduti tra coloro che hanno lavorato nello stabilimento”. (AN

21 Gennaio 2023

Incidente sul lavoro a Vigevano: cade nella betoniera, muore un uomo di 43 anni

E’ accaduto in corso Torino. La vittima era il titolare di u’ impresa edile

Vigevano, 21 gennaio 2023 – Stava pulendo una piccola betoniera utilizzata per impastare il cemento quando, per cause che saranno ricostruite dagli ispettori della Ats intervenuti sul posto, è caduto al suo interno e non ha avuto scampo. Un uomo di 43 anni, Aleks Palushi, di nazionalità albanese, titolare di una impresa edile, è morto oggi pomeriggio in un cantiere di corso Torino.

Sul posto, con il personale medico del 118 ed una ambulanza della Croce Azzurra di Abbiategrasso, il cui intervento è risultato purtroppo inutile, sono arrivati i carabinieri ed i vigili del fuoco. Il decesso dell’uomo è stato accertato sul posto. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà stabilire se disporre, come sembra probabile, o meno la perizia necroscopica.

20 Gennaio 2023

Incidente sul lavoro, operaio di 23 anni morto schiacciato da lastre di cemento

I militari dell’Arma hanno interrogato i responsabili del deposito per verificare se fossero rispettate le misure di sicurezza sul lavoro

Massimo Pezza è morto a 23 anni schiacciato da lastre di cemento mentre stava lavorando. Prima vittima sul lavoro del 2023 nella provincia di Roma. L’incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, venerdì 20 gennaio, nel comune di Fonte Nuova. L’incidente è avvenuto all’interno di una ditta di smaltimento rifiuti. Ad indagare i carabinieri della stazione di Mentana che si sono recati al civico 21 di via Stella Polare insieme ai soccorritori. Il ragazzo era originario di Terni.

MUGELLO, INCIDENTE SUL LAVORO: OPERAIO MUORE TRAVOLTO DA UN MEZZO AGRICOLO

BARBERINO DEL MUGELLO – Un uomo è deceduto stamattina, 20 gennaio 2023, nell’azienda in cui lavorava a Barberino di Mugello a causa di un infortunio sul lavoro. Un macchinario agricolo con conducente, non un trattore, ha urtato l’uomo, ferendolo mortalmente.

La vittima è un 63enne di origine colombiana che era residente in Mugello. In corso gli accertamenti, da parte dei carabinieri e del personale di prevenzione sui luoghi di lavoro della Asl Toscana centro, per capire come e perchè l’uomo sia stato urtato. Per il momento è stato disposto il sequestro del mezzo agricolo e il luogo dove è avvenuto il decesso.

Brescia, camionista muore travolto da una lamiera di metallo

A perdere la vita a Rodengo Saiano, nel Bresciano, un camionista di 64 anni serbo rimasto schiacciato da una lamiera in metallo, morendo sul colpo

Infortunio sul lavoro oggi ad Ascoli, operaio cade da un’impalcatura: è grave

L’incidente è accaduto in un cantiere edile in pieno centro. Il giovane è ricoverato in codice rosso all’ospedale Mazzoni

Amianto :Discariche

Taranto, la Vittorio Veneto una bomba ecologica di amianto: indagati otto alti ufficiali

In disarmo dal 2007 è rimasta ormeggiata alla banchina e potrebbe aver prodotto danni irreversibili sulla salute dei tarantini. Respinta la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura

TARANTO – La nave Vittorio Veneto ha rappresentato una bomba ecologica da oltre 1200 chili di amianto che ora rischia di trascinare in un’inchiesta giudiziaria diversi alti ufficiali della Marina militare. È quanto emerge dal provvedimento con cui il gip Benedetto Ruberto ha disposto l’esecuzione di nuove indagini alla procura di Taranto. Sono 8 i nomi di ammiragli e alti ufficiali che secondo il giudice dovranno essere iscritti nel registro degli indagati insieme a quello dell’unico sottufficiale già coinvolto nell’inchiesta: per il gip Ruberto, inoltre, oltre all’accusa di inquinamento ambientale, la procura dovrà valutare anche l’ipotesi di disastro ambientale colposo.

La tesi, in estrema sintesi, è che la nave dopo il disarmo nel 2007, è stata ormeggiata sulla banchina Torpediniere e potrebbe aver generato danni irreversibili alla salute dei tarantini e all’ambiente marino per la dispersione delle fibre di amianto, com’è ormai noto particolarmente cancerogene: un rischio di cui secondo il giudice tutti erano a conoscenza, ma nessuno ha disposto la bonifica dell’ex ammiraglia della Marina fino l’8 giugno 2021, data della partenza verso la Turchia dov’è stata smantellata. Non solo. Secondo il magistrato non sarebbero stati presi neppure i mini accorgimenti per evitare la fuoriuscita delle fibre dallo scafo, ormai ridotto a vera e propria discarica dopo diverse incursioni di vandali che l’avrebbero letteralmente depredata: le ispezioni condotte negli anni, infatti, avrebbero accertato l’apertura di una serie di portelli di ventilazione avrebbero favorito la dispersione di materiale nocivo per la salute «anche a centinaia di metri di distanza» con una prevedibile «compromissione delle matrici ambientali, continuativamente investite». Secondo il gip Ruberto, «la posizione della nave accresceva il rischio di contaminazione: la vicinanza al centro cittadino, l’esposizione alle intemperie, l’azione corrosiva dell’acqua marina, l’accertato stato di apertura dei portelli di ventilazione e la massiccia presenza di amianto (sia all’interno che all’esterno dell’imbarcazione) erano indici sintomatici della concreta situazione di pericolo perfezionatasi ai danni della popolazione tarantina».

18 Gennaio 2023

Resta schiacciato dal camion che sta riparando, morto operaio a Foggia

Aveva 47 anni. I colleghi hanno dato l’allarme e chiamato i soccorsi ma le ferite riportate erano troppo gravi. Indaga la polizia

Tragico incidente sul lavoro a Foggia. Un operaio di 47 anni è morto schiacciato da un camion sul quale stava eseguendo lavori di manutenzione. L’incidente è avvenuto oggi, 18 gennaio, all’interno del parcheggio di una ditta in zona Salice, alla periferia della città.

A chiamare i soccorsi sono stati altri dipendenti, ma quando il personale del 118 è arrivato non ha potuto far altro che costatare il decesso dell’uomo. Sul posto anche gli uomini del Servizio di prevenzione e sicurezza sul lavoro (Spesal) che stanno effettuando accertamenti sulla posizione lavorativa della vittima. Le indagini sono condotte dalla polizia.

16 Gennaio 2023

Morto sul lavoro, cava sotto sequestro: Procura apre un’inchiesta

Poco dopo le 17.30 di lunedì 16 gennaio Andrei Perepujniy, 31enne moldavo residente a Susegana, ha perso la vita a Cava Mosole Treviso. Al lavoro i tecnici dello Spisal e carabinieri

Tragedia sul lavoro nel pomeriggio di lunedì 16 gennaio: Andrei Perepujniy, operaio di 31 anni moldavo d’origine ma residente a Susegana, ha perso la vita alla Cava Mosole, tra i comuni di Villorba e Spresiano. L’uomo lascia la compagna, impiegata all’Hotel Thai Si (sempre al lago delle Bandie), e una figlia di quattro anni. L’allarme è scattato a fine turno, poco prima delle 18, quando Remo Mosole (titolare della cava) si è accorto che il dipendente mancava all’appello di fine giornata.

In Bergamasca due incidenti mortali di uomini diretti al lavoro in pochi giorni

Le vittime sono l’operaio investito a Mornico e il 49enne travolto questa mattina (16 gennaio) sull’A4. I sindacati: «Inizio anno drammatico»

Sono state mattinate di brutte notizie quelle degli ultimi giorni in Bergamasca. Venerdì 13 gennaio, un operaio senegalese in sella alla sua bici e diretto al lavoro ha perso la vita a Mornico al Serio, lungo la ex statale Ogliese, e oggi, lunedì 16 gennaio, c’è stata un’altra vittima della strada: il 49enne bergamasco Orazio Ingegneri ha perso la vita in autostrada nello scontro fra tir che ha immobilizzato la circolazione per diverse ore.

Caduto da un’altezza di 5 metri addetto pulizie morto a Corciano

L’uomo stava pulendo i vetri di un palazzo

ANSA) – CORCIANO (PERUGIA), 16 GEN – E’ caduto da un’altezza di 5 metri un uomo di 56 anni, di Magione, dipendente di una ditta di pulizie, morto nella tarda mattinata di lunedì in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto a San Mariano di Corciano.

Sul posto è intervenuto il personale della polizia di Stato di Perugia.


    L’uomo – riferisce la questura – è precipitato, per cause ancora da accertare, mentre lavorava all’interno di un edificio, intento a pulire alcune vetrate.
    Una persona, accortasi dell’accaduto, ha immediatamente allertato il 118 e la polizia, giunti poco dopo sul luogo dell’incidente. Sul posto anche la polizia scientifica, il medico legale e personale dell’Azienda sanitaria locale.
    Il 56enne, nonostante il tentativo di rianimazione dei sanitari, è deceduto sul posto.
    Sono in corso le indagini da parte della Procura di Perugia per ricostruire l’accaduto. (ANSA).

14 Gennaio 2023

Morto operaio ferito sul lavoro nel cimitero

E’ morto all’ospedale di Novara l’operaio 62enne di origini albanesi, di Marano Ticino, rimasto ferito in un incidente sul lavoro nel cimitero di Castelletto Ticino in provincia di Novara. L’uomo lavorava per una azienda di Cameri, che gestisce i servizi cimiteriali a Castelletto e a Cameri. È caduto da una scala  mentre  lavorava alla manutenzione di un loculo.

Amianto :Discariche

Chianni, la discarica Grillaia ha riaperto: ecco i primi tir carichi di amianto

Quasi mille giorni dopo l’ok della Regione sono iniziati i conferimenti. L’obiettivo nel breve periodo è di arrivare a 5-6 mezzi pesanti ogni 24 ore. Sono una decina i lavoratori tra operai e impiegati oltre agli addetti dell’indotto