Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

16 Dicembre 2022

Incidenti lavoro: morto edile caduto da ponteggio

Carmelo Spanò era rimasto ferito il 5 dicembre a Ventimiglia

E’ morto oggi all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure Carmelo Spanò, di 51 anni, titolare di una impresa edile, che era rimasto ferito in modo grave dopo una caduta da un ponteggio.

L’incidente era avvenuto lo scorso 5 dicembre in via Cavour a Ventimiglia (Imperia).

Spanò era caduto da una scala mentre era intento a sistemare una trave di un ponteggio. Aveva compiuto un volo di tre metri e cadendo a terra si era procurato gravi ferite. Soccorso dal personale del 118 e da un’ambulanza della Croce Verde Intemelia era stato accompagnato all’elisoccorso per il successivo trasferimento all’ospedale savonese, dove è giunto in condizioni disperate. Da quel momento non si è più ripreso. (ANSA).

15 Dicembre 2022

Rider investito e ucciso a Roma: il giovane che lo ha travolto positivo al test della droga

La tragedia martedì notte nel quartiere di Tomba di Nerone. L’autista della Fiat 500 è stato arrestato

n rider indiano di 28 anni è stato travolto e ucciso da un ragazzo di 22 anni al volante di una Fiat 500, nel quadrante nord di Roma. Muralidharan Abhishek, il nome della vittima, era a bordo di uno motorino Honda e stava lavorando.

L’incidente, secondo quanto si è appreso, è avvenuto nella notte di mercoledì 14 dicembre in via Santi Cosma e Damiano, nella zona di Tomba di Nerone. Sul posto gli agenti del XIV gruppo Monte Mario della polizia locale di Roma capitale e il personale del 118. 

Il conducente dell’auto è risultato positivo agli stupefacenti ed è stato arrestato. È accusato di omicidio stradale. La sua posizione è al vaglio della magistratura. Oggi, invece, il medico legale riceverà l’incarico da parte del sostituto procuratore per effettuare autopsia all’ospedale Gemelli. La polizia locale lavora per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro. 

14 Dicembre 2022

Tragedia in cantina, operaio 43enne muore asfissiato in una cisterna nel Trevigiano

Incidente sul lavoro alle 11.30 circa di oggi, 14 dicembre, a Cessalto, alla “Corvezzo” via Palù. A perdere la vita Dritan Mecaj, lascia moglie e un figlio di 11 anni. Intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, medico e infermieri del Suem 118 e gli ispettori del nucleo Spisal dell’Ulss 2

Tragedia del lavoro nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 14 dicembre, poco dopo le 11.30, a Cessalto all’interno dell’azienda vitivinicola Corvezzo. Secondo una prima ricostruzione un operaio albanese di 43 anni, residente nella zona, Dritan Mecaj, è rimasto soffocato mentre stava lavorando all’interno di una cisterna in acciaio, in autoclave, utilizzata solitamente per stoccare il vino. Fatali sarebbe stata l’anidride carbonica. Intervenuti sul posto medico e infermieri del Suem 118 che hanno tentato inutilmente di rianimare l’operaio, subito svenuto. Per gli accertamenti del caso sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cessalto e i tecnici del nucleo Spisal dell’Ulss 2. Intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Motta di Livenza. Dritan Mecaj viveva da molti anni in Italia e fin dal 1992 lavorava per la Corvezzo Vinery (il patron Renzo è stato presidente del calcio Treviso), era sposato con una connazionale ed era padre di un bambino di 11 anni. «Siamo rimasti molto colpiti, grande cordoglio per la sua famiglia: era inserito da anni, un grande lavoratore»: ha detto il sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato.

13 Dicembre 2022

Tragico incidente sul lavoro a Pavone Canavese: uomo morto schiacciato dal suo trattore

Quando la compagna del padre se n’è accorta era ormai troppo tardi per salvarlo

Tragico incidente sul lavoro in borgata Sanguignolo a Pavone Canavese nel pomeriggio di oggi. Alessandro Anselmo, 33enne dipendente dell’azienda agricola del padre e residente lì, è morto schiacciato slla ruota di un trattore da cui era appena sceso mentre stava eseguendo alcuni interventi. Il decesso è avvenuto sul colpo, come ha stabilito il medico legale intervenuto sul posto.

Ad accorgersi dell’accaduto, quando ormai era troppo tardi per salvare l’uomo, è stata la convivente del padre, che ha dato l’allarme. Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri della compagnia di Ivrea e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To4, a cui competono le indagini sull’accaduto.

11 dicembre 2022

Dramma in campagna: il trattore si ribalta, muore anziano: inutili i soccorsi

L’incidente nelle campagne di Nocera Umbra

Dramma nelle campagne di Nocera Umbra. Nel pomeriggio di domenica 11 dicembre, per cause ancora in fase di accertamento, il trattore guidato da un anziano si è ribaltato. L’uomo è morto. Inutili, purtroppo, i soccorsi. Sul posto vigili del fuoco, 118 e carabinieri.

10 Dicembre 2022

Cesena: incidente sul lavoro a Gatteo, operaio muore dopo caduta da muletto

Tragedia in una ditta di imballaggi industriali, il colpo alla testa sarebbe stato fatale all’uomo che lascia la moglie e tre figli. Si Cobas: stato di agitazione e sciopero immediato

Un uomo di 51 anni di origine senegalese e residente a Rimini ha perso la vita cadendo da un carrello elevatore all’interno di una fabbrica che costruisce imballaggi industriali in legno 

Tragedia sul lavoro nel Cesenate. La scorsa notte un operaio di 51 anni origine senegalese ha perso la vita cadendo dalle forche di un carrello elevatore. L’incidente è avvenuto  a Gatteo, in provincia di Forlì-Cesena, in un’azienda che si occupa di imballaggi industriali in legno. La dinamica è al vaglio degli inquirenti. 

9 Dicembre 2022

Incidente in una cava, operaio muore sepolto da un cumulo di ghiaia

La vittima aveva 62 anni. Era in un cassone quando un collega, senza sapere della sua presenza, ha scaricato del materiale travolgendolo

Tragico incidente oggi, 9 dicembre, in una cava a Bedizzole, in provincia di Brescia. Un operaio di 62 anni è morto, sepolto da un cumulo di ghiaia. 

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, stamani alle 6 l’uomo si trovava come tutti i giorni alla cava di ghiaia Panni srl di via Gavardina. Era in un cassone quando un collega, senza sapere della sua presenza, avrebbe scaricato con un muletto del materiale. Il 62enne è rimasto letteralmente sepolto. Solo dopo alcuni minuti, non vedendo più il lavoratore, sono cominciate le disperate ricerche da parte degli altri colleghi. Una volta svuotato il rimorchio del mezzo pesante, la tragica scoperta del corpo e la richiesta d’aiuto. I soccorritori hanno solo potuto accertare il decesso. 

Amianto:Sentenze

Cosenza, morto dopo aver respirato amianto per anni: FdC condannata a risarcimento milionario

Il dipendente ha lavorato per anni con l’eternit sviluppando poi una neoplasia fatale. Il Tribunale di Cosenza ha disposto un risarcimento di migliaia di euro

COSENZA – Una stangata contro Ferrovie della Calabria. In questo caso specifico si tratta di un’udienza storica per la società condannata dal Tribunale di Cosenza a risarcire con una cifra milionaria agli eredi di un lavoratore deceduto per mesotelioma pleurico.

La vicenda

L’uomo, morto a 75anni dopo un lungo calvario, aveva lavorato per 28 anni di fila, in Ferrovie della Calabria. L’uomo aveva già ricevuto in vita dall’Inail l’indennizzo per malattia professionale dovuta all’esposizione all’amianto. I familiari dell’uomo: la moglie e i 3 figli hanno intrapreso, con gli avvocati  Runco e Coschignano, una lunga battaglia legale contro l’azienda calabrese per ottenere il riconoscimento poiché certi che la causa del tumore  e poi della morte fosse stata provocata dalla lunga e continuata esposizione all’amianto sul luogo di lavoro.

Il giudice della sezione Lavoro ha riconosciuto, nella sentenza del 2 dicembre scorso, il nesso di causalità tra la malattia seguita poi dal decesso e l’attività svolta dall’ex dipendente. Gli avvocati Patrizia Coschignao ed Elena Runco hanno dimostrato che l’uomo non era mai stato informato sulla letalità dell’amianto e non era mai stato dotato di adeguati dispositivi di protezione e che pertanto il datore di lavoro aveva agito in violazione di tutte le norme a tutela della salute dei lavoratori.

Inoltre sempre secondo la ricostruzione effettuata dai legali, l’operaio tornava a casa con i vestiti di lavoro impregnati di polveri di amianto ignaro che le stesse potessero costituire un grave rischio anche per la salute dei familiari.

Amianto, tribunale di Napoli condanna Telecom a risarcire famiglia dipendente

Il Tribunale di Napoli ha condannato Telecom Italia (ex Sip) al pagamento di 146.910 come risarcimento degli eredi di un dipendente morto il 12 agosto 2021 57 anni per un mesotelioma pleurico maligno lasciando moglie e due figli di 30 e 32 anni. Il professionista, A. R., avvocato di Napoli, ha lavorato per dieci anni, tra il 1970 e il 1980, nell’ufficio legale della Direzione regionale Campania Basilicata che si trovava a Palazzo Sip, sede dell’azienda della città partenopea, in via Arenaccia. Gli eredi si erano rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto e al suo presidente, avv. Ezio Bonanni, che ha dimostrato la presenza della fibra killer grazie alla relazione di alcuni lavori di demolizione e bonifica effettuati nel 2007. In quel contesto era stata rilevata la presenza di amianto utilizzato per la coibentazione tale da superare di gran lunga i limiti di tolleranza previsti dalla legge per l’esposizione“. Non solo, durante il processo un collega della vittima ha testimoniato che “c’era amianto nelle pareti dell’intero edificio“, che è poi stato risanato solo molti anni più tardi, precisando che la vittima “non aveva alcun tipo di dispositivo di protezione individuale“. Inoltre non sarebbe stata posta in essere alcuna attività di informazione preventiva e di vigilanza, e i dipendenti non sono mai stati sottoposti a controlli medici che avrebbero potuto prevenire la comparsa della patologia o comunque garantire una tempestiva diagnosi.