Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

23 Ottobre 2022

Operaio schiacciato da un rimorchio nel frantoio

L’uomo, 58 anni, è rimasto sotto a una ruota. E’ stato soccorso e portato al policlinico senese delle Scotte con l’elicottero Pegaso

AREZZO — E’ rimasto schiacciato dalla ruota di un rimorchio mentre lavorava in un frantoio a Policiano, nel comune di Arezzo: coinvolto nell’infortunio, avvenuto a mezzogiorno e mezzo, è un operaio di 58 anni di Castiglion Fiorentino.

L’uomo è stato soccorso e trasportato al policlinico senese delle Scotte in codice giallo dall’elicottero Pegaso.

Sul posto oltre a Pegaso sono accorsi i vigili del fuoco e l’ambulanza infermierizzata della Misericordia di Castiglion Fiorentino, con il personale Asl per la sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll).

22 Ottobre 2022

Ancona, trattore si ribalta e travolge famiglia: morto il padre, gravissima la madre

Illeso il figlio, che ha dato l’allarme. Per Enzo Carlucci, 79 anni, non c’è stato nulla da fare, la moglie è stata trasportata in eliambulanza al Torrette

Cerreto d’Esi (Ancona), 22 ottobre 2022 – Il trattore cingolato si ribalta e travolge una famiglia nelle campagne in via Bargatano. Il marito, Enzo Carlucci, 79enne, muore sul colpo. In gravissime condizioni la moglie, 70enne, che è stata immediatamente trasportata in eliambulanza all’ospedale di Torrette di Ancona, in pericolo di vita. Illeso per fortuna il figlio che era con loro: è stato lui a dare l’allarme. 

Morti bianche, grave incidente a Leonessa. Operaio aquilano muore a seguito del grave incidente sul lavoro di ieri in un cantiere della ricostruzione affidato alla ditta Scimia Arte e Costruzioni.

Sarebbe caduto ieri pomeriggio da un ponteggio mobile all’interno di un cantiere di Ripa del Corno, a Leonessa (RI), L. D. V., operaio aquilano che stava verniciando un balcone del complesso ex Alitalia, interessato dai lavori di ricostruzione dopo il sisma di Amatrice. Da quanto appreso dal Capoluogo.it, sembrerebbe che il cantiere fosse affidato alla ditta Scimia Arte e Costruzioni di Vincenzino Scimia, di Bagno, che fosse stato riconsegnato, ma che l’operaio fosse ancora nel cantiere per alcuni lavori di rifinitura. Proprio la chiusura del cantiere ha fatto in modo che nessuno si sia accorto subito della caduta dell’uomo, che sarebbe rimasto a terra diverso tempo, prima dell’arrivo dei soccorsi in eliambulanza. Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. Il corpo attualmente è all’obitorio di Rieti, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Il cantiere, che risulta essere ancora in capo alla ditta Scimia Arte e Costruzioni Srl, nel frattempo è stato messo sotto sequestro per le indagini del caso. L’ennesimo relativo a morti bianche in Italia.

Cade da tetto durante lavori manutenzione, morto in ospedale

Sassari, non ce l’ha fatta l’imprenditore di 66 anni

L’imprenditore edile precipitato ieri dal tetto di un capannone in un agriturismo vicino a Stintino non ce l’ha fatta.

Ernesto Peano, 66anni, sassarese, è morto nella notte nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove era stato ricoverato in seguito all’incidente.


    L’uomo, titolare di una impresa edile, ieri mattina stava facendo un sopralluogo in località Lu Cuili Novu, a due passi dalla spiaggia Le Saline, dove avrebbe dovuto iniziare dei lavori di manutenzione. È salito sul tetto di un capannone per prendere delle misure e, per cause che devono essere accertate, è caduto, precipitando al suolo dopo un volo di 4 metri.

Le sue condizioni sono apparse subito disperate, tanto che l’equipe del 118 arrivata sul posto ha richiesto subito l’intervento dell’elisoccorso per trasportare con urgenza il ferito all’ospedale. Peano è stato ricoverato in Rianimazione ma nella notte è morto a causa dei gravi traumi riportati con la caduta.
    La Procura di Sassari ha aperto un’inchiesta, le indagini sono condotte dai carabinieri della Stazione di Stintino e della Compagnia di Porto Torres, in collaborazione con gli ispettori dello Spresal.

Amianto :Discariche e Compensazioni

MEZZANA BIGLI

Discarica di amianto(Ferrera Pavia) intesa con la società Acta per interventi ambientali

I gestori dell’impianto stanno definendo con i Comuni le opere compensative. Arriveranno 50mila euro per un parco giochi e uno sportello per la bonifica

MEZZANA BIGLI

Dopo la lunga battaglia contro la discarica dedicata allo smaltimento del cemento amianto alla cascina Gallona di Ferrera, durata sei anni e culminata nel luglio del 2021 con la sentenza del Tar Lombardia che legittimava le concessioni regionali contestate dai Comuni limitrofi, si va alla ricerca di una pace nelle relazioni tra le parti sino a ieri in causa.

SANNAZZARO

Era toccato prima al Comune di Ferrera, nel cui territorio è situato l’impianto. Giorni fa al confinante Comune di Sannazzaro che fu capofila del ricorso risalente ai tempi in cui era ancora sindaco Giovanni Maggi, si è raggiunto un accordo di massima che ha visto la trattativa tra l’attuale primo cittadino Roberto Zucca e l’amministratore delegato di Acta, Francesco Minghetti.

MEZZANA BIGLI
Ieri la società che gestisce la discarica, ha trovato un accordo compensativo anche con il Comune di Mezzana Bigli.

Nel municipio di piazza Gramsci è stata sottoscritta una convenzione circa le compensazioni ambientali derivanti dall’attività ormai avanzata delle discarica che sta per ultimare il secondo dei sei lotti autorizzati.

Dopo aver definito con Ferrera, Sannazzaro e Mezzana Bigli una diversa soluzione dei fondi destinati alla realizzazione di una pista ciclopedonale (chi avrebbe mai usufruito di un impianto sportivo ridosso di una discarica?), Acta ha raggiunto anche con il sindaco Vittore Ghiroldi di Mezzana Bigli un’intesa per l’erogazione di fondi (circa 50mila complessivi) per la costruzione di un parco giochi alla frazione Balossa Bigli e il finanziamento di uno sportello-amianto per i cittadini che vorranno procedere con la rimozione dai propri tetti del cemento amianto, pericoloso se non correttamente gestito.

Sannazzaro avrebbe sancito invece un accordo per la realizzazione di una rotatoria all’altezza dell’ex Dollaro (previsione di spesa per 200mila euro) e per l’auspicabile bonifica, ancora da definire, della copertura del condominio abbandonato di via Monte Grappa.

Dice il sindaco Ghiroldi: «Abbiamo cercato di fissare degli obiettivi che potessero determinare benefici ambientali e sociali immediatamente fruibili dalla collettività».

E Giuseppe Guagnini, presidente di Acta, afferma: «Ho illustrato al Comune la nostra attività confermando il servizio di pubblica utilità offerto da Acta impegnandoci a collaborare con iniziative rivolte al miglioramento della vita sociale e al risanamento dell’ambiente». —

Amianto :Sentenze e Cordoglio

Morì di tumore per amianto in provincia di Palermo: Inail condannata a pagare una rendita alla famiglia

La Corte di Appello di Palermo ha condannato l’Inail a dare alla vedova di un operaio che ha lavorato per circa 36 anni alle Cementerie Siciliane, morto per tumore, la rendita che spetta ai superstiti.

I giudici d’appello della sezione Lavoro hanno riconosciuto che l’operaio, in servizio presso lo stabilimento di Isola delle Femmine, è deceduto a causa di un tumore ai polmoni, contratto a seguito della perdurante esposizione all’amianto. La sentenza apre nuovi scenari sul fronte dell’accertamento delle eventuali responsabilità dell’azienda per la gestione dell’impianto e la tutela della sicurezza del personale. La famiglia era assistita dall’avvocato Giuseppe Caltanissetta e dai legali giuslavoristi Carmelo Butticé e Claudia Spotorno.

“Sulla base della documentazione – si legge nella consulenza tecnica – agli atti l’operaio è morto il 23 gennaio del 2016 a causa di un carcinoma polmonare metastatico. La condizione patologia, in considerazione dell’attività lavorativa svolta dall’assicurato quand’era in vita e del periodo storico in cui la stessa fu svolta, anche considerata la durata dell’esposizione ultratrentennale, è da ritenere con ragionevole probabilità di natura professionale

Fino a quando morire d’amianto?

Cordoglio per la morte di Nino Dall’Olio, ennesima vittima dell’uso dell’amianto nella OGR di Bologna

20 Ottobre 2022

Auto tampona un trattore: muore il conducente del mezzo agricolo. Aveva 67 anni

Il trattore tamponato dall’auto condotta da un 88enne, non si esclude un malore alla guida 

Incidente stradale mortale intorno all’una di oggi, giovedì 20 ottobre, a Genazzano. Un’auto ha tamponato un trattore e il conducente del mezzo agricolo, sbalzato sull’asfalto, è morto praticamente sul colpo.

Il trattore tamponato dall’auto condotta da un 88enne, non si esclude un malore alla guida

L’incidente è avvenuto in via di Valmontone, nel territorio di Genazzano, un borgo di cinquemila abitanti tra Tivoli e Palestrina.

L’automobilista, un 88enne di Valmontone, si è schiantato con la sua Fiat Idea contro il rimorchio di un trattore che lo precedeva a bassa velocità. Il conducente del trattore, un 67enne del posto, con il violento urto è stato sbalzato dal mezzo agricolo rimanendo in parte investito.

Il trasporto in ospedale con un’ambulanza giunta da Colleferro si è rivelato inutile. Una volta al pronto soccorso ai medici non è rimasto che constatare il decesso dell’uomo.

19 Ottobre 2022

Incidente sul lavoro a Costa: operaio morto schiacciato, un piolo ha ceduto

El Mustapha Bendahbi, 50enne marocchino, è morto schiacciato da una lastra di cemento. La tragedia si è consumata verso le 15.45

CREMONA – Carabinieri e ispettori della Ats Val Padana hanno concluso i rilievi all’azienda MG Prefabbricati di Castelverde, in provincia di Cremona, l’impresa dove nel pomeriggio di ieri El Mustapha Bendahbi, 50enne marocchino, è morto schiacciato da una lastra di cemento. La tragedia si è consumata verso le 15.45: l’operaio, impiegato nella ditta da soli quattro mesi, si trovava nel piazzale retrostante lo stabilimento, dove si stavano sistemando lastre di cemento in una rastrelliera. Il 50enne ne stava fissando una larga 8 metri con un piolo che, almeno stando ai primi accertamenti, avrebbe improvvisamente ceduto, schiacciandolo contro la lastra accanto. Sono stati i colleghi a prestare le prime cure e ad allertare i soccorsi, il cui intervento si è rivelato vano: troppo gravi i traumi da schiacciamento riportati. (ANSA)

Discariche

No alla discarica di pezzi d’auto Sorgà annuncia il ricorso al Tar

Il Comune veronese sul cui territorio dovrebbe nascere l’impianto dà battaglia. Nel mirino c’è il via libera dato a giugno alla Regione Veneto alla ditta RMI

È positivo che il Governo, tramite

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 il ministro della Transizione Ecologica, abbia sottolineato come oggi in Italia esistano già tecnologie e know-how per sviluppare processi di riciclo chimico del car fluff, come la pirolisi per la produzione di combustibili alternativi o tecnologie in grado di aumentare il valore delle plastiche presenti negli autoveicoli a fine vita, grazie al riciclo in prodotti a elevato valore aggiunto. Tuttavia, allo stato attuale si continua a scegliere la strada della discarica e del trasferimento fuori dal territorio italiano. La carenza di impiantistica nel nostro paese non può contraddire lo spirito delle normative europee recepite anche nell’ordinamento nazionale, anche in previsione dei target di recupero totale in materia, che ad oggi sono decisamente inferiori all’obiettivo”. Così la presidente della Commissione Ambiente, Alessia Rotta, e il deputato Diego Zardini commentano la risposta al question time in commissione da parte del ministro della Transizione Ecologica.

I rottami di Verona
L’interrogazione a risposta immediata ha preso avvio dalla richiesta di una primaria azienda attiva nel ricupero di metalli per una autorizzazione alla Regione del Veneto per realizzare nel territorio del Comune di Sorgà, in Provincia di Verona, una discarica di car fluff.
“Il rischio di produrre inquinamento è molto alto – spiegano Rotta e Zardini – perché il car fluff rappresenta la frazione principale dei residui dell’auto avviata a smaltimento ed è uno dei maggiori problemi dell’intera filiera, costituendo fino al 20% del peso di un veicolo. Inoltre, consentendo queste discariche, si mette indirettamente un freno a un obiettivo fondamentale che tutti ci siamo dati e che il Governo ribadisce nella risposta all’interrogazione di oggi in commissione: incentivare il riciclo e il recupero integrale dei materiali delle automobili da rottamare”.

Discarica di amianto nella cava di Marmirolo, la preoccupazione dei sindaci mantovani

Il fronte è abbastanza unito: per ora si cerca di capire quali possano essere i rischi. No deciso alla costruzione dal consigliere Mattinzioli e dall’assessore Betteghella

Discarica eternit a Marmirolo: Comuni compatti nella difesa del territorio

MARMIROLO – Confronto nel pomeriggio a Palazzo di Bagno tra la Provincia e i Comuni di Marmirolo, Goito e Roverbella sul progetto per la realizzazione di una discarica di eternit in località Campagnazza, nell’ex cava acquisita dal gruppo che fa capo all’imprenditore bresciano Mauro Papa. Un’area prima nelle disponibilità dall’azienda Nuove Strade che qui aveva un impianto di lavorazione asfalti. Quello di oggi è stato un incontro informale al quale per l’ente di via Principe Amedeo hanno partecipato il consigliere con delega alla Tutela e valorizzazione dell’Ambiente Luca Perlari, i dirigenti dell’Area Ambiente e Pianificazione Sandro Bellini e Alessandro Gatti e i sindaci dei tre Comuni interessati dal progetto di discarica, Paolo Galeotti, Pietro Chiaventi e Mattia Cortesi.

“La Provincia condivide la preoccupazione degli amministratori e degli abitanti dei tre comuni – ha dichiarato il consigliere Perlari – ed è disponibile ad affrontare congiuntamente con loro il problema mettendo sin da ora a disposizione la propria struttura tecnica. Il timore nostro e dei colleghi primi cittadini, è che l’iniziativa in località Campagnazza possa costituire un precedente e divenire un rischioso apripista per altri insediamenti in aree limitrofe”. “Non dimentichiamo poi – ha aggiunto il sindaco di Roverbella Cortesi – che vi sono in corso progettualità comuni che occorre salvaguardare: penso ai progetti di ciclabili da collegare alla Mantova – Peschiera a cui stiamo lavorando”.

“Ci siamo lasciati condividendo una linea comune di analisi e coordinamento politico a difesa del territorio” concludono Galeotti e Chiaventi.

La proposta di discarica è arrivata a fine luglio quando Papa ha incontrato il sindaco di Marmirolo Paolo Galeotti per preannunciare la propria intenzione. Dopo alcuni giorni, il progetto è arrivato in Regionela decisione ora è nelle mani di quest’ultima che dovrà fare una prima valutazione sulla documentazione presentata dai proponenti del progetto. Se verrà dichiarata l’ammissibilità, il progetto inizierà l’iter vero e proprio che prevede il coinvolgimento di organismi di tutela della salute (Ats, Arpa), del territorio (Comune e Provincia) e di soggetti interessati, come i comuni confinanti con Marmirolo e i cittadini.

15 Ottobre 2022

Incidente sul lavoro: precipita dal nastro trasportatore e sbatte la testa, 21enne in fin di vita

L’intervento dei soccorritori in un’azienda di legnami in provincia di Roma

Incidente sul lavoro in provincia di Roma. Ad essere trasportato d’urgenza in ospedale un 21enne, infortunatosi mentre stava lavorando in un’azienda di legnami a Canale Monterano. Ricoverato al policlinico universitario Agostino Gemelli il giovane lotta fra la vita e la morte. 

L’intervento del personale del 118 nel pomeriggio di venerdì 14 ottobre in un’azienda che lavora la legna nel comune della provincia nord di Roma. Ad allertare i soccorsi i colleghi del giovane lavoratore. Secondo quanto ricostruito sino a questo momento, il 21enne è salito su un nastrotrasportatore per rimuovere un ceppo di legno che bloccava la macchina – in quel momento spenta. L’operaio ha quindi perso l’equilibrio per poi precipitare da un’altezza di circa due metri sbattendo violentementa la testa al suolo.

Da subito in condizioni gravi, a Canale Monterano è quindi arrivato l’elisoccorso che ha trasportato il 21enne d’urgenza al Gemelli. In prognosi riservata l’operaio classe 2001 è in pericolo di vita.

Ascoltati i colleghi dell’uomo, sul posto assieme ai carabinieri della compagnia di Bracciano che indagano sull’accaduto, anche gli ispettori Spresal di Bracciano della Asl Roma 4. 

Morto Stefano Mizzoni, l’operaio di 21 anni caduto da un nastro trasportatore

Non ce l’ha fatta Stefano Mizzoni, il giovane operaio di 21 anni rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro a Canale Monterano, in provincia di Roma. Trasportato d’urgenza con l’eliambulanza…

Incidente sul lavoro a Roma: precipita dal tetto di una villetta, morto operaio

Per il 47enne non c’è stato niente da fare


 

Incidente sul lavoro a Roma dove è morto un uomo. La tragedia sabato 15 ottobre a Monteverde, a due passi dai Villa Pamphili. A perdere la vita un 47enne.

L’operaio stava lavorando per conto di una ditta sul tetto di una villetta di via della Nocetta da dove è precipitato nel vuoto da un’altezza di circa 5 metri. In condizioni gravissime a poco sono valsi i soccorsi del personale del 118 chiamato dai colleghi. Il personale medico che non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo, un cittadino moldavo.

Sul posto per accertare l’accaduto gli agenti del commissariato Monteverde di polizia con l’ispettorato sul lavoro e gli investigatori della scientifica. Ascoltati i colleghi dell’uomo per accertare se siano state rispettate le norme sulla sicurezza sul lavoro. 

La salma del cittadino moldavo è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria con la procura che ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul decesso.

14 Ottobre 2022

Incidente sul lavoro a Scarmagno: operaio precipita da un tetto, è grave

Incidente sul lavoro in via Foghino a Scarmagno all’ora di pranzo di oggi, venerdì 14 ottobre 2022. Un operaio edile italiano, 66enne di Piossasco, che stava lavorando sul tetto di un edificio in ristrutturazione dell’ex Società Operaia è precipitato schiantandosi al suolo, all’interno del cantiere, da un’altezza di quattro metri. Sul posto sono intervenuti i sanitari con l’elicottero, che lo ha trasportato all’ospedale Cto di Torino, i vigili del fuoco di Ivrea, Castellamonte e della squadra speleo-alpino-fluviale di Torino, i carabinieri della stazione di Strambino e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To4, a cui competono le indagini su quanto accaduto. Le condizioni dell’uomo sono molto gravi per i traumi cranico, toracico e vertebrale e diverse fratture che ha riportato: la prognosi è riservata. Il ferito è parente dell’impresario edile che sta costruendo il palazzo.

Tragedia sul lavoro nel Foggiano: giovane operaio precipita da una pala eolica e muore

L’uomo, 37enne originario di Cerignola, stava eseguendo delle attività di manutenzione ad Ordona. Per lui non c’è stato nulla da fare

Tragedia sul lavoro, a Ordona, nel Foggiano, dove un operaio è morto dopo essere precipitato da una pala eolica sulla quale stava effettuando dei lavori di manutenzione. Il fatto è successo nel primo pomeriggio di oggi. Nulla da fare per l’uomo, 37enne originario di Cerignola: è morto sul colpo.

Sul posto, insieme ai sanitari del 118, sono intervenuto i sanitari del 118, che non hanno potuto fare che dichiarare il decesso dell’uomo. Accertamenti in corso da parte degli ispettori dello Spesal, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl di Foggia e dei carabinieri. Ancora da accertare l’esatta dinamica dell’incidente: due le ipotesi al vaglio, ovvero la caduta accidentale dell’uomo dalla pala o l’impatto con una pesante catena caduta dall’alto .

Amianto:Discariche Chianni (Pi)

Il nuovo vetrificatore accolga anche l’amianto”

Il Sindacato generale di base accoglie il nuovo progetto di RetiAmbiente e Belvedere Spa, chiedendo che anche l’amianto di Chianni venga smaltito lì

PECCIOLI — “Perché non utilizzare il nuovo vetrificatore per smaltire l’amianto, anziché seppellirlo nella discarica della Grillaia?”. È questa la domanda posta dal Sindacato generale di base, che ha individuato nel futuro impianto frutto della sinergia tra RetiAmbiente e Belvedere Spa il possibile approdo dell’amianto conferito alla Grillaia.

“RetiAmbiente ha ufficializzato che nel 2026 nascerà a Peccioli un avanzatissimo impianto di vetrificazione che permetterà di deviare dall’interramento in discarica e dall’incenerimento circa 150mila tonnellate di rifiuti all’anno – hanno ricordato dal sindacato – come Sindacato di base ci chiediamo, allora, perché non utilizzare questo innovativo impianto per vetrificare anche l’amianto, anziché seppellirlo nella discarica della Grillaia?”

Perché si vuole distruggere un’area come quella di Chianni, votata all’agricoltura biologica, alle coltivazioni e al turismo lento? – hanno domandato – perché si preferisce una soluzione che rimanda il problema alle generazioni future e invece non ci si affida a una tecnologia più avanzata che permetterebbe, finalmente, di chiudere la storia infinita e deleteria dell’amianto?”.

La critica, poi, si sposta verso la Regione. “Ci sembra proprio che in Toscana la mano destra non sappia cosa fa la sinistra, con la Regione che da una parte autorizza la riapertura della Grillaia e dall’altra parte, a livello di Ato, si progetta un vetrificatore mettendo al lavoro 25 professionisti che prepareranno il progetto. Il nostro invito è a essere coerenti, per far sì che concetti come economia circolare e difesa del territorio non siano usati solo per fare propaganda”.