Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

3 Ottobre 2022

Travolto da un mezzo in manovra: morto operaio di 40 anni

L’incidente nella ditta per cui lavorava. I colleghi hanno chiamato i soccorsi, ma era troppo tardi. Le indagini sono affidate ai carabinieri

Incidente sul lavoro mortale oggi, 3 ottobre, a Montorio (Verona). La vittima è un operaio di 40 anni. L’uomo è rimasto investito da un mezzo pesante in manovra. I colleghi hanno chiamato i soccorsi, ma era troppo tardi. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’incidente. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

1 Ottobre 2022

Firenze, rider di 26 anni muore travolto da un’auto

Un rider di 26 anni è morto in ospedale per le ferite riportate in un incidente stradale dopo essere stato travolto da un’auto a Firenze mentre viaggiava in scooter per fare una consegna. L’incidente è avvenuto sabato 1 ottobre intorno alle ore 21.30 in via De Nicola all’altezza di via Gobetti, nella zona di Rovezzano, nella periferia sud della città. Per ragioni in via da accertamento da parte della Polizia Municipale, una Land Rover si è scontrata con uno scooter Honda Sh: il rider 26enne ha avuto la peggio ed è stato portato in ospedale in codice rosso, dove poi è deceduto questa mattina.

Sebastian Galassi, rider 26enne, è stato licenziato dalla società Glovo poiché che non aveva effettuato una consegna che gli era stata affidata. Un messaggio freddo sull’app, di quelli pre-impostati e automatici, l’ha informato che il rapporto di lavoro era terminato. Ma il ragazzo quel messaggio non l’ha mai letto, ci hanno pensato i familiari a diffonderlo. Il 26enne è morto in un incidente stradale a Firenze proprio mentre effettuava quell’ultima consegna. L’azienda ha detto che si è trattato di un errore e per rimediare ha promesso di pagare parte delle spese del funerale del ragazzo. Ma la storia dice molto sulla scarsa sicurezza del lavoro e ancor di più sulla precarietà della condizione lavorativa dei rider.

Amianto : Discariche

A Marmirolo(Mantova) debutta il comitato contro la discarica di amianto

Oltre una cinquantina di presenti all’incontro di Pozzolo sul Mincio. I primi passi: «Coinvolgeremo i Comuni vicini e il Parco»

Stoccaggio di amianto a Marmirolo. Fiasconaro: “Va tutelato il territorio, portiamo il tema in Regione”

Il Movimento 5 Stelle è fortemente critico relativamente al progetto di discarica di amianto in località Campagnazza

Il Movimento 5 Stelle è fortemente critico relativamente al progetto di discarica di amianto in località Campagnazza, nel territorio comunale di Marmirolo al confine con il Veneto. Il consigliere regionale Andrea Fiasconaro annuncia di portare il tema in Aula: “La notizia dell’acquisto dell’ex cava Fontanesi per stoccare e trattare l’amianto mi lascia perplesso: l’area dove dovrebbe sorgere la discarica si trova in prossimità di altre cave di estrazione, tuttora in esercizio, e a 500 metri dal confine con il Parco del Mincio. Per questo ho deciso di porre l’attenzione sulla questione con un’interrogazione regionale“.

«La procedura è in capo a Regione Lombardia, quindi mi auguro che si valuti attentamente la situazione prima di avallare un progetto di questo tipo. Da quanto si apprende da fonti di stampa sia i cittadini che le amministrazioni di Marmirolo, così come quelle dei comuni vicini, hanno già espresso preoccupazione in merito alla realizzazione della discarica. Dal momento che la procedura è in capo a Regione Lombardia, e dovrà essere convocata una conferenza di servizi – coinvolgendo gli enti locali direttamente interessati e comuni confinanti, Provincia di Mantova ma anche ATS e Arpa per gli aspetti ambientali – ho chiesto a Regione come intenda porsi per tutelare il territorio interessato e salvaguardare la salute dei cittadini; e se intenda attivarsi, per quanto di sua competenza, affinché il progetto in questione venga attentamente e adeguatamente valutato.»

Amianto:Sentenze e indagini

Amianto: morto per mesotelioma, due ministeri condannati

Nel Napoletano. Vittima motorista navale di 69 anni

(ANSA) – NAPOLI, 28 SET – Il Tribunale di Torre Annunziata ha condannato il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno a riconoscere vittima del dovere il motorista navale di Torre del Greco, Mario La Rocca, morto nel 2017 a 69 anni di mesotelioma per l’esposizione alla fibra killer.

Il Tribunale di Torre Annunziata ha condannato il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno a riconoscere vittima del dovere il motorista navale Mario L., tarantino morto nel 2017 a 69 anni di mesotelioma per l’esposizione alla fibra killer. I due ministeri sono stati condannati a risarcire la vedova, che potrà anche beneficiare dell’assistenza psicologica a carico dello Stato, con una speciale elargizione di 350mila euro e con una rendita mensile ( di 1900 euro

Marito e moglie morti per amianto: lui era stato operaio alla Montedison. La procura apre un’inchiesta

VENEZIA – L’amianto se li è portati via prematuramente tutti e due, a distanza di quattro anni e mezzo. La Procura di Venezia, attraverso il pm Elisabetta Spigarelli, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, al momento contro ignoti, per il decesso di Valter Scattolin, di soli 66 anni, residente a Mestre, in viale San Marco, avvenuto lunedì 26 settembre 2022 al Policlinico San Marco. Il fascicolò è stato aperto in seguito alla segnalazione inviata da prassi dallo stesso ospedale in ragione della riconosciuta esposizione all’amianto, e non solo, della vittima. Il signor Scattolin infatti, prima di andare in pensione, aveva lavorato per tanti anni come operaio specializzato alla Montedison di Porto Marghera, dove gli erano state fatte addirittura indossare tute “protettive” di amianto per schermarsi dal calore, e successivamente per altre fabbriche della zona come la Navicolor, la “Cecchinato & Zanon”, la Italsaver e Fincantieri nei rispettivi reparti di verniciatura e sabbiatura, entrando in contatto diretto con vernici, solventi e polveri extra-sottili: in Fincantieri, dove operava come verniciatore negli scomparti interni delle navi, peraltro, ha perso a causa di un tragico incidente sul lavoro anche un cugino che effettuava le sue stesse mansioni, deceduto in seguito a un’esplosione.

Commissione Ue, ridurre di 10 volte esposizione lavoratori

Bandito dal 2005, causa 78% tumori professionali

BRUXELLES – L’Ue interviene per ridurre il rischio amianto, causa del 78% dei tumori professionali tra gli Stati membri. Per aumentare la protezione dei lavoratori la Commissione propone di ridurre di dieci volte il limite di esposizione all’amianto sul lavoro rispetto a oggi. Prevede un aumento del sostegno ai malati di tumore professionale e un monitoraggio degli edifici che tutt’ora contengono amianto, ancora 220 milioni. Nel 2019 70mila persone sono morte per l’esposizione all’amianto sul lavoro. Da 4,1 a 7,3 milioni di lavoratori sono ancora esposti, il 97% nelle costruzioni, il 2% nello smaltimento. L’amianto è bandito dal 2005.

28 Settembre 2022

Incidente sul lavoro, si ribalta col trattore e rimane schiacciato: morto 43enne

L’uomo stava sul trattore a lavorare su un terreno, quando il mezzo si è ribaltato e l’ha schiacciato. Ci sono volute quattro ore per estrarre il corpo.

Nella giornata di oggi, 28 settembre, un uomo di 43 anni è morto a Falconara Albanese, in provincia di Cosenza, in un incidente sul lavoro. Erano passate da poco le 8 del mattino, quando il trattore su cui stava si è ribaltato e l’ha schiacciato, per cause ancora da verificare. L’incidente è avvenuto nell’area urbana del paese e gli abitanti della zona hanno immediatamente lanciato l’allarme. I soccorritori e il medico legali, arrivati sul luogo insieme ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco, hanno potuto solo constatare il decesso dell’uomo. Ci sono volute quattro ore per recuperare il corpo da sotto il mezzo agricolo.

INCIDENTE SUL LAVORO: PRECIPITA DAL TETTO, MORTO OPERAIO DI 52 ANNI A TERAMO

TERAMO – Un operaio di 52 anni, Roberto Scipione, dipendente di una ditta esterna, è morto dopo essere precipitato dal tetto della della ditta Eco.tel a Guardia Vomano di NOtaresco (Teramo) dove stava lavorando.

L’incidente è avvenuto questa mattina: l’uomo avrebbe perso l’equilibrio precipitando a terra dopo un salto nel vuoto di poco meno di una decina di metri.

Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi e il personale del 118 lo ha trasferito al Mazzini di Teramo in condizioni critiche: è deceduto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale cittadino.

Operaio muore schiacciato sotto una pressa

Aveva 57 anni. I colleghi hanno dato l’allarme ma i tentativi del personale sanitario di rianimarlo sono stati vani

Ancora un morto sul lavoro, questa volta a Candiolo in provincia di Torino. Nel pomeriggio di oggi, 28 settembre, un operaio 57 anni ha perso la vita all’interno di un’azienda di stampaggi industriali. Da una prima ricostruzione sembra che l’uomo sia rimasto incastrato in un macchinario, una pressa industriale. 

A dare l’allarme sono stati i colleghi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale sanitario del 118 con un’ambulanza e l’elisoccorso e i carabinieri dalla compagnia di Moncalieri. Nonostante i sanitari abbiano tentato di rianimarlo, per l’operaio non c’era più speranza. E’ stata aperta un’inchiesta.

27 Settembre 2022

Schiacciato da un macchinario, tremendo incidente sul lavoro: è morto un operaio di 60 anni

La tragedia è avvenuta nel bresciano, l’uomo stava svolgendo dei lavori di manutenzione quando è avvenuto il tremendo incidente 

BRESCIA. Drammatico incidente sul lavoro nelle prime ore di questo pomeriggio che ha visto la morte di un operaio di 60 anni.

L’incidente è avvenuto a Manerbio. Secondo una prima ricostruzione l’uomo stava svolgendo dei lavori di manutenzione ad un rullo che trasporta delle barre di alluminio quando ad un certo punto l’uomo sarebbe rimasto schiacciato.

Sulle cause del tremendo incidente sono in corso le verifiche da parte delle forze dell’ordine.

Immediatamente è scattato l’allarme e sul posto si sono portati i soccorsi sanitari con l’intervento anche l’elisoccorso per l’equipe medica d’emergenza. Vano ogni tentativo di rianimare l’uomo che non ha più ripreso conoscenza.

Amianto :Vittime del dovere

Nostro padre morto per colpa dell’amianto sulle navi della Marina militare”

Domenico Sabbioni si è ammalato in servizio. “Faceva una guerra che non sapeva di dover combattere”, raccontano i figli. Come lui, centinaia di persone sono uscite dagli anni in Marina con un mesotelioma. Ma secondo la Difesa, le “vittime del dovere” non hanno diritto a nessuna forma di risarcimento. Se non dopo una lunga e dolorosa battaglia legale

Matteo e Mara sono due orfani. Loro padre, il marinaio della Marina militare Domenico Sabbioni, è stato ucciso da fibre di amianto che non sapeva di dover combattere. I figli non hanno mai dimenticato quegli undici mesi infernali che sono sembrati un’eternità. Il dolore alla spalla divenuto allarmante, il sangue sputato fuori con la tosse, la chemio, le innumerevoli operazioni. Poi il responso dei medici che non lasciava spazio a molte speranze: marinaio morì per l’amianto nelle navi, agli eredi 200mila euro. Purtroppo quello di Domenico non è un caso isolato in Marina. 

26 Settembre 2022

Incidenti sul lavoro: operaio muore folgorato nell’Anconetano. Due ustionati a Siracusa

L’uomo aveva 64 anni, stava lavorando in una cabina elettrica. Due persone sono rimaste ferite per un incendio scoppiato all’interno dell’impianto 100 nello stabilimento Lukoil di Priolo nella zona industriale del paese siculo

Aveva 64 anni l’operaio che è morto a Fabriano, in provincia di Ancona, rimasto folgorato mentre stava lavorando all’interno di una cabina elettrica in una azienda agricola. Quando sono arrivati, i soccorsi del 118 hanno potuto solo constatare il decesso dell’uomo. Gli agenti del commissariato di Fabriano sono ancora sul posto per ricostruire la dinamica dell’incidente. 

A Siracusa due operai ustionati, uno in modo grave
Due operai della Ro.Da., azienda metalmeccanica, sono rimasti ustionati in un incendio scoppiato all’interno dell’impianto 100 nello stabilimento Lukoil di Priolo nella zona industriale di Siracusa. Un operaio è ricoverato con la prognosi riservata all’ospedale Cannizzaro di Catania per le gravi ustioni riportate al volto, mentre per l’altro fortunatamente solo contusioni al ginocchio. «La salute e la sicurezza delle persone devono essere una priorità assoluta per tutti: istituzioni, sindacati, Prefettura, imprese. Fismic Confsal Siracusa è una delle organizzazioni rappresentative all’interno della zona industriale e siamo pronti a manifestare contro la mancata applicazione dei protocolli di sicurezza» commenta il segretario generale della Fismic Confsal Siracusa, Marco Faranda. «Questo ennesimo incidente – aggiunge Faranda – dimostra che non avevamo torto quando nei giorni scorsi denunciavamo la mancata osservazione dei protocolli per garantire l’incolumità degli operai. Sia chiaro a tutti che la sicurezza è prioritaria rispetto alla produttività»

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25 Settembre 2022

Non rincasa per pranzo e lo scoprono morto schiacciato da un trattore a Montescudo(Rimini)

Investito dalle parti meccaniche del retro del trattore l’addetto è caduto ed è morto schiacciato

Un incidente sul lavoro si è verificato nella mattinata di domenica in un’azienda agricola. A farne le spese è stato un lavoratore che è rimasto ucciso da un trattore, che avrebbe preso a muoversi mentre l’uomo si trovava a piedi, dietro il mezzo. Investito dalle parti meccaniche del retro del trattore l’addetto è caduto ed è morto schiacciato. E’ successo in un allevamento di via Mezzanotte, nel territorio di Montescudo. L’uomo era solo in quel momento e nessuno avrebbe lanciato tempestivamente l’allarme. Solo più tardi è stato cercato da alcuni famigliari in quanto non rincasava per pranzo. Sul posto a quel punto si sono portati i soccorritori del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Al loro arrivo però non c’era più niente da fare. La Medicina del Lavoro ha eseguito i rilievi per ricostruire esattamente cosa possa essere successo e l’origine del decesso.

23 Settembre 2022

Soresina, incidente sul lavoro: morto 49enne schiacciato da un macchinario

Gravissimo incidente alla Pedrazzi Giacomo Srl, azienda meccanica di Soresina, dove un uomo di 49 anni ha perso la vita. Così quello che doveva essere un normale venerdì di lavoro, si è trasformato in tragedia. Erano da poco passate le 14 e la vittima – che è poi risultata essere Alberto Pedrazzi, uno dei titolari dell’impresa – stava cercando di risolvere un problema in uno dei macchinari, che si era inceppato.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, operata dai Carabinieri di Soresina e di Cremona, intervenuti sul posto, per sistemare il meccanismo la vittima avrebbe inserito il braccio sinistro nel macchinario – spento -, quando quest’ultimo è ripartito improvvisamente, e lo ha letteralmente schiacciato, provocandogli gravi lesioni all’arto e alla testa. Ferite che gli sono state fatali: inutile l’intervento del 118, accorso sul posto con ambulanza ed elisoccorso. I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto è intervenuto anche il personale di Ats Val Padana, per verificare le circostanze dell’incidente.

Il 49enne era uno dei figli del fondatore dell’azienda,un’officina meccanica che da oltre 40 anni si occupa di lavorazioni meccaniche di precisione per conto terzi, e opera in diversi settori, tra cui energia, estrazione petrolifera e mineraria, alimentare, tessile, militare.