Tutti gli articoli di Maurizio Barsella

22 Settembre 2022

Operaio muore sul lavoro a Roma, stava ristrutturando una villa

A dare l’allarme sono stati i suoi colleghi. Sul posto la polizia di Stato. Inutili i soccorsi

Un operaio è morto sul lavoro a Roma. È quanto successo nel pomeriggio di giovedì 22 settembre nella zona de La Giustiniana, in via del Buon Ricovero. A dare l’allarme, intorno alle 14, sono stati i colleghi dell’uomo, un 61enne italiano. Inutili però i soccorsi. 

Secondo quanto appreso, l’operaio di 61 anni stava ristrutturando la facciata di una villa quando, per motivi che saranno oggetto di indagine, ha perso l’equilibrio cadendo da tre metri. Sul posto la polizia e il personale medico del 118.

Il lavoratore è morto sul colpo. Ora si lavorerà per capire le cause dell’incidente mortale sul lavoro. Chi indaga dovrà determinare anche se erano state messe in atto tutte le norme di sicurezza. 

Incidenti lavoro: muore operaio 26enne a Tolentino

Travolto da infissi metallici caduti da muletto

ANSA) – TOLENTINO, 22 SET – Incidente mortale sul lavoro nella zona industriale di Cisterna, a Tolentino (Macerata).

A perdere la vita un ragazzo di 26 anni, nigeriano da tempo residente a Macerata.

Secondo una prima ricostruzione, l’operaio sarebbe stato travolto da alcuni infissi, caduti da un muletto.
    L’incidente è accaduto all’interno di un’azienda che tratta infissi metallici. Avvertiti immediatamente i soccorsi, gli operatori del 118 hanno provato a rianimare il 26enne, ma senza successo. Sul posto per i rilievi di rito sono arrivati i carabinieri oltre ai vigili del fuoco. (ANSA).

Amianto:Discariche Brianco (Biella)

Il no dei cittadini alla discarica di Brianco

Aprite la finestra e prendete un bel respiro, ma attenzione perché il soffio d’aria pulita potrebbe durare ancora per poco! 

Il 15 maggio 2017 la società Acqua & Sole ha presentato il progetto per una discarica per materiale da costruzione contenente cemento amianto da realizzarsi nel Comune di Salussola (BI), in frazione Brianco. 

Il progetto prevedeva la costruzione di una discarica di superficie avente un volume complessivo pari a circa due milioni di metri cubi, profonda 15 metri e alta ben 17. Solo la parte esterna raggiungerebbe l’altezza del Jibo Kannon, la ventiquattresima statua più alta del mondo!! 

Ma se la statua giapponese meravigliosamente risplende per sua bellezza, la discarica non farà altrettanto,  infatti questo “eco-mostro distruggi ambienti” sarà alimentata per 12 anni e determinerà una produzione di Pm10 (polveri sottili), con possibile dispersione di fibre di amianto e la conseguente distruzione del paesaggio agrario. A discarica esaurita, essa sarà manutenuta per 30 anni dopo la sua chiusura, ma permarrà nei secoli a venire nelle falde e nel terreno. 

A subirne i peggiori effetti sono i cittadini di Salussola, che nel 2017, hanno fondato l’associazione “Salussola Ambiente E’ Futuro” per difendere i loro territori e i diritti, e del Biellese.  

Discarica di amianto del Brianco: si discute al Tar

L’impianto è previsto vicino a Santhià

Momento di attesa per la discarica di amianto di Salussola, a due passi da Santhià: il Tar Piemonte ha disposto una perizia (incaricando un consulente tecnico d’ufficio) in quanto il Collegio giudicante ha ritenuto di approfondire alcune questioni tecniche sollevate dalle parti.

In particolare il Ctu dovrà redigere una relazione su due punti specifici: in primo luogo dovrà verificare se lo studio sui venti prodotto dalla proponente è stato condotto correttamente e studiare se la direttrice dei venti è indirizzata verso zone diverse dai centri abitati e vedere se è escluso «qualsiasi possibile trasporto aereo delle fibre. Altro punto riguarda la modalità di abbancamento dei rifiuti, che prevedono il passaggio dei mezzi sugli stessi: in questo caso il Ctu dovrà capire se questo metodo non possa causare la frantumazione dei rifiuti contenenti amianto e i conseguenti rischi per l’ambiente. Il Ctu  dovrà infine consegnare una relazione circa questi punti entro il 14 ottobre, mentre l’udienza pubblica per la discussione delle cause è fissata al 22 marzo 2023.

A noi spetta l’onere di pagare questa Consulenza Tecnica d’Ufficio- spiegano dal Comitato Salussola Ambiente è Futuro – e pertanto abbiamo nominato i nostri periti di parte. Sebbene preoccupati dai costi che tutto questo comporterà, siamo soddisfatti perchè il Collegio ha voluto approfondire questioni importantissime, su cui abbiamo puntato il dito per anni, rimanendo inascoltati. Si farà chiarezza sui rischi per la salute delle persone e dell’ambiente.A questo punto è necessario ed imprescindibile riaprire la sottoscrizione per fare fronte alle nuove spese che si profilano all’orizzonte, e di cui non conosciamo ancora l’entità. Chiediamo quindi nuovamente a chi può di effettuare una donazione, di qualsiasi entità, con causale “Ricorso al Tar” , disponendo un bonifico in favore di Comitato Salussola Ambiente è Futuro, c/c Intesa San Paolo con Iban IT 46 D 030 6909 6061 0000 0172 971». Intanto le prossime scadenze sono previste per il 14 ottobre con il deposito della relazione del consulente d’ufficio, il 30 novembre saranno depositate le osservazioni dei consulenti di parte, il 30 dicembre si discuterà sulle controdeduzioni del consulente d’ufficio e il 22 marzo 2023 vi sarà la prossima udienza.

21 Settembre 2022

Dormivano in un container da cantiere dove hanno acceso un braciere

Due operai morti per intossicazione da monossido nel Comasco

La tragedia è avvenuta in un cantiere a Moltrasio, sul lago di Como, dove era stato allestito un container prefabbricato ad uso ufficio

Due operai sono morti questa mattina in un container da cantiere a Moltrasio, sul lago di Como, dove avevano trascorso la notte accendendo un braciere artigianale. Con tutta probabilità sono stati uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio. Gli operatori sanitari intervenuti hanno constatato il decesso di due uomini, dopo la segnalazione arrivata dai colleghi, che non li hanno visti tornare al lavoro. 

La tragedia è avvenuta nel cantiere di via Ranzato, dove era stato allestito un container prefabbricato aduso ufficio. 

I Carabinieri hanno avviato l’indagine per stabilire le cause del decesso

Altra tragedia sul lavoro a Sormano: si ribalta con il trattore, morto il conducente

L’incidente è accaduto intorno alle 14.45, niente da fare per il conducente. In corso gli accertamenti delle Forze dell’Ordine

Una giornata davvero tragica, quella di oggi: i Vigili del Fuoco del distaccamento di Canzo sono stati chiamati ad intervenire, intorno alle 14.45, per soccorrere una persona nel comune di Sormano, lungo la SP 44, verso Piano del Tivano, rimasta coinvolta in un incidente con il trattore. Al loro arrivo, in supporto al personale del 118, i Vigili hanno trovato il mezzo ribaltato che, purtroppo, ha provocato la morte del conducente. Si tratta di un agricoltore della zona, 75 anni. L’uomo è rimasto schiacciato dal peso del mezzo e non ha avuto scampo: deceduto sul colpo.

Amianto:Sentenze buone e cattive

Morti per amianto alla Fibronit Broni, manager assolti: “Non c’è prova della loro colpa”

Pavia, le motivazioni della sentenza: nessuna certezza che quelle fibre abbiano accelerato la malattia

Fibronit Broni, tutti assolti: “Migliaia di morti e nessun colpevole”

L’Appello bis fa calare il sipario sugli ultimi ex manager a giudizio. Rabbia dei parenti delle vittime: “I due imputati sono innocenti? Allora la magistratura ci deve dire chi sono i veri responsabili”

Impossibile stabilire con esattezza quando è iniziata la malattia e, di conseguenza, assegnare delle responsabilità. Le motivazioni della Corte d’appello di Milano sulla sentenza Fibronit, appena depositate, hanno specificato nel dettaglio questo concetto già anticipato a luglio, con la pronuncia di assoluzione per gli ultimi due imputati: l’ex direttore dello stabilimento Lorenzo Mo, oggi 78enne, e l’ex amministratore delegato Michele Cardinale, classe 1941.

A cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 avevano lavorato con ruoli apicali e quindi di garanzia alla Fibronit. Gli anni effettivi presi in esame dai giudici in questo senso sono solo 4, tra il 1981 e il 1985, ma poco importa perché la Corte non ha potuto non tener conto delle perizie commissionate a due super consulenti esperti in medicina del lavoro che hanno messo nero su bianco, in lunghe relazioni, questo fatto: impossibile stabilire con certezza il nesso temporale tra l’esposizione all’amianto e l’insorgere delle malattie correlate, in particolare il tumore specifico chiamato mesotelioma pleurico e l’asbestosi. Insomma, è innegabile, l’amianto lavorato alla Fibronit ha provocato migliaia di morti da queste parti, ma è letteralmente impossibile, allo stato delle conoscenze mediche attuali, individuare quando fu inalata la fibra destinata ad innescare, magari 30 o 40 anni dopo, un male incurabile.

Il processo per i morti di amianto a Broni e nelle zone limitrofe iniziò una quindicina d’anni fa a Voghera, qualche anno prima della chiusura del tribunale oltrepadano. Le due sentenze di condanna, in primo grado a Pavia e in secondo grado presso la Corte d’appello di Milano, erano state respinte della Cassazione che aveva rinviato il tutto a un altro collegio milanese, lo stesso che oggi ha messo, salvo un nuovo ed ultimo ricorso in Cassazione, una pietra su questa interminabile vicenda giudiziaria conclusasi con un sostanziale nulla di fatto.

Operaio di Torre Annunziata morto per amianto: Inail condannata a risarcire la famiglia

Il 66enne esposto alla fibra killer tra 1978 e 1991. Lavorò anche all’Avis di Castellammare

Torre Annunziata. Il giudice Beatrice Marrani del Tribunale di Velletri ha condannato l’INAIL a riconoscere l’indennizzo da malattia professionale agli eredi di Giovanni Panariello, operaio di Torre Annunziata morto per mesotelioma dopo essere stato esposto ad amianto.

Alla vedova saranno versati circa 110mila euro di arretrati, compreso il fondo vittime amianto, e una rendita mensile di circa 2mila euro al mese. Panariello che ha lavorato presso diverse ditte, tra cui l’Avis di Castellamare di Stabia, in particolare ha svolto attività di commercio e pulizia dei materiali di scarto tra cui la scoibentazione dell’amianto presente nelle carrozze ferroviarie.

Nel febbraio 2017 è arrivata la terribile diagnosi e l’uomo è morto a soli 66 anni nel dicembre dello stesso anno. L’INAIL, che eppure aveva riconosciuto all’uomo la malattia professionale, contestava non solo il nesso causale tra il decesso avvenuto per amianto e l’attività lavorativa, ma la stessa esposizione all’asbesto.

L’uomo, oltretutto era stato collocato in pensione nel gennaio 2010 usufruendo dei benefici previdenziali di legge per esposizione all’amianto con la certificazione della stessa INPS che ha rilevato: “è stata riconosciuta l’esposizione all’amianto per 666 settimane comprese nel periodo dal 11 febbraio 1978 al 16 settembre 1991”.

“L’INAIL ha negato l’evidenza e le sue stesse conclusioni – ha commentato il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avvocato Ezio Bonanni – evitando per l’ennesima volta di riconoscere i diritti degli eredi di una vittima amianto. Un uomo che ha lavorato tutta la vita per poter sostenere la sua famiglia e che si è ammalato proprio di mesotelioma, una patologia gravissima che lo ha portato via in meno di un anno”.

Esposto all’amianto durante il lavoro: i giudici gli aumentano la pensione

Riconosciuta la malattia professionale dopo 16 anni per un lavoratore casertano

M.D. ha lavorato dal 1979 al 2004 alle dipendenze di una società di elettromeccanica del casertano, periodo durante il quale sarebbe stato esposto a fibre di amianto, ragion per cui gli è stata riconosciuta, con il patrocinio dell’avvocato Domenico Carozza, la rivalutazione contributiva prevista dalla legge.

Nell’ottobre del 2020 M.D., ha scoperto di avere una particolare forma di cancro ai polmoni, prima trattato con chemioterapia e poi trattato chirurgicamente. M.D. si è nuovamente rivolto al legale Carozza che, dopo approfondimenti in diritto e con l’apporto di una consulenza medico legale di parte, ha ritenuto proponibile azione in giudizio per il riconoscimento della malattia professionale, benché fossero trascorsi molti anni dal periodo di esposizione alle fibre di amianto.

16 settembre 2022

NCIDENTI SUL LAVORO/ VENEZIA

Ragazzo di 18 anni muore schiacciato da lastra di metallo: faceva stage scolastico

Frequentava un istituto di Portogruaro ed era impegnato in un’azienda per acquisire i crediti formativi e raccogliere dati per la tesi di diploma. Inutili i soccorsi

Uno studente di soli diciotto anni è morto oggi, 16 settembre, per un incidente sul lavoro. La tragedia è avvenuta appena prima dell’orario di chiusura della Bc Service, ditta di Noventa di Piave (Venezia) specializzata nella lavorazione del metallo. Il giovane era uno stagista, frequentava un istituto di Portogruaro ed era impegnato in azienda per acquisire i crediti formativi e raccogliere dati per la tesi di diploma. Secondo una prima ricostruzione, è rimasto schiacciato da una lastra metallica caduta da un cavalletto. La lastra gli ha schiacciato le gambe. 

I soccorsi sono scattati immediatamente ma il 18enne è morto poco dopo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che conducono le indagini per fare piena luce sull’accaduto.

Alternanza scuola-lavoro: i manganelli non fermano gli studenti, la protesta continua

Dopo le manganellate di venerdì 28 gennaio agli studenti di a Torino, Milano e Napoli che, dopo la morte durante uno stage di Lorenzo Parelli, chiedevano l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro (P.C.t.o.) ieri il governo ha confermato che nulla cambierà. il contestato obbligo dell’alternanza scuola lavoro sarà uno degli oggetti dell’esame di maturità di quest’anno. Stando alle indiscrezioni circolate ieri sera sarà oggetto di un colloquio insieme all’educazione civica.

Amianto:discarica di Chianni (PI)

Grillaia, Nsa chiarisca sull’amianto”

Il sindaco Tarrini e l’assessora Degl’Innocenti chiedono trasparenza alla società autorizzata al conferimento: “Chiarezza sulla gestione dei rifiuti”

CHIANNI — Il conferimento dei rifiuti contenenti amianto nella discarica della Grillaia dovrà avvenire nel modo più trasparente possibile. Lo richiedono il sindaco Giacomo Tarrini e l’assessora Maya Degl’Innocenti, che si rivolgono direttamente alla Nuova Servizi Ambiente (Nsa), la società autorizzata all’esecuzione dei lavori.

“Lo scorso 11 Giugno, l’amministrazione ha organizzato un incontro pubblico con gli interventi di esperti come l’ingegner Alessia Angelini e il professor Renzo Ciofi – hanno scritto – nel corso dell’incontro, particolare attenzione è stata posta sul tema dell’amianto, soprattutto da un punto divista scientifico. È stata evidenziata la necessità di un trattamento scrupoloso e adeguato del rifiuto contenente amianto, vale a dire del prodotto che sarà conferito a breve nella discarica della Grillaia nonostante l’opposizione del nostro Comune”.

Dalla discussione che ne è scaturita è emersa con forza l’urgenza di avere dalla società Nsa le informazioni più dettagliate possibili sulla corretta gestione dei lavori, soprattutto per quanto riguarda tutte quelle misure predisposte per scongiurare rischi per la salute sia della popolazione, che dell’ambiente – hanno spiegato – ma non solo: è più che mai necessario essere a conoscenza e far conoscere anche ai chiannerini quali saranno le fasi di attuazione dei lavori e tutti gli ulteriori aspetti che avranno ricadute dirette o indirette sulla vita della nostra comunità“.

“Per tutti questi motivi ci rivolgiamo direttamente alla Nuova Servizi Ambiente – hanno concluso – affinché chiariscano senza indugio e con pubblica evidenza tutti gli aspetti relativi all’attuazione dei lavori di conferimento e relativi a ogni altra situazione contingente che possa avere effetti sul Comune di Chianni e, in primo luogo, sulla popolazione”.

Vergero risponde a Tarrini sulla Grillaia

La discarica della Grillaia

Messa in sicurezza, trasparenza e condivisione: per Nsa e il Gruppo Vergero il confronto con il sindaco di Chianni sarà “fondamentale”

CHIANNI — Il sindaco chiama, il Gruppo Vergero risponde. Tarrini, insieme all’assessora Maya Degl’Innocenti, nei giorni scorsi infatti aveva chiesto alla società Nuova Servizi Ambiente un percorso trasparente e aperto per i lavori di conferimento di amianto nella discarica della Grillaia. E, a stretto giro, il portavoce di Nsa e presidente del Gruppo, Marco Vergero, ha risposto.

“Nuova Servizi Ambiente accoglie la richiesta del sindaco di Chianni in relazione alla condivisione delle informazioni sulla gestione della Grillaia – ha spiegato Vergero – pertanto, si rende disponibile a organizzare un incontro con il Comune al fine di definire le migliori modalità per soddisfare le esigenze di trasparenza dell’amministrazione e del territorio”.

“Riteniamo infatti fondamentale confrontarci direttamente con il sindaco di Chianni – ha aggiunto – e condividere con chiarezza i risultati degli interventi fin ora svolti in relazione alla messa in sicurezza dell’area e le procedure di controllo e monitoraggio delle future attività della discarica, concordate con gli enti preposti”.

“Oltre a queste, valutare anche le iniziative di trasparenza che si potranno realizzare per offrire ai cittadini gli strumenti necessari per essere aggiornati sulla situazione e consapevoli delle condizioni di massima sicurezza con cui verrà gestita l’attività”, ha concluso.

15 Settembre 2022

Crolla solaio palazzina a Lizzano, Taranto. Morto un operario, un altro è ferito

Gli uomini erano impiegati nei lavori di ristrutturazione di una casa. Il sopravvissuto è in gravissime condizioni ed è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Taranto

Incidente sul lavoro in Puglia. A Lizzano, nel Tarantino, è crollato il solaio di una palazzina in ristrutturazione di via Ariosto 5. Due operai impiegati nei lavori sono rimasti schiacciati sotto le macerie: uno di loro è stato tratto in salvo, il secondo è stato ritrovato morto sotto i detriti.

Operai originari di Pulsano

L’operaio sopravvissuto, politraumatizzato e in gravissime condizioni, è stato trasportato in ospedale a Taranto dove è ricoverato nel reparto di rianimazione. Il corpo dell’operaio deceduto non è stato ancora spostato in quanto si attende l’arrivo del medico legale. A quanto si apprende, i due lavoratori impegnati nel cantiere, originari di Pulsano, avevano già demolito quasi tutto il solaio. In una delle stanze però il tetto ha ceduto travolgendoli. Sul posto anche i carabinieri e i tecnici dello Spesal per chiarire la dinamica e accertare le responsabilità,

Arcore, operaio di 57 anni muore folgorato in cantiere

L’infortunio intorno alle 13 in pieno centro era sembrato un malore. Soccorsi immediati, ma l’uomo è morto in ospedale a Vimercate

Arcore (Monza), 15 settembre 2022 – Era sembrato un malore, invece potrebbe essere stato l’effetto di una potente scossa di corrente elettrica a provocare la morte di un operaio di origini romene di 57 anni, mentre stava lavorando nel cantiere di rifacimento del tetto di un edificio privato in via Umberto I ad Arcore, alle porte di Monza.

Quello che gli inquirenti stanno verificando se sia stato effettivamente un infortunio mortale è avvenuto intorno alle 13, quando l’uomo si è accasciato sul ponteggio dove era in attività.

L’allarme è stato immediato. L’edificio si trova a due passi dalla sede dell’Asl e da quella della Polizia locale: i medici e i vigili si sono precipitati sul posto, mentre venivano allertati anche i vigili del fuoco, carabinieri e i sanitari del 118.

Un massaggio cardiaco è stato praticato all’uomo che tuttavia non ha ripreso conoscenza. Caricato in ambulanza mentre le manovre di rianimazione erano in corso è stato portato al vicino ospedale di Vimercate, dove tuttavia l’operaio è giunto ormai senza vita. Nel frattempo, sono iniziate le indagini per comprendere la dinamica della tragedia. Il cantiere nel centro storico della città è stato posto sotto sequestro per consentire i rilievi. Il corpo è a disposizione della magistratura.

14 Settembre 2022

Incidente sul lavoro alla Fincantieri di Ancona: gravissimo operaio

Schiacciato da una lastra d’acciaio di 500 chili. L’uomo, un 51enne, è in prognosi riservata. La Rsu di Fincantieri ha indetto lo sciopero: “La sicurezza nel luogo di lavoro resta una priorità”

ANCONA- Terribile incidente sul lavoro quello avvenuto, questa mattina (14 settembre) intorno alle 9, al cantiere navale all’interno del porto di Ancona. Un operaio di 51 anni, travolto al petto da una lastra di acciaio da mezza tonnellata, è stato portato in gravissime condizioni all’ospedale di Torrette.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con l’automedica e la Croce Rossa. La dinamica non è ancora chiara.

Fucecchio, muore a 67 anni sotto il trattore

Incidente in un campo a Massarella

Fucecchio (Firenze), 14 settembre 2022 – Tragedia a Massarella nel pomeriggio,nel territorio comunale di Fucecchio: un uomo di 67 anni è morto schiacciato dal suo trattore. E’ successo in via  Pieracci intorno alle 14.30. 

Secondo una prima ricostruzione l’uomo stava scaricando delle macerie in un campo, poi l’incidente con il ribaltamento del mezzo. Sul posto, intorno alle 15, sono arrivati i sanitari del 118 assieme all’elisoccorso Pegaso e ai vigili del fuoco. Nonostante i soccorsi l’uomo è deceduto sul posto. Del caso si stanno occupando i carabinieri e i tecnici della medicina del lavoro dell’Asl Toscana Centro, intervenuti per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Secondo quanto si apprende non si tratterebbe di un episodio di incidente sul lavoro.

13 Settembre 2022

INCIDENTE SUL LAVORO, TRAVOLTO DA MACCHINARIO: MUORE OPERAIO DI 49 ANNI A MOSCIANO SANT’ANGELO(Teramo)

TERAMO – Un operaio di 49 anni, Tonino Fanesi, residente a Giulianova è morto mentre lavorava alla Metallurgica Abruzzese, azienda che produce reti metalliche a Marina di Mosciano Sant’Angelo (Teramo).

Per motivi che sono ancora in corso di accertamento, è stato schiacciato dal macchinario che stava riparando e che sarebbe improvvisamente ripartito. A dare l’allarme i suoi colleghi di lavoro.

Nonostante il pronto intervento da parte del personale del 118, per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, insieme ad una squadra di vigili del fuoco e personale ispettivo della Asl di Teramo.

L’uomo aveva una moglie e tre figli.

“Ci stringiamo alla sua famiglia – ha detto il sindaco di Giulianova Jwan Costantini porgendo le condoglianze dell’amministrazione comunale.

Belpasso(CT), esplosione nella fabbrica dei Vaccalluzzo: morto uno dei proprietari

Esplosione, nelle prime ore del mattino, presso lo stabilimento Vaccalluzzo, specializzato nella produzione di fuochi d’artificio. A perdere la vita Antonino Vaccalluzzo, 62anni, uno dei proprietari della storica azienda etnea

Una violenta esplosione si è verificata intorno alle ore 7.30 di questa mattina presso lo stabilimento Vaccalluzzo di Belpasso, specializzato nella produzione di fuochi d’artificio. Una persona è deceduta: si tratta di Antonino Vaccalluzzo, 62anni, uno dei proprietari della storica azienda etnea. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dello stabilimento, insieme ai carabinieri. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso, ma non ci sarebbero altri feriti.

Non sono ancora chiare le cause dell’esplosione che ha ucciso sul colpo Vaccalluzzo. Alle indagini partecipano anche i militari del nucleo ispettorato del lavoro. Nello stabilimento è giunto anche il sindaco di Belpasso, Daniele Motta per esprimere il proprio cordoglio alla famiglia.

Ennesima tragedia sul lavoro in Trentino: Trattore si rovescia nei boschi di Menas, morto un ventottenne della zona

La disgrazia è avvenuta nella serata di oggi, 13 settembre. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata attorno alle 19.20 da parte della compagna, che era assieme al giovane

MALE’. Un uomo di 28 anni, residente a Mezzana, ha perso la vita nella serata di oggi, 13 settembre, dopo essere uscito fuori strada con il proprio trattore lungo i boschi che circondano l’abitato di Menas. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata attorno alle 19.20 da parte della compagna, che era assieme al giovane.

I due si trovavano lungo la strada forestale che da Menas conduce a Roncio, quando il mezzo è improvvisamente scivolato verso valle per una quindicina di metri, seguendo la ripida depressione del bosco.

La Centrale unica di Trentino Emergenza, con il coordinatore dell’Area operativa Trentino Occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre i soccorritori della locale stazione si mettevano a disposizione raggiungendo il luogo e coadiuvando i già presenti Vigili del Fuoco (provenienti dalle stazioni di Mezzana, Commezzadura, Ossana, Pellizzano e Malè) nelle laboriose operazioni di estrazione.

L’equipe medica, sbarcata in hovering dall’elicottero, non ha potuto purtroppo far altro che constatare il decesso del giovane.

Amianto discarica di Chianni

Ex discarica Grillaia, polemiche sulla riapertura. Bini: “C’erano anche altre soluzioni”

Il sindaco di Terricciola prende ancora posizione e incassa la solidarietà del ’Gruppo Zero’

Chianni (Pisa), 5 settembre 2022 – Poche parole.”Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Mirko Bini, sindaco di Terricciola, attaccato per la sua difesa del territorio contro la riapertura della ex discarica La Grillaia“. Sono le parole del’Gruppo Zero’ dopo che sulla imminente – si parla di poche settimane – riapertura del sito dopo 23 anni si è riacceso un dibattito. Un dibattito serrato, rovente, che sta infiammando la politica e che ha reso ancora più distante le posizioni dei Comuni interessati. Quello di Chianni, dove si trova la discarica. E quello confinante di Terricciola, il cui sindaco Mirko Bini non ha mai smesso di alzare la voce contro i conferimenti– previsti dal progetto approvato dalla Regione nel 2020– di amianto per l’ultima copertura. Il’Gruppo Zero’, attivo contro il progetto, sta con il sindaco Bini.

Le associazioni ambientaliste hanno già annunciato nuove manifestazioni quando si concretizzerà l’inizio degli arrivi dei primi camion. Mentre anche’Terricciola Sicura’ ha rivolto un appello ai candidati alle elezioni perché fermino l’inizio dei conferimenti. Si susseguono poi le prese di posizioni di esperti per dissipare dubbi sulla pericolosità dell’operazione. Ma Bini ribatte: “Ho sempre sostenuto e lo sostengo adesso che c’erano altri modi per chiudere la vicenda: un progetto alternativo che non si è concretizzato”, ha detto il primo cittadino di Terricciola.

Grillaia, una scelta che pagheranno i giovani”

Il gruppo di Terricciola SiCura lancia un appello a consiglieri regionali e candidati: “Evitare la riapertura, possibili effetti catastrofici”

CHIANNI — Sembra ormai tutto pronto per i primi conferimenti nella discarica della Grillaia, tema sul quale si sono espressi negli ultimi giorni sia i sindaci, sia il presidente del Gruppo Vergero.

In vista della riapertura, però, dal gruppo consiliare di minoranza di Terricciola SiCura, arriva l’invito ai candidati per il prossimo voto del 25 Settembre e ai rappresentanti regionali di farsi carico della faccenda

Abbiamo fatto di tutto, come gruppo consiliare, per scongiurare la riapertura: proteste davanti alla discarica, convocazione di consigli comunali straordinari e appelli alle istituzioni – hanno scritto – niente sembra aver fermato il folle progetto approvato dalla Regione, che prevede il conferimento di 270mila metri cubi di rifiuti, tra cui amianto, nel sito di Chianni”.

“Lanciamo un appello pubblico a tutti gli eletti del territorio in Regione e ai candidati per il Parlamento – hanno aggiunto – chi ha davvero a cuore la Valdera, si unisca concretamente alla battaglia per dire no alla riapertura della Grillaia, che potrebbe trasformarsi in una bomba non solo ambientale ma anche economica, con conseguenze devastanti per la salute dei cittadini e delle numerose attività economiche“.

“Come possiamo giustificare gli investimenti nell’agricoltura, nell’eccellenze enogastronomiche, nel turismo e nella cultura, se poi permettiamo la riapertura di una discarica? – hanno concluso – decisioni come questa rischiano di essere pagate a caro prezzo anche dalle future generazioni“.