Lecce, incidente sul lavoro in un magazzino: operaio gravissimo
Terzo infortunio nel Leccese in pochi giorni: due i morti tutti in cantieri edili
Lecce, 9 maggio 2022 – Lotta contro la morte in una stanza di ospedale dopo l’ennesimo incidente sul lavoro. Un operaio di 61 anni è rimasto gravemente ferito ed è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto stamattina presso un magazzino per il ritiro di merci, a San Cesario di Lecce. L’uomo, soccorso dai sanitari del 118, ha riportato un trauma cranico con ematoma bilaterale per cause in corso di accertamento. Dopo essere stato sottoposto alla Tac, l’operaio è stato trasferito dal Pronto soccorso nel reparto di Neurochirurgia.
Si tratta del terzo incidente sul lavoro nel giro di alcune settimane nel Salento. Il 10 aprile scorso, un operaio 68enne, titolare di una ditta specializzata in lavori edili, era deceduto dopo essere precipitato da una scala, a Galatina. Il 28 marzo, invece, un operaio 28enne era morto folgorato dopo che, in un cantiere a San Donato di Lecce, il braccio meccanico di un veicolo che stava manovrando ha urtato accidentalmente un cavo dell’alta tensione
Le pagine di cronaca continuano ad essere riempite da casi di morti sul lavoro dovuti a qualche macchinario industriale. La dinamica è sempre la stessa: c’è qualche componente meccanica che si muove e qualcuno che ci rimane incastrato dentro. Se venissero rispettate le regole, non dovrebbe proprio accadere. Mai. Il problema è che a garantire la conformità dei macchinari è un’autocertificazione, e a controllarle ex post, delle 5 mila persone impiegate nelle ASL nel 2008, ormai ne sono rimaste poco più di 2000 e quando trovano qualcosa che non va, lo devono comunicare a una commissione interministeriale, che però non s’è riunita per due anni.
Incidente sul lavoro a Casalmaggiore, operaio agonizzante in fabbrica: muore poco dopo per trauma cranico In una fabbrica di Casalmaggiore, un operaio di 62 anni è stato trovato a terra agonizzante. Morto poche ore dopo per trauma cranico, non è ancora chiara la dinamica dell’incidente mortale
Viveva in Italia da quarant’anni, ormai. Era nato a Casablanca 62 anni fa, ma è a Spineda, in provincia di Cremona, che aveva costruito la sua famiglia. Lavorava come operaio alla Stillac srl, l’azienda di Quattrocase, a Casalmaggiore specializzata nella produzione di articoli per la spiaggia e il giardinaggio. Mohamed Nadif, tifoso del Milan e appassionato di Formula 1, è stato trovato la mattina di martedì 3 maggio in fin di vita nel reparto verniciatura. Sarebbe morto poche ore più tardi.
La famiglia: “Trauma cranico, ma non conosciamo la causa” Potrebbe essere caduto dalla scala che stava usando per lavorare, oppure un attrezzo pesante gli è caduto sulla testa. Ancora non si conosce la causa dell’infortunio che ha portato alla morte Nadif. “Il titolare ci ha detto che alcuni operai hanno trovato il papà a terra già agonizzante – ha raccontato una delle tre figlie dell’operaio – è stata fatta intervenire un’ambulanza”. Il 118 ha trasferito con urgenza l’uomo all’ospedale di Cremona, a una trentina di chilometri dalla fabbrica, dove è deceduto poco dopo. “Ci dicono di un grave trauma cranico, ma da cosa sia stato provocato ancora non lo sappiamo”. Nadif era sposato ed era padre di tre figlie: una di 27 anni, residente in Francia, una di 21 e la più piccola di 19. La famiglia ha fatto sapere di essere ancora in attesa dell’autorizzazione per i funerali del 62enne di Casablanca, “che comunque verrano svolti in Marocco”.
Incidenti sul lavoro: operaio 53enne cade da un tetto e muore
L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio a Satriano, in provincia di Catanzaro
Un uomo di 53 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio a Satriano, in provincia di Catanzaro. La vittima di chiamava Franco Leuzzi e lavorava come carpentiere per una ditta impegnata in alcuni lavori di rifacimento del detto di una abitazione.
Per cause in corso di accertamento, l’uomo è caduto da una scala e da un’altezza di circa tre metri. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini e gli accertamenti necessari sul rispetto della sicurezza nel cantiere
Nel montare l’impalcatura precipita da 6 metri di altezza: operaio perde la vita
Ennesima tragedia sul luogo di lavoro. Un uomo di Salve, 53 anni compiuti la scorsa settimana e titolare della sua ditta, non ce l’ha fatta: è spirato sul colpo a seguito del fatale incidente
SALVE – Questa volta, apparentemente, non vi sarebbero responsabilità se non la cattiva sorte. Ennesima tragedia sul luogo di lavoro: un operaio e titolare della propria ditta ha perso la vita, questa mattina. Il drammatico episodio è accaduto intorno alle 8 e mezzo a Salve, all’esterno di un regolare cantiere edile allestito presso un immobile in via De Gasperi, all’angolo con via Umberto I.
Oronzo Pisanò, 53 anni compiuti appena la scorsa settimana, è il nome dell’ennesima vittima di infortuni dai risvolti tragici. Nel montare un’impalcatura, questa quanto meno la prima ricostruzione, l’uomo sarebbe accidentalmente scivolato al suolo. La perdita di equilibrio, il piede posizionato male e lui ha smesso di vivere dopo un volo di circa sei metri che non gli ha lasciato scampo.
Vicenza, infortunio sul lavoro, tagliaerba si rovescia nel fossato: operaio muore annegato
L’uomo, dipendente del comune di Costabissara, aveva 64 anni: stava tagliando l’erba accanto alla pista ciclabile
Costabissara (Vicenza), 4 maggio 2022 – Un operaio comunale di 64 anni è morto intorno alle 12 di oggi 4 maggio a Costabissara (Vicenza). L’uomo è deceduto dopo il rovesciamento in una roggia di un trattorino tagliaerba, caduta in un fossato.
Ad accorgersi del mezzo in acqua un automobilista, che transitando dalla strada ha visto il trattorino rovesciato e ha dato l’allarme. I primi ad intervenire una pattuglia della polizia locale, i quali hanno fatto la tragica scoperta e recuperato il corpo dell’uomo ormai senza vita.
Folgorato mentre esegue lavori di potatura, morto 29enne
L’incidente sul lavoro a Cave. Sul posto i carabinieri e gli ispettori della Asl Roma 5
E’rimasto folgorato dopo aver tranciato inavvertitamente dei cavi di alta tensione mentre eseguiva dei lavori di potatura. L’incidente sul lavoro è avvenuto nella tarda mattinata di mercoledì a Cave, comune dei monti Prenestini. A perdere la vita Antonio Stazi un 29enne, per cui non c’è stato nulla da fare.
L’intervento dei carabinieri della locale stazione e della compagnia di Palestrina in un fondo privato in via Speciano, strada secondaria del comune della provincia sud della Capitale dove poco prima, durante dei lavori di potatura in una villetta, un 29enne che lavorava per conto di una ditta, ha tranciato inavvertitamente dei cavi dell’alta tensione rimanendo folgorato. Per il giovane non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo.
Informata l’autorità giudiziaria, la salma del 29enne è stata portata al policlinico Tor Vergata di Roma dove è stata disposta l’autopsia. Sul posto per ricostruire la tragedia, oltre ai militari dell’arma, anche il personale dell’ispettorato prevenzione e protezione del lavoro della Asl Roma 5.
Operaio muore mentre lavora nella casa del ministro Cartabia
Stava eseguendo degli interventi nel garage quando è rimasto schiacciato da una trave in ferro. La titolare della Giustizia: “Sono sconvolta e affranta”
Un operaio di 38 anni è morto oggi, 3 maggio, mentre eseguiva dei lavori di ristrutturazione nel garage di un’abitazione a Ollomont, Aosta. L’immobile in cui stava lavorando appartiene al ministro della Giustizia. Marta Cartabia. Si tratta dell’abitazione di villeggiatura della titolare della Giustizia.
La vittima è il romeno Costantin Obanel, residente ad Aosta e dipendente di una ditta di Gignod. E’ rimasto schiacciato da una trave in ferro, morendo sul colpo. Inutile la corsa in ospedale. Sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e i carabinieri. Sarà aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il pm di turno ha già svolto un sopralluogo nella villetta. I lavori, intestati al marito del ministro, erano stati avviati il 27 aprile scorso e sono relativi alla manutenzione straordinaria dell’autorimessa dell’immobile.
“Sono sconvolta e affranta da quanto appena appreso. Desidero innanzitutto esprimere tutto il mio dolore e la mia personale vicinanza ai familiari della vittima. Come ho anticipato al sindaco David Vevey mi sento partecipe del turbamento dell’intera comunità locale, profondamente segnata da questo grave lutto. Confido che le autorità possano al pù presto ricostruire l’intera dinamica dei fatti”, il commento della Guardasigilli.
Mercato San Severino, si ribalta con il trattore: muore a 25 anni
Il mezzo ha schiaciato il giovane. Inutile ogni tentativo di soccorso
Mercato San Severino (Salerno), 2 maggio 2022 – Un altro morto, proprio il giorno dopo il Primo Maggio e la denuncia dei sindacati di come sia tragicamente facile perdere la vita sul lavoro. Un ragazzo di 25 anni è morto in un incidente mentre era alla guida di un trattore in un terreno. E’ accaduto nella tarda mattinata di oggi ad Acquarola, località montana del comune di Mercato San Severino, nel Salernitano.
Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, il mezzo agricolo si è ribaltato schiacciando il 25enne. Per l’uomo, originario di Mercato San Severino, non c’e’ stato nulla da fare, nonostante l’intervento celere dei sanitari del 118. A lanciare l’allarme è stato un familiare della vittima. Sul posto, anche i militari dell’Arma della Compagnia di Mercato San Severino che hanno avviato gli accertamenti del caso.
Proprio ieri, in occasione del Primo Maggio Festa del Lavoro, era stato ricordato come nel 2021 ci sono stati 1.221 morti sul lavoro e che in questi primi mesi c’è stato un aumento del 47% degli incidenti sul lavoro rispetto al 2021, con quasi 300 vittime
Roma, operaio morto alla Farnesina: morì sul colpo. Un funzionario sentì gridare “aiuto”
Eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Fabio Palotti: “Fatali le gravissime lesioni da schiacciamento”. Esclusa l’agonia
Roma, 2 maggio 2022 – Fabio Palotti è morto sul colpo, le gravissime lesioni da schiacciamento riportate dal’operaio escludono l’agonia. Questi i primi risultati dell’autopsia svolta oggi 2 maggio sul corpo dell’uomo di 39 anni morto mentre stava facendo manutenzioni a un ascensore alla Farnesina. Dall’esame autoptico, eseguito, all’istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli, sarebbe emerso un quadro devastante di lesioni, tali da non lasciare scampo all’ascensorista e da escludere un’agonia.
Per quanto riguarda l’orario esatto della morte serviranno ulteriori esami anche se al momento non si esclude che il decesso sia arrivato tra le ore 18.25 e le 19 del 27 aprile. Probabilmente le grida di aiuto sentite da un funzionario del ministero si riferiscono al momento in cui Palotti ha intuito che la cabina si stava sganciando.
Al momento non è escluso che l’operaio, ritrovato senza vita giovedì mattina da un collega, possa essere morto mercoledì pomeriggio quando il suo telefono ha smesso di funzionare. Sempre in quelle ore di mercoledì un funzionario della Farnesina sentì qualcuno urlare “aiuto” e si rivolse ai carabinieri del presidio interno al ministero degli Esteri che effettuarono un sopralluogo senza però trovare nessuno.
L’indagine della Procura
L’indagine della Procura di Roma intanto prosegue, al momento il fascicolo è contro ignoti e l’ipotesi di reato è omicidio colposo. Gli investigatori hanno ascoltato i colleghi di Palotti e il titolare dell’azienda per quale lavorava come ascensorista. Chi indaga ha accertato che il 39enne quel pomeriggio era al lavoro nel vano da solo così come prevede il protocollo per gli interventi di ordinaria amministrazione. Aveva preso servizio alle 14,30 e il suo turno terminava alle 22. Tra gli atti dell’indagine c’è anche una nota di servizio in base alla quale tra le 18,25 e le 19 un funzionario del ministero ha sentito una voce maschile gridare “aiuto”.
Le porte degli ascensori risultavano chiuse anche se su questo punto risposte potrebbero arrivare dall’analisi delle telecamere di sicurezza presenti sui pianerottoli. Un elemento certo è che i colleghi sapevano che Palotti era di turno e doveva effettuare l’intervento di manutenzione. Come riferito dal legale dei familiari l’allarme della compagna non è scattato subito perché quel giorno avevano avuto un piccolo diverbio e quindi poteva starci che quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori.
Giovedì mattina la moglie ha chiamato i genitori per sapere se avessero notizie del marito. I genitori erano stati contattati pochi istanti prima da un collega del figlio allarmato della presenza dell’auto nel parcheggio della Farnesina. Dopo pochi minuti hanno ricevuto la telefonata in cui gli è stato detto che il figlio era morto. Per accertare, invece, la dinamica di quanto avvenuto il pm Antonino Di Maio ha disposto una consulenza sulla cabina-ascensore: l’obiettivo è capire se si è verificata una anomalia nel funzionamento della modalità “manutenzione” o l’operaio si sia dimenticato di inserirla prima di iniziare il lavoro.
Giovedì 28 aprile è la Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, e purtroppo arrivano dei dati allarmanti per quanto riguarda le morti sul proprio posto di lavoro.
Secondo quanto rivelato dall’Inail, le denunce di infortunio sul lavoro nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994, + 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 8.080 (+3,6%).
E’ chiaro che se il trend venisse confermato anche nei prossimi mesi, saremo di fronte ad una situazione di assoluta criticità, che come spesso invocato in questi anni, serve una pronta riposta dalla politica e dalle sedi competenti.
Questi dati non fanno altro che confermare le criticità del nostro Paese, che ancora non è riuscito a trovare un modo efficiente per contrastare in modo serio ed efficace il fenomeno degli infortuni sul lavoro.
In virtù di questo, in un giorno importante come quello di domani 28 aprile, è importante che tutti gli organi competenti lanciano un’azione di sensibilizzazione senza precedenti.
Ricordiamo che la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e si tiene ogni anno il 28 aprile, mira proprio a focalizzare l’attenzione internazionale sull’importanza della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro e delle malattie professionali e sulla necessità di un impegno collettivo per la creazione e la promozione della cultura della sicurezza e della salute
La strage delle morti sul lavoro non si ferma. Oggi a perdere la vita è un camionista, vi sono anche due feriti. È l’ennesima morte sul lavoro che registriamo in provincia, attendiamo di conoscere le dinamiche dell’incidente che sono al vaglio delle autorità competenti, le quali stanno cercando anche di identificare il camionista deceduto»
Sembrerebbe che a causa di un tamponamento ad una cisterna che trasportava elio liquido (materiale estremamente infiammabile), sia scaturito un incendio che ha avvolto immediatamente la cabina del veicolo posteriore. Questo ennesimo incidente sul lavoro, ci fa ribadire quanto sosteniamo ormai da tempo: servono investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano loro sicurezza. Negli ultimi vent’anni il lavoro dell’autista di mezzi pesanti, è stato visto più come un costo che come una risorsa, cercando sempre maggiormente di aumentarne l’impegno, a volte anche a discapito della sicurezza. Vanno rafforzati gli organismi di controllo, di ispezione e la medicina del lavoro sul territorio. Infine quest’ennesimo incidente avvenuto sulle nostre strade, dimostra la pericolosità di trasportare alcuni materiali su gomma invece che su rotaia come invece avviene in molti altri paesi europei; l’ Italia trasporta solo il 13% contro la media europea del 20%. In questi ultimi anni, la movimentazione delle merci, è cresciuta in maniera esponenziale ed è del tutto evidente, che le nostre infrastrutture siano ormai inadeguate. Sono anni ormai che lo ribadiamo come organizzazione sindacale, serve una vera politica per il trasporto con investimenti in infrastrutture, innovazione e soprattutto in sicurezza. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete, e di messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi, e di interventi per garantire la sicurezza».
Incidente sul lavoro a Roma: precipita dall’impalcatura, morto operaio
Per il 62enne non c’è stato nulla da fare. Sul posto polizia e 118
Tragedia sul lavoro a Roma dove un operaio è morto dopo essere precipitato da una impalcatura. L’incidente si è verificato nella tarda mattinata di mercoledì. A perdere la vita un uomo italiano di 62 anni.
La richiesta d’intervento ai soccorritori poco prima delle 13:00 del 27 aprile da una palazzina al civico 3 di via Toscana, strada che collega corso d’Italia con via Boncompagni, zona Pinciano. A chiamare il 112 i titolari della ditta per la quale l’operaio stava lavorando.
Intervenuti sul posto il personale del 118, gli agenti del commissariato Castro Pretorio di polizia ed i vigili del fuoco nulla hanno potuto se non constatare il decesso dell’operaio, B.P., queste le iniziali della vittima residente in un comune della provincia romana. Secondo una prima ricostruzione il lavoratore è precipitato dal quarto piano del palazzo che corrisponde però al secondo sul piano stradale, nella caduta è finito nell’intercapedine fra il ponteggio e la parete esterna dell’edificio. Un volo da diversi metri d’altezza che non gli ha lasciato scampo.
“Basta over 60 sui ponteggi”
Alla vigilia della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro ci ritroviamo a piangere l’ennesima vittima di un cantiere edile.