Archivi categoria: Senza categoria

5 Aprile

Grave incidente sul lavoro ad Alessandria: uomo di 38 anni precipita da un’impalcatura, è in codice rosso

ALESSANDRIA, 5 aprile 2025 – Grave incidente sul lavoro questa mattina ad Alessandria, in un cantiere edile dove un operaio di 38 anni è precipitato da un’impalcatura al terzo piano. Le sue condizioni sono apparse da subito estremamente critiche: l’uomo è stato soccorso in codice rosso e trasportato con la massima urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alessandria.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente un mezzo di soccorso avanzato con infermiere a bordo e un’automedica, che hanno stabilizzato il paziente prima del trasporto in ospedale. Le cause della caduta sono ancora in fase di accertamento.

Presente sul posto anche una pattuglia dei Carabinieri, che ha avviato le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e verificare l’eventuale rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro. L’area del cantiere è stata messa in sicurezza per consentire i rilievi e gli accertamenti del caso.

Amianto : Sentenze

Esposizione all’amianto dei lavoratori e riconoscimento del nesso causale

La IV Sez. Penale della Suprema Corte con la sentenza n. 11168/2025 torna su un tema ampiamente dibattuto in passato, ovvero il nesso causale derivante dall’esposizione dei lavoratori all’amianto e la successiva morte in conseguenza di patologie quali il mesotelioma ed il carcinoma. Il nesso causale è stato riconosciuto solo ed unicamente per le morti causate dal mesotelioma ma non per il carcinoma in soggetti che erano fumatori abituali.

I direttori pro-tempore dello Stabilimento di Palermo della Fincantieri, che si erano succeduti negli anni 80/90 venivano rinviati a giudizio per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali gravissime commessi in danno di lavoratori dipendenti della suddetta società, quale conseguenza di malattie determinate dalla prolungata esposizione all’amianto.

Nel giudizio di primo grado i due imputati erano stati condannati per le suddette fattispecie criminose mentre, nel giudizio di secondo grado la Corte di Appello assolveva entrambi dai reati loro ascritti.

Avverso la predetta sentenza assolutoria proponevano ricorso per cassazione, sia il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Palermo nonché, la parte civile INAIL.

19 Marzo

Cade da un’altezza di cinque metri, grave operaio a Grosseto

Trasportato con elisoccorso alle Scotte di Siena

Grave incidente sul lavoro questa mattina a Grosseto, dove un uomo di 48 anni è caduto da un cestello a 5 metri di altezza mentre stava lavorando accanto ad alcuni silos in un’azienda il località Squadre Basse, non lontano da Casotto Pescatori.

E’ intervenuto l’elicottero Pegaso che ha trasportato l’uomo alle Scotte di Siena in condizioni gravissime.
    Sul posto sono intervenuti l’automedica e la Croce rossa di Grosseto, la polizia, i vigili del fuoco e i tecnici Asl della sicurezza sui luoghi di lavoro.

16 Marzo

Umbria, drammatico incidente sul lavoro: operaio muore a 26 anni

Non ce l’ha fatta il giovane operaio rimasto ustionato nell’incidente alla Ast di Terni. Il ragazzo è morto dopo giorni all’ospedale di Roma

Non ce l’ha fatta Sanderson Mendoza, il giovane operaio rimasto ustionato nell’incidente alla Ast di Terni. Il 26enne dipendente di Tapojärv, rimasto vittima dell’incidente all’interno del polo siderurgico, ha perso la vita dopo giorni passati nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. 

Il ragazzo aveva riportato ustioni di secondo e terzo grado su oltre metà del corpo e le condizioni erano apparse subito molto gravi durante il trasporto a Roma. Il giovane operaio lascia i genitori e la compagna. 

15 Marzo

Improvviso malore in panificio. Muore a 59 anni Sabrina Malizia

Tragedia a San Benedetto (Ascoli): era al lavoro nel forno Ciarrocchi, in via Marsala. Era una donna conosciuta e amata da tutti i clienti

San Benedetto (Ascoli), 15 marzo 2025 – Grande sconcerto sulla Riviera delle Palme ha suscitato la notizia dell’improvvisa morte di Sabrina Malizia, 59 anni, colta da un improvviso malore mentre si trovava a lavoro nel panificio Ciarrocchi, in via Marsala a San Benedetto. Sabrina era una persona conosciuta ed amata dalla clientela, sempre brillante e preparata.

Come ogni mattina era andata a lavoro a notte fonda, ma alle 5,40 di ieri ha improvvisamente accusato un malore. Il personale che si trovava con lei nel laboratorio del panificio è intervenuto subito: i ragazzi l’hanno soccorsa e chiesto l’intervento del 118.

Operai morti in cantiere Crotone, risarcimento di 2,4 milioni

Tribunale condanna Comune, impresa e responsabili sicurezza

Il giudice del Tribunale civile di Crotone, Mauro Giuseppe Cilardi, ha disposto un risarcimento complessivo di 2,4 milioni di euro per i familiari di due dei tre operai deceduti il 5 aprile 2018 nel crollo del muro nel cantiere per i lavori di prolungamento del lungomare.

La sentenza ha condannato al pagamento del risarcimento il Comune di Crotone (committente dei lavori), la Crotonscavi (azienda appaltatrice), il titolare dei lavori Gennaro Cosentino, il coordinatore della sicurezza Sergio Dinale ed il capocantiere Giuseppe Spina.

La richiesta risarcitoria era stata proposta dai familiari di Giuseppe Greco (51 anni) e Mario De Meco (56), operai entrambi di Isola Capo Rizzuto della Crotonscavi che la mattina del 5 aprile 2018 rimasero schiacciati, insieme al loro collega rumeno Chiriac Dragos Petru (35) sotto un muro crollato durante l’esecuzione dei lavori per la costruzione del nuovo tratto di lungomare di Crotone.

7 Marzo

Tragedia sul lavoro in un’azienda agricola: artigiano trevigiano muore folgorato

E’ successo oggi 7 marzo in via Mure ad Agna alla azienda agraria Tocchio. La vittima è Umberto Coghetto, titolare di una ditta esterna di 27 anni, di Volpago del Montello: stava montando una tensostruttura ed ha urtato i cavi dell’alta tensione

Tragedia sul lavoro nel pomeriggio, intorno alle 16.15 circa, nel padovano. Un ragazzo di 27 anni, di Nervesa della battaglia, Umberto Coghetto, è morto folgorato oggi, 7 marzo, in via Mure ad Agna all’interno della impresa agraria Tocchio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco e dai tecnici dello Spisal, la vittima stava montando una tensostruttura ed ha urtato i cavi dell’alta tensione. I soccorsi sono stati tempestivi, ma per il dipendente trevigiano della BR Technology di Volpago del Montello non c’è stato nulla da fare. Sotto choc altri operai esterni che stavano effettuando i lavori con la vittima. L’attività in azienda è stata immediatamente bloccata per consentire agli operatori di effettuare tutti i rilievi e gli accertamenti di rito.

Tragedia a Termini, imprenditore di 30 anni si ribalta con il muletto e muore schiacciato

-A perdere la vita il titolare di un’impresa che produce porte e infissi in pvc con sede in contrada Molara. A nulla è servito l’intervento dei lavoratori, dei carabinieri e dei sanitari del 118 che hanno potuto solamente constatare il decesso. Lascia la moglie e una bambina piccola

mprenditore di trent’anni muore schiacciato sotto un muletto. Tragedia questa mattina a Termini Imerese dove Denis Agnello, titolare di un’impresa che produce porte e infissi in pvc, è deceduto a causa di un incidente avvenuto mentre manovrava su un carrello elevatore nel piazzale della sede della sua ditta, la Kowin srl, in contrada Molara. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118 ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Secondo una prima ricostruzione il trentenne, che aveva preso le redini dell’azienda dopo la morte del padre, si trovava sul muletto quando, per cause ancora da accertare, il mezzo si è ribaltato finendogli sopra e non lasciandogli scampo. A nulla è servito l’intervento degli operai che si trovavano lì e che hanno provato a sollevare il macchinario per liberarlo.

Amianto: Bonus 2025

Bonus amianto 2025, per i privati limite al 36% delle spese fino a 48.000 euro

Oltre al bonus amianto volto alla rimozione dei materiali pericolosi si può agire nell’ambito di Ecobonus e Superbonus. Ed esistono incentivi locali garantiti da Regioni e Comuni

Anche per il 2025 è stato confermato il cosiddetto “bonus amianto”, la detrazione fiscale per la rimozione dell’asbesto, materiale edile molto utilizzato in passato e la cui pericolosità per la salute umana è tristemente nota. Secondo i dati dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) tra il 2010 e il 2020, ogni anno, in Italia sono morte per mesotelioma una media di 1.545 persone, 1.116 uomini e 429 donne. Senza contare le altre malattie. L’amianto è ovunque in Italia: in ospedali, scuole, uffici pubblici e case dei privati.

Ed è proprio ai privati che è rivolto il bonus amianto al 36%. Ma oltre a questo, è possibile usufruire di agevolazioni anche in caso di ristrutturazione edilizia volta all’efficientamento energetico.

Come funziona il bonus amianto 36%

Si specifica che la rimozione dell’amianto deve essere affidata unicamente a personale specializzato: chi dovesse ingegnarsi per fare da sé andrebbe incontro a rischi irreparabili per la salute propria e dei familiari, nonché alle conseguenze di legge. Ed è proprio questa la ratio alla base del bonus amianto 2025.

Il bonus consiste in una detrazione fiscale del 36% fino a un tetto massimo di 48.000 euro per singola unità immobiliare per interventi di rimozione dell’amianto. A tali interventi di bonifica si applica inoltre un’Iva agevolata, con condizioni che variano in base alla tipologia di immobile e in base ai lavori eseguiti.

L’incentivo copre le spese che i privati devono affrontare per la bonifica di tetti, per la bonifica di coperture in cemento-amianto, per la rimozione di canne fumarie, tubazioni e di altri materiali edilizi contenenti amianto.

La scadenza per il bonus amianto è fissata al 31 dicembre 2025, salvo proroghe.

Bonus amianto con ristrutturazione

Si può accedere al bonus amianto anche per ristrutturazione edilizia volta a interventi di efficientamento energetico nell’ambito dell’Ecobonus (65% della spesa) e del Superbonus.

I bonus di Regioni e Comuni

Al fianco dei bonus amianto governativi c’è il binario parallelo rappresentato dai vari bonus per la rimozione dell’amianto che di tanto in tanto vengono attivati dalle Regioni e dai Comuni. Talvolta è possibile cumulare il bonus nazionale con quello locale. Il consiglio è quello di controllare l’esistenza di bandi aperti sui portali della propria Regione e del proprio Comune.

Cosa fare se si trova amianto in casa

L’amianto causa mesotelioma, un tumore subdolo perché può avere un periodo di latenza anche di anni dopo l’esposizione. Ma causa anche asbestosi e altre tipologie di tumori, come il tumore polmonare e quello ovarico.

Considerata la sua pericolosità, si deve immediatamente contattare un’azienda specializzata e certificata affinché verifichi l’effettiva presenza di amianto. La ditta effettuerà una valutazione del livello di degradazione dell’amianto e proporrà un preventivo, fornendo al contempo tutte le informazioni del caso per la fruizione del bonus amianto. Dopo la rimozione dell’amianto e la bonifica dell’area, il materiale verrà trasportato in una discarica autorizzata. Dopo i lavori vanno necessariamente conservati tutti i documenti fiscali, vale a dire fatture, bonifici parlanti e dichiarazione di conformità. Infine, è possibile richiedere il rimborso o la detrazione in base all’agevolazione scelta.

Per completezza ricordiamo che, oltre ai bonus amianto per i privati, esistono poi incentivi specifici per le aziende volti alla rimozione dell’asbesto.

Amianto: Sentenze

Venezia, tre operai morti per l’amianto. Dirigente assolto: «Non poteva fare nulla»

Il legale: «Prove difficili, malattie dopo 20 anni». Enel: «hanno lavorato altrove»

Tre operai morti per aver respirato amianto, assolto perché il fatto non sussiste l’anziano ex dirigente della centrale termoelettrica di Fusina Nerio Tabacchi, 90 anni. Il giudice monocratico Francesca Zancan ha accolto le argomentazioni di Sarah Franchini, l’avvocata della difesa che aveva chiesto l’assoluzione: nel ruolo di responsabile della sicurezza, Tabacchi non avrebbe potuto porre in essere provvedimenti per ridurre l’esposizione degli operai in quanto l’adozione di misure di precauzione era compito dei capi compartimento.

Le richieste

Il pubblico ministero Giorgio Gava aveva chiesto due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena. I fatti oggetto del processo risalgono a quarant’anni fa, esattamente al ventennio tra il 1965 e il 1985, quando Tabacchi era il capo della sicurezza e i tre operai morti lavoravano in nugoli di povere di amianto, che si frantumava dalla coibentazione delle caldaie e saturava gli ambienti.

 risarcimenti

I familiari delle vittime sono stati risarciti da Enel, a processo come parti civili erano rimaste la Cisl con l’avvocato Elio Zaffalon e l’Associazione esposti amianto con l’avvocata Laura Mara. «Attendiamo le motivazioni della sentenza tra 90 giorni ma purtroppo quelli per amianto sono processi molto difficili — osserva Zaffalon — perché manifesta i suoi effetti 20 o 30 anni dopo l’esposizione ed è difficile la prova inequivocabile dell’attribuzione dei fatti». Si chiama periodo di latenza, quello che intercorre tra l’inalazione della sostanza e il manifestarsi della malattia e nel caso dell’amianto può arrivare anche a 60 anni. Erano anni in cui le tute intrise di asbesto si lavavano a casa, insieme alle lenzuola e ai vestiti per i bambini e il nesso tra il lavoro alla centrale di Fusina e la morte per mesotelioma dei tre operai non è stato ritenuto provato. 

Il procedimento

«In precedenza, due dei lavoratori avevano avuto un impiego in luoghi con situazioni di esposizione all’amianto — spiega l’avvocato Tommaso Bortoluzzi, che ha patrocinato l’Enel, citata per la responsabilità civile —. Uno per sette anni e l’altro per 12 anni». Periodi abbastanza lunghi da non poter escludere che potessero aver respirato altrove le particelle che li fecero ammalare. In quegli anni la pericolosità della sostanza era nota ma gli operai non erano stati informati, pensavano che quella polvere chiara fosse gesso, aveva raccontato in aula una vedova, e l’unica difesa tra loro e l’asbesto erano le mascherine. Il procedimento giudiziario nei confronti di Nerio Tabacchi è stato il primo caso di esposizione all’amianto che abbia coinvolto l’Enel.

24 Febbraio

Incidente sul lavoro ad Arielli: operaio ferito da un carrello elevatore

L’uomo, 36enne di Orsogna, ha riportato lesioni alla cassa toracica ma non è in pericolo di vita. Indagini in corso per chiarire la dinamica

Un incidente sul lavoro si sarebbe verificato nella tarda mattinata di oggi, 24 febbraio, in una ditta di Arielli.

Intorno alle ore 12, un operaio di 36 anni di origine macedone e residente a Orsogna, avrebbe riportato lesioni da schiacciamento alla cassa toracica a seguito di un impatto accidentale con un carrello elevatore.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo si trovava nei pressi di un veicolo destinato al carico di bancali quando il carrello elevatore, impegnato nel trasporto della merce, lo avrebbe schiacciato contro il mezzo.

Sul posto sono immediatamente intervenuti il personale dell’Asl Chieti-Lanciano-Vasto e i carabinieri di Orsogna per i rilievi e le verifiche del caso.

L’incidente sul lavoro di Cammarata: l’agricoltore 53enne rimasto ferito è fuori pericolo

L’uomo ha riportato delle gravi lesioni al volto ed è stato trasferito all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta con elisoccorso del 118. Fin da subito è emerso che il suo quadro clinico era grave. I medici, dopo averlo sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari ritenuti necessari e alle medicazioni, hanno, nelle ultime ore, sciolto la prognosi sulla vita

È ricoverato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta l’agricoltore che ieri ha avuto un incidente sul lavoro in contrada Ficuzza a Cammarata. Durante le manovre, il trattore che stava utilizzando si è ribaltato. L’uomo – un cinquantatreenne di Cammarata – ha riportato delle gravi lesioni al volto ed è stato trasferito a Caltanissetta con elisoccorso del 118. Fin da subito è emerso che il suo quadro clinico era grave. I medici dell’ospedale Sant’Elia, dopo averlo sottoposto a tutti gli accertamenti sanitari ritenuti necessari e alle medicazioni, hanno, nelle ultime ore, sciolto la prognosi sulla vita: l’agricoltore non è in pericolo di vita.

14 Febbraio

Auto pirata travolge rider ad Alghero, arrestato conducente

I tre a bordo della Bmw erano scappati a piedi ma rintracciati

Un rider in sella al suo scooter è stato travolto da un’auto pirata ieri notte ad Alghero, in via Leonardo da Vinci e si trova ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale.

Tre persone che erano a bordo della vettura, una Bmw, sono scappate a piedi e sono state rintracciate poco dopo dai carabinieri.

L’uomo che era alla guida è stato arrestato.
    Lo scontro è avvenuto ieri notte poco dopo le 22 all’incrocio fra via Da Vinci e via Deledda: la Bmw non si è fermata allo stop e ha travolto lo scooter del rider. Il giovane è stato scaraventato contro la facciata di un palazzo, andando a sbattere su una finestra al piano terra.
    L’auto ha proseguito la corsa per qualche metro danneggiando diverse macchine parcheggiate. I tre a bordo hanno abbandonato la Bmw e sono scappati a piedi senza prestare soccorso al rider ferito.
    Sono stati rintracciati poco dopo dai carabinieri e accompagnati in caserma, mentre il rider è stato trasportato dal 118 al pronto soccorso.