Archivi categoria: Senza categoria

Amianto:Discariche Chianni (Pi)

Il nuovo vetrificatore accolga anche l’amianto”

Il Sindacato generale di base accoglie il nuovo progetto di RetiAmbiente e Belvedere Spa, chiedendo che anche l’amianto di Chianni venga smaltito lì

PECCIOLI — “Perché non utilizzare il nuovo vetrificatore per smaltire l’amianto, anziché seppellirlo nella discarica della Grillaia?”. È questa la domanda posta dal Sindacato generale di base, che ha individuato nel futuro impianto frutto della sinergia tra RetiAmbiente e Belvedere Spa il possibile approdo dell’amianto conferito alla Grillaia.

“RetiAmbiente ha ufficializzato che nel 2026 nascerà a Peccioli un avanzatissimo impianto di vetrificazione che permetterà di deviare dall’interramento in discarica e dall’incenerimento circa 150mila tonnellate di rifiuti all’anno – hanno ricordato dal sindacato – come Sindacato di base ci chiediamo, allora, perché non utilizzare questo innovativo impianto per vetrificare anche l’amianto, anziché seppellirlo nella discarica della Grillaia?”

Perché si vuole distruggere un’area come quella di Chianni, votata all’agricoltura biologica, alle coltivazioni e al turismo lento? – hanno domandato – perché si preferisce una soluzione che rimanda il problema alle generazioni future e invece non ci si affida a una tecnologia più avanzata che permetterebbe, finalmente, di chiudere la storia infinita e deleteria dell’amianto?”.

La critica, poi, si sposta verso la Regione. “Ci sembra proprio che in Toscana la mano destra non sappia cosa fa la sinistra, con la Regione che da una parte autorizza la riapertura della Grillaia e dall’altra parte, a livello di Ato, si progetta un vetrificatore mettendo al lavoro 25 professionisti che prepareranno il progetto. Il nostro invito è a essere coerenti, per far sì che concetti come economia circolare e difesa del territorio non siano usati solo per fare propaganda”.

“Amianto in una scuola di Roma”

A Montespaccato “amianto nel cortile di una scuola”: esposto in procura –

La presidente del comitato di quartiere “Insieme per Montespaccato”, Valentina Furcolo, accusa il municipio XIII di non essersi mosso dopo la segnalazione

Allarme amianto nel giardino della scuola Carlo Evangelisti a Montespaccato. A lanciare l’allarme è la presidente del comitato di quartiere “Insieme per Montespaccato”, Valentina Furcolo, che il 19 maggio scorso ha inviato una segnalazione anche alla Asl Roma 1. L’azienda sanitaria – secondo il racconto di Furcolo-  ha risposto invitando gli uffici del municipio XIII a predisporre “le misure idonee a evitare pericoli per la salute dei bambini”, ma nulla sarebbe  stato fatto.

Il comitato si è quindi rivolto all’Osservatorio nazionale amianto, e al suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni che, dopo un sopralluogo, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Roma.

“Tutti devono sapere – dichiara Bonanni – che, a distanza di 30 anni dalla legge 257 che lo ha messo al bando, le scuole in cui giocano e studiano i nostri figli sono ancora piene di amianto. L’asbesto è altamente cancerogeno, può causare il mesotelioma, ma anche altri gravissimi tumori: al polmone, alla faringe, alla laringe, alle ovaie e al colon. Esporre addirittura i bambini a questo pericoloso minerale è un crimine! Ancora di più se, come in questo caso, altamente deteriorato perché il cemento perde la sua capacità aggrappante e le fibre killer sono più libere di disperdersi nell’aria. Solo dopo il sopralluogo dell’ONA la scuola ha disposto la sospensione delle uscite in cortile e anche il divieto di passaggio e il manufatto è stato isolato impropriamente con del nastro bianco e rosso. Misure tardive e, per quanto riguarda il nastro, soprattutto inutili perché – spiega Bonanni: “non è stato posizionato neanche un telo protettivo che in qualche modo potesse bloccare la dispersione delle fibre”.

4 Ottobre 2022

Macerata: Il trattore si ribalta e lo travolge: 27enne muore sul colpo

Tragedia nel tardo pomeriggio a Monte San Giusto, dove un giovane di appena 27 anni è morto schiacciato da un trattore.

A lanciare l’allarme sono stati i familiari del ragazzo che, non vedendolo rientrare a casa come era solito fare, si sono comprensibilmente preoccupati. L’incidente si è verificato in via Madonna Concezione, non lontano dal Crazy Bar.

Secondo una ricostruzione dell’accaduto, il 27enne era alla guida di un trattore con un cassone che trasportava un altro trattore più piccolo. Per motivi ancora da verificare, il cassone prima si è staccato per poi ribaltarsi e il trattore ha travolto il giovane che è morto praticamente sul colpo. Inutile l’intervento del personale sanitario del 118 che non ha potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso del 27enne.

Incidente sul lavoro a Colverde, operaio 40enne morto per un cedimento del manto stradale

Un operaio di 40 anni è morto “sepolto” a causa del cedimento del terreno durante dei lavori di scavo su strada a Gironico, frazione di Colverde, tra Appiano Gentile e Como. L’incidente è avvenuto intorno alle 16 in via Giacomo Leopardi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, Areu e i carabinieri.

L’incidente

Il buco creato dal cedimento era poco profondo ma per il lavoratore non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato trovato dai soccorritori sotto il terreno. Sono in corso le operazioni di messa in sicurezza e ricostruzione del fatto da parte di Ats e carabinieri.

Un'immagine dei soccorsi

Amianto : Discariche

A Marmirolo(Mantova) debutta il comitato contro la discarica di amianto

Oltre una cinquantina di presenti all’incontro di Pozzolo sul Mincio. I primi passi: «Coinvolgeremo i Comuni vicini e il Parco»

Stoccaggio di amianto a Marmirolo. Fiasconaro: “Va tutelato il territorio, portiamo il tema in Regione”

Il Movimento 5 Stelle è fortemente critico relativamente al progetto di discarica di amianto in località Campagnazza

Il Movimento 5 Stelle è fortemente critico relativamente al progetto di discarica di amianto in località Campagnazza, nel territorio comunale di Marmirolo al confine con il Veneto. Il consigliere regionale Andrea Fiasconaro annuncia di portare il tema in Aula: “La notizia dell’acquisto dell’ex cava Fontanesi per stoccare e trattare l’amianto mi lascia perplesso: l’area dove dovrebbe sorgere la discarica si trova in prossimità di altre cave di estrazione, tuttora in esercizio, e a 500 metri dal confine con il Parco del Mincio. Per questo ho deciso di porre l’attenzione sulla questione con un’interrogazione regionale“.

«La procedura è in capo a Regione Lombardia, quindi mi auguro che si valuti attentamente la situazione prima di avallare un progetto di questo tipo. Da quanto si apprende da fonti di stampa sia i cittadini che le amministrazioni di Marmirolo, così come quelle dei comuni vicini, hanno già espresso preoccupazione in merito alla realizzazione della discarica. Dal momento che la procedura è in capo a Regione Lombardia, e dovrà essere convocata una conferenza di servizi – coinvolgendo gli enti locali direttamente interessati e comuni confinanti, Provincia di Mantova ma anche ATS e Arpa per gli aspetti ambientali – ho chiesto a Regione come intenda porsi per tutelare il territorio interessato e salvaguardare la salute dei cittadini; e se intenda attivarsi, per quanto di sua competenza, affinché il progetto in questione venga attentamente e adeguatamente valutato.»

Amianto :Vittime del dovere

Nostro padre morto per colpa dell’amianto sulle navi della Marina militare”

Domenico Sabbioni si è ammalato in servizio. “Faceva una guerra che non sapeva di dover combattere”, raccontano i figli. Come lui, centinaia di persone sono uscite dagli anni in Marina con un mesotelioma. Ma secondo la Difesa, le “vittime del dovere” non hanno diritto a nessuna forma di risarcimento. Se non dopo una lunga e dolorosa battaglia legale

Matteo e Mara sono due orfani. Loro padre, il marinaio della Marina militare Domenico Sabbioni, è stato ucciso da fibre di amianto che non sapeva di dover combattere. I figli non hanno mai dimenticato quegli undici mesi infernali che sono sembrati un’eternità. Il dolore alla spalla divenuto allarmante, il sangue sputato fuori con la tosse, la chemio, le innumerevoli operazioni. Poi il responso dei medici che non lasciava spazio a molte speranze: marinaio morì per l’amianto nelle navi, agli eredi 200mila euro. Purtroppo quello di Domenico non è un caso isolato in Marina. 

Amianto:Discariche Brianco (Biella)

Il no dei cittadini alla discarica di Brianco

Aprite la finestra e prendete un bel respiro, ma attenzione perché il soffio d’aria pulita potrebbe durare ancora per poco! 

Il 15 maggio 2017 la società Acqua & Sole ha presentato il progetto per una discarica per materiale da costruzione contenente cemento amianto da realizzarsi nel Comune di Salussola (BI), in frazione Brianco. 

Il progetto prevedeva la costruzione di una discarica di superficie avente un volume complessivo pari a circa due milioni di metri cubi, profonda 15 metri e alta ben 17. Solo la parte esterna raggiungerebbe l’altezza del Jibo Kannon, la ventiquattresima statua più alta del mondo!! 

Ma se la statua giapponese meravigliosamente risplende per sua bellezza, la discarica non farà altrettanto,  infatti questo “eco-mostro distruggi ambienti” sarà alimentata per 12 anni e determinerà una produzione di Pm10 (polveri sottili), con possibile dispersione di fibre di amianto e la conseguente distruzione del paesaggio agrario. A discarica esaurita, essa sarà manutenuta per 30 anni dopo la sua chiusura, ma permarrà nei secoli a venire nelle falde e nel terreno. 

A subirne i peggiori effetti sono i cittadini di Salussola, che nel 2017, hanno fondato l’associazione “Salussola Ambiente E’ Futuro” per difendere i loro territori e i diritti, e del Biellese.  

Discarica di amianto del Brianco: si discute al Tar

L’impianto è previsto vicino a Santhià

Momento di attesa per la discarica di amianto di Salussola, a due passi da Santhià: il Tar Piemonte ha disposto una perizia (incaricando un consulente tecnico d’ufficio) in quanto il Collegio giudicante ha ritenuto di approfondire alcune questioni tecniche sollevate dalle parti.

In particolare il Ctu dovrà redigere una relazione su due punti specifici: in primo luogo dovrà verificare se lo studio sui venti prodotto dalla proponente è stato condotto correttamente e studiare se la direttrice dei venti è indirizzata verso zone diverse dai centri abitati e vedere se è escluso «qualsiasi possibile trasporto aereo delle fibre. Altro punto riguarda la modalità di abbancamento dei rifiuti, che prevedono il passaggio dei mezzi sugli stessi: in questo caso il Ctu dovrà capire se questo metodo non possa causare la frantumazione dei rifiuti contenenti amianto e i conseguenti rischi per l’ambiente. Il Ctu  dovrà infine consegnare una relazione circa questi punti entro il 14 ottobre, mentre l’udienza pubblica per la discussione delle cause è fissata al 22 marzo 2023.

A noi spetta l’onere di pagare questa Consulenza Tecnica d’Ufficio- spiegano dal Comitato Salussola Ambiente è Futuro – e pertanto abbiamo nominato i nostri periti di parte. Sebbene preoccupati dai costi che tutto questo comporterà, siamo soddisfatti perchè il Collegio ha voluto approfondire questioni importantissime, su cui abbiamo puntato il dito per anni, rimanendo inascoltati. Si farà chiarezza sui rischi per la salute delle persone e dell’ambiente.A questo punto è necessario ed imprescindibile riaprire la sottoscrizione per fare fronte alle nuove spese che si profilano all’orizzonte, e di cui non conosciamo ancora l’entità. Chiediamo quindi nuovamente a chi può di effettuare una donazione, di qualsiasi entità, con causale “Ricorso al Tar” , disponendo un bonifico in favore di Comitato Salussola Ambiente è Futuro, c/c Intesa San Paolo con Iban IT 46 D 030 6909 6061 0000 0172 971». Intanto le prossime scadenze sono previste per il 14 ottobre con il deposito della relazione del consulente d’ufficio, il 30 novembre saranno depositate le osservazioni dei consulenti di parte, il 30 dicembre si discuterà sulle controdeduzioni del consulente d’ufficio e il 22 marzo 2023 vi sarà la prossima udienza.

Amianto:discarica di Chianni (PI)

Grillaia, Nsa chiarisca sull’amianto”

Il sindaco Tarrini e l’assessora Degl’Innocenti chiedono trasparenza alla società autorizzata al conferimento: “Chiarezza sulla gestione dei rifiuti”

CHIANNI — Il conferimento dei rifiuti contenenti amianto nella discarica della Grillaia dovrà avvenire nel modo più trasparente possibile. Lo richiedono il sindaco Giacomo Tarrini e l’assessora Maya Degl’Innocenti, che si rivolgono direttamente alla Nuova Servizi Ambiente (Nsa), la società autorizzata all’esecuzione dei lavori.

“Lo scorso 11 Giugno, l’amministrazione ha organizzato un incontro pubblico con gli interventi di esperti come l’ingegner Alessia Angelini e il professor Renzo Ciofi – hanno scritto – nel corso dell’incontro, particolare attenzione è stata posta sul tema dell’amianto, soprattutto da un punto divista scientifico. È stata evidenziata la necessità di un trattamento scrupoloso e adeguato del rifiuto contenente amianto, vale a dire del prodotto che sarà conferito a breve nella discarica della Grillaia nonostante l’opposizione del nostro Comune”.

Dalla discussione che ne è scaturita è emersa con forza l’urgenza di avere dalla società Nsa le informazioni più dettagliate possibili sulla corretta gestione dei lavori, soprattutto per quanto riguarda tutte quelle misure predisposte per scongiurare rischi per la salute sia della popolazione, che dell’ambiente – hanno spiegato – ma non solo: è più che mai necessario essere a conoscenza e far conoscere anche ai chiannerini quali saranno le fasi di attuazione dei lavori e tutti gli ulteriori aspetti che avranno ricadute dirette o indirette sulla vita della nostra comunità“.

“Per tutti questi motivi ci rivolgiamo direttamente alla Nuova Servizi Ambiente – hanno concluso – affinché chiariscano senza indugio e con pubblica evidenza tutti gli aspetti relativi all’attuazione dei lavori di conferimento e relativi a ogni altra situazione contingente che possa avere effetti sul Comune di Chianni e, in primo luogo, sulla popolazione”.

Vergero risponde a Tarrini sulla Grillaia

La discarica della Grillaia

Messa in sicurezza, trasparenza e condivisione: per Nsa e il Gruppo Vergero il confronto con il sindaco di Chianni sarà “fondamentale”

CHIANNI — Il sindaco chiama, il Gruppo Vergero risponde. Tarrini, insieme all’assessora Maya Degl’Innocenti, nei giorni scorsi infatti aveva chiesto alla società Nuova Servizi Ambiente un percorso trasparente e aperto per i lavori di conferimento di amianto nella discarica della Grillaia. E, a stretto giro, il portavoce di Nsa e presidente del Gruppo, Marco Vergero, ha risposto.

“Nuova Servizi Ambiente accoglie la richiesta del sindaco di Chianni in relazione alla condivisione delle informazioni sulla gestione della Grillaia – ha spiegato Vergero – pertanto, si rende disponibile a organizzare un incontro con il Comune al fine di definire le migliori modalità per soddisfare le esigenze di trasparenza dell’amministrazione e del territorio”.

“Riteniamo infatti fondamentale confrontarci direttamente con il sindaco di Chianni – ha aggiunto – e condividere con chiarezza i risultati degli interventi fin ora svolti in relazione alla messa in sicurezza dell’area e le procedure di controllo e monitoraggio delle future attività della discarica, concordate con gli enti preposti”.

“Oltre a queste, valutare anche le iniziative di trasparenza che si potranno realizzare per offrire ai cittadini gli strumenti necessari per essere aggiornati sulla situazione e consapevoli delle condizioni di massima sicurezza con cui verrà gestita l’attività”, ha concluso.

Amianto discarica di Chianni

Ex discarica Grillaia, polemiche sulla riapertura. Bini: “C’erano anche altre soluzioni”

Il sindaco di Terricciola prende ancora posizione e incassa la solidarietà del ’Gruppo Zero’

Chianni (Pisa), 5 settembre 2022 – Poche parole.”Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Mirko Bini, sindaco di Terricciola, attaccato per la sua difesa del territorio contro la riapertura della ex discarica La Grillaia“. Sono le parole del’Gruppo Zero’ dopo che sulla imminente – si parla di poche settimane – riapertura del sito dopo 23 anni si è riacceso un dibattito. Un dibattito serrato, rovente, che sta infiammando la politica e che ha reso ancora più distante le posizioni dei Comuni interessati. Quello di Chianni, dove si trova la discarica. E quello confinante di Terricciola, il cui sindaco Mirko Bini non ha mai smesso di alzare la voce contro i conferimenti– previsti dal progetto approvato dalla Regione nel 2020– di amianto per l’ultima copertura. Il’Gruppo Zero’, attivo contro il progetto, sta con il sindaco Bini.

Le associazioni ambientaliste hanno già annunciato nuove manifestazioni quando si concretizzerà l’inizio degli arrivi dei primi camion. Mentre anche’Terricciola Sicura’ ha rivolto un appello ai candidati alle elezioni perché fermino l’inizio dei conferimenti. Si susseguono poi le prese di posizioni di esperti per dissipare dubbi sulla pericolosità dell’operazione. Ma Bini ribatte: “Ho sempre sostenuto e lo sostengo adesso che c’erano altri modi per chiudere la vicenda: un progetto alternativo che non si è concretizzato”, ha detto il primo cittadino di Terricciola.

Grillaia, una scelta che pagheranno i giovani”

Il gruppo di Terricciola SiCura lancia un appello a consiglieri regionali e candidati: “Evitare la riapertura, possibili effetti catastrofici”

CHIANNI — Sembra ormai tutto pronto per i primi conferimenti nella discarica della Grillaia, tema sul quale si sono espressi negli ultimi giorni sia i sindaci, sia il presidente del Gruppo Vergero.

In vista della riapertura, però, dal gruppo consiliare di minoranza di Terricciola SiCura, arriva l’invito ai candidati per il prossimo voto del 25 Settembre e ai rappresentanti regionali di farsi carico della faccenda

Abbiamo fatto di tutto, come gruppo consiliare, per scongiurare la riapertura: proteste davanti alla discarica, convocazione di consigli comunali straordinari e appelli alle istituzioni – hanno scritto – niente sembra aver fermato il folle progetto approvato dalla Regione, che prevede il conferimento di 270mila metri cubi di rifiuti, tra cui amianto, nel sito di Chianni”.

“Lanciamo un appello pubblico a tutti gli eletti del territorio in Regione e ai candidati per il Parlamento – hanno aggiunto – chi ha davvero a cuore la Valdera, si unisca concretamente alla battaglia per dire no alla riapertura della Grillaia, che potrebbe trasformarsi in una bomba non solo ambientale ma anche economica, con conseguenze devastanti per la salute dei cittadini e delle numerose attività economiche“.

“Come possiamo giustificare gli investimenti nell’agricoltura, nell’eccellenze enogastronomiche, nel turismo e nella cultura, se poi permettiamo la riapertura di una discarica? – hanno concluso – decisioni come questa rischiano di essere pagate a caro prezzo anche dalle future generazioni“.

Amianto nelle scuole

Caserta, amianto nella scuola De Amicis: 6 classi inagibili

Amianto nel tetto della scuola De Amicis di Caserta, i lavori non sono terminati e 6 classi restano chiuse fino a fine mese.

Un problema quello dell’asbesto nelle strutture scolastiche che riguarda molte zone di Italia, con più di 2mila scuole ancora contaminate. Non esiste un progetto nazionale per rimuoverlo e le amministrazioni lavorano spesso in emergenza.

Caserta, amianto già trovato nel 2012

Come in questo caso. La presenza di amianto, riporta CasertaNews, era già stata accertata almeno dal 2012, quando il materiale altamente cancerogeno era stato trovato negli scarti di lavorazione per la messa in sicurezza della scuola. Il sindaco Carlo Marino, allora all’opposizione, chiese la bonifica.

Invece gli anni sono passati ed è arrivato il sequestro della copertura da parte della Procura e la scoperta dell’asbesto anche lì. Una situazione che poteva essere largamente prevista, considerando che l’amianto era già stato trovato nell’edificio costruito evidentemente prima del 1992, anno di messa al bando del minerale.

Lastra in amianto dalle scuole San Giovanni Bosco

Si concluderanno domani, in tempo per l’inizio dell’anno scolastico, in programma giovedì, i lavori in corso di manutenzione straordinaria che interessano la scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco”. Nello specifico, l’intervento riguarda alcune lastre di cemento in amianto poste a copertura dell’aula tecnica nel 1986, in occasione di un ampliamento dell’edificio. Sebbene queste si presentino in forma compatta, non costituendo pericolo imminente, è stato reputato opportuno prevederne la rimozione, lo smaltimento e il successivo rifacimento della copertura.

Rimozione amianto dalle scuole, 5 gli edifici interessati

1 settembre 2022

 

Sono cinque le scuole di Lanciano che saranno interessate dai lavori di rimozione e smaltimento amianto messi in cantiere dal Comune di Lanciano risultato tra gli enti beneficiari del bando della Regione Abruzzo dedicato a “edifici pubblici scolastici e ospedalieri“.

Le scuole oggetto dei lavori sono le scuole secondarie di primo grado Umberto I e Mazzini, le scuole dell’Infanzia Marcianese e INA Cappuccini e l’asilo nido Il Sorriso. Gli edifici che subiranno i lavori più ingenti sono l’Umberto I ed Il Sorriso, con 93mila euro di interventi ciascuno. 30mila euro saranno destinati alla Mazzini, 19mila all’INA Cappuccini e 15mila alla scuola dell’Infanzia Marcianese, per un totale di 252mila euro di cui 144mila finanziati dai fondi regionali.