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7 aprile 2022

Infortunio mortale nel Veronese, agricoltore travolto dalla motozappa

L’incidente è accaduto a Quinzano, l’uomo sarebbe caduto finendo sotto le lame del mezzo agricolo. Dramma simile oggi nel Napoletano, dove un bimbo di 3 anni è rimasto incastrato nel trattore del padre

Verona, 6 aprile 2022 – Travolto dalla motozappa mentre arava, un agricoltore è morto nei campi di Quinzano, nel Veronese. È successo oggi pomeriggio, l’allarme è scattato intorno alle 16. Ancora oscura la dinamica, l’uomo potrebbe avere messo un piede in fallo ed essere caduto, rimanendo travolto dal mezzo agricolo.APPROFONDISCI:

MORTE PER AMIANTO

Rubiera, morta di mesotelioma moglie di un lavoratore di Eternit

L’azienda di Rubiera dell’epoca

Aveva 82 anni. Afeva: “Non aveva lavorato all’Eternit ma si è ammalata ugualmente per avere lavato a casa le tute del marito”25 MARZO 2022

RUBIERA. E’ morta a 82 anni la moglie di un lavoratore esposto in passato all’amianto dell’Eternit di Rubiera. A darne notizia è Afeva (Associazione familiari vittime amianto) spiegando che la causa è un mesotelioma maligno contratto per aver respirato le fibre.

La donna si chiamava Carla Iotti. “Non aveva lavorato all’Eternit – spiega Afeva – ma si è ammalata ugualmente per avere lavato a casa le tute del marito Alfredo Bersani. E’ un dolore doppio, per Carla che non c’è più e per Alfredo costretto a portare a casa inconsapevolmente le fibre di Amianto. Alfredo non si meritava questo dolore, Carla potrebbe essere ancora con noi”.

Anche il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro ha voluto esprimere le sue condoglianze: “Un abbraccio, forte, ad Alfredo Bersani, ex lavoratore dell’Eternit di Rubiera, che ieri ha perso sua moglie Carla per mesotelioma maligno. E’ la malattia che, nella grande maggioranza dei casi, è causata dall’amianto. Lei non lavorava in fabbrica, ma era in contatto con gli abiti e le fibre di chi vi lavorava. Il mesotelioma ha un tempo di “incubazione” che va dai 20 ai 50 anni. Ho conosciuto Alfredo per la lotta che abbiamo condotto, ancora oggi invano, nei tribunali. Una persona meravigliosa. Un rappresentante dei lavoratori che non ha mai smesso di esserlo. Gli trasmetto tutta la vicinanza di cui posso essere capace. Non c’è una giustizia, una comprensione umana per cose come questa. Spero che il cielo possa consolare Alfredo in qualche modo”.

Amianto in discarica non in nostro nome

Il presidio davanti alla Grillaia contro la riapertura. Presenza trasversale di politici e di cittadini. “Ci sono soluzioni alternative”

Germogli Ph 13 marzo 2022 Chianni manifestazione contro la riapertura della discarica della Grillaia  Esposito/Fotocronache Germogli

Manifestazione contro la riapertura della discarica della Grillaia (Germogli)

Chianni, 14 marzo 2022 – Canti e poesie per scongiurare la riapertura della discarica della Grillaia tra le colline di Chianni, Terricciola e Lajatico. Ieri mattina il coordinamento Valdera avvelenata si è data appuntamento davanti ai cancelli dell’impianto per ribadire il loro “no” alla soluzione scelta dalla politica regionale. Un’iniziativa organizzata a due giorni di distanza dal pronunciamento del Tar che potrebbe cambiare di nuovo il corso di questa lunga vicenda.

«Amianto in Grillaia non in nostro nome – ricorda al microfono Pasquale Vaira, per tutti Paco Paquito – questo è uno degli slogan presenti sui cartelli disseminati per la Valdera e oggi siamo qui contro la delibera regionale che autorizza a riaprire questo posto chiuso dal 1998. Una delibera che di fatto permette il conferimento di 270 mila metri cubi di amianto per sei anni e poi 30 anni di post mortem. Un territorio che sarebbe libero solo nel 2060, quando ormai da 24 anni non viene più utilizzato per nuovi conferimenti”. Al microfono si sono alternati artisti, cantanti e rappresentanti delle numerose realtà che fanno parte del coordinamento. Sullo sfondo i bambini si divertivano a farsi rotolare sul morbido versante della collina. Una vicenda, quella della Grillaia, che riporta la mente a trent’anni anni fa, quando la popolazione locale si è mobilitata contro la scelta di una discarica tra le colline prima e per il conferimento di rifiuti provenienti pericolosi poi. “Supportate la nostra battaglia” è il grido di Nedo Ricci che già negli anni ’90 è stato protagonista delle forti manifestazioni che al tempo avevano come obiettivo opporsi all’arrivo dei fanghi conciari. Molti dei partecipanti hanno ricordato la vocazione dell’alta Valdera, agricola e turistico ricettiva. Due ambiti che sarebbero fortemente influenzati dalla scelta di riaprire la discarica. Tra la folla anche il sindaco di Terricciola Mirko Bini.

Discariche di amianto

Il secondo presidio sarà alla Grillaia

Il comitato di associazioni anti-discarica si ritroverà davanti al sito di Chianni: “Attendiamo l’udienza sul ricorso presentato al Tar”

CHIANNI — Come annunciato nelle settimane scorse, domenica 13 Marzo si terrà il secondo presidio del comitato di associazioni e partiti che manifestano contro la diffusione delle discariche in Valdera

Dopo il primo presidio, svoltosi a Pontedera a pochi passi da Palazzo Stefanelli, il comitato che raccoglie, tra le altre, Legambiente Valdera, Stop Grillaia, Assemblea permanente No Keu e il Circolo Arci Il Botteghino, la protesta avverrà davanti alla discarica delle Grillaia di Chianni.

“L’obiettivo è di informare, sensibilizzare, tenere alta l’attenzione di media e opinione pubblica e far pressione sulla politica e sulle istituzioni, affinché sia impedita la riapertura della discarica con i suoi 270mila metri cubi di amianto previsti – hanno spiegato dal comitato – in attesa della prima udienza del ricorso presentato al Tar, prevista per il 16 Marzo”.

“Oltre alla Grillaia, si parlerà della situazione critica della gestione dei rifiuti in Toscana, delle altre discariche, del Keu, delle responsabilità politiche e di una gestione energetica e dei rifiuti tutt’altro che verde – hanno concluso – salute pubblica e dei territori sono questioni che riguardano tutti, non solo gli abitanti di queste zone”

5 Marzo Pontedera

“La discarica non deve riaprire”

Presidio delle associazioni davanti al Comune contro la riapertura della Grillaia: “La bonifica deve avvenire senza alcun conferimento”

PONTEDERA — “No alla riapertura della ex discarica della Grillaia”. Lo hanno chiesto a gran voce i rappresentanti di una folta lista di associazioni e  altre realtà del territorio che oggi pomeriggio hanno organizzato un presidio di fronte al Comune di Pontedera. Tra queste La Rossa di Lari, l’assemblea permanente No keu, Potere al Popolo, Gruppo Zero, Arci, Unione Inquilini, Legambiente e Rifondazione comunista.

Le operazioni per la messa in sicurezza del sito di Chianni, chiuso dal 1998, prevederebbero il conferimento di 270mila metri cubi di fibrocemento. La risposta delle associazioni è categorica: “La Grillaia non deve riaprire e la sua bonifica deve avvenire senza alcun nuovo conferimento”.

Quello di oggi è stato il primo dei due presidi promossi dal comitato che raccoglie associazioni, gruppi ambientalisti e alcune forze politiche. Un nuovo presidio delle stesse sigle è stato programmato per il 13 marzo alle 10 proprio alla Grillaia.

No alla riapertura della discarica Grillaia” Presìdi 5 e 13 marzo

CHIANNI-PONTEDERA

“La Grillaia non deve riaprire”. Con questo slogan il coordinamento “Valdera avvelenata”, riunitosi il 21 febbraio scorso, ha deciso di organizzare un presidio il 5 marzo, dalle 15 alle 18,30, di fronte al Comune di Pontedera, in corso Matteotti, come momento di sensibilizzazione. E domenica 13 marzo un presidio di fronte alla Grillaia, a Chianni, a partire dalle 10. “La Valdera è già ora invasa da discariche – scrive il coordinamento –: Gello di Pontedera, Peccioli, Pomarance e Orciano – mancando un piano regionale dei rifiuti negli spazi lasciati vuoti dalla politica si insinua facilmente la criminalità organizzata, come abbiamo visto nel caso dello

smaltimento illecito dei residui delle lavorazioni del cuoio sepolti in siti non ancora tutti

individuati della provincia di Pisa e dell’Empolese”.