FITOFARMACI
PESTICIDI
DISERBANTI E CONCIMI CHIMICI(GLIFOSATI)
NUOVI O.G.M. (NBT-TEA)
Difendiamo la sovranità alimentare del territorio per un cibo sano e la difesa della salute.
Dopo amianto, morti sul lavoro iniziamo a interessarci di un altro problema di salute che colpisce con forme tumorali lavoratori e cittadini e che inquina una larga parte di territorio.
Approfondiremo ed informeremo, su situazioni,iniziative,lavoratori e cittadini colpiti,pensando di poter arrivare a focalizzare una lotta definitiva per la messa albando di questi prodotti.
FITOFARMACI
Gli agrofarmaci o prodotti fitosanitari sono quei prodotti, sintetici o naturali, utilizzati per la cura delle malattie delle piante o che ne favoriscano i processi vitali (ad eccezione di concimi e fertilizzanti)
azione preventiva: prevengono l’attacco parassitario – fungino e/o batterico – impedendo la germinazione di spore e conidi; azione curativa: consentono di combattere la malattia durante il suo periodo di incubazione, arrestandone il processo di sviluppo ed evitando la comparsa dei sintomi.
problemi ambientali causati dall’impiego di prodotti fitosanitari possono derivare da diversi fattori: biodegradabilità e fattori di degradazione nell’ambiente, inquinamento del suolo e delle acque, residui nella catena alimentare e compromissione dell’equilibrio ecologico.
Esistono molti tipi di fitofarmaci in commercio e vengono normalmente classificati in base alla loro attività. Avremo dunque prodotti fitosanitari antiparassitari, diserbanti, fitoregolatori, fisiofarmaci, repellenti, biotecnologici.
prodotti fitosanitari appartengono al gruppo dei pesticidi insieme a molti biocidi. I prodotti fitosanitari sono utilizzati in agricoltura sulle coltivazioni, anche sui prodotti raccolti; inoltre in campo forestale e in ambito non agricolo quando usati sulle piante o nel mondo vegetale in genere.
Quale frutta e verdura ha più pesticidi?
Per il 2018, al vertice della classifica dei più inquinati (chiamati anche “The Dirty Dozen”) ci sono, in ordine di decrescente: fragole, spinaci, pesche nettarine, mele, uva, pesca percoca, ciliegie, pere, pomodoro, sedano, patate, peperoni dolci e peperoncino.
PESTICIDI
La parola pesticidi è la traduzione del termine inglese pesticides. Il termine italiano più corretto, però, è prodotti fitosanitari, spesso chiamati anche antiparassitari, fitofarmaci, agro-farmaci. I pesticidi, in pratica, sono microrganismi o sostanze chimiche (naturali e prodotte industrialmente) utilizzati in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate (per esempio: parassiti animali o vegetali, oppure insetti che trasmettono diverse malattie alle piante) e compromette la produttività del terreno e la qualità del raccolto. I pesticidi, quindi, servono a proteggere la salute della coltura e a garantirne la sopravvivenza.
I fertilizzanti non sono pesticidi: sono sostanze utilizzate in agricoltura per arricchire il terreno di elementi nutritivi (ad esempio, azoto, fosforo, potassio) essenziali alla crescita dei prodotti vegetali.
I pesticidi o prodotti fitosanitari sono suddivisi in diverse categorie a seconda dell’organismo contro cui sono usati, ad esempio:
- insetticidi (combattono insetti nocivi alle colture agricole, ma anche insetti semplicemente molesti o portatori (veicoli) di malattie per l’uomo o gli animali domestici)
- fungicidi (contrastano le malattie e le alterazioni prodotte da funghi)
- diserbanti o erbicidi (utilizzati per distruggere le erbe infestanti, o malerbe; possono comprendere anche i defolianti)
- anticrittogamici (contrastano le malattie e le alterazioni prodotte da batteri, muffe ed alghe)
- nematocidi (combattono i vermi del terreno o nematodi)
- acaricidi (combattono gli acari)
- fitoregolatori (ormoni vegetali che regolano la crescita delle colture)
Ognuna di tali categorie include, a sua volta, sostanze o principi attivi appartenenti a diverse classi chimiche, che agiscono con meccanismi diversi. I pesticidi non possono, quindi, essere considerati un gruppo omogeneo di sostanze.
I prodotti fitosanitari in commercio sono formulazioni che contengono almeno una sostanza attiva che permette al prodotto di svolgere la sua azione. Ad essa sono generalmente aggiunte altre sostanze (chiamate co-formulanti) utili, ad esempio, per poterli sciogliere più facilmente nell’acqua (emulsionanti), per conservarne la stabilità ed efficacia o per migliorarne la penetrazione nell’organismo bersaglio (coadiuvanti)
I prodotti fitosanitari non possono essere commercializzati o utilizzati prima di essere stati autorizzati. Allo scopo di proteggere sia la salute umana e animale sia l’ambiente, in Europa è stato adottato il regolamento (CE) N. 1107/2009 che stabilisce norme sull’autorizzazione, l’immissione sul mercato, l’impiego e il controllo dei prodotti fitosanitari all’interno della comunità europea (e sostituisce le legislazioni precedenti 79/117/CEE e 91/414/CEE). L’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Autority, EFSA) in collaborazione con gli stati membri dell’UE valuta le sostanze attive; gli stati membri verificano e autorizzano i singoli prodotti da mettere sul mercato a livello nazionale. L’importanza della sicurezza d’uso dei prodotti fitosanitari sulla nostra salute è testimoniata dal fatto che in Italia l’organismo competente è il Ministero della Salute, diversamente dalla maggior parte degli altri stati membri in cui la competenza è del ministero dell’agricoltura.
L’approvazione delle nuove sostanze attive da impiegare come pesticidi è preceduta da un processo di valutazione del rischio per determinare se possano produrre effetti dannosi sulla salute dell’uomo o degli animali e se non compromettano la qualità dell’ambiente. In questo processo è anche valutata la presenza di residui negli alimenti trattati e sono elaborate proposte per stabilire i livelli massimi di residuo accettabili. Tutte le questioni relative ai limiti di legge dei residui di pesticidi nei cibi sono trattate nel regolamento (CE) 396/2005.
GLIFOSATI
Composto chimico di formula C3H8NO5P, derivato fosfonico della glicina. Solido bianco, abbastanza solubile in acqua, insolubile nella maggior parte dei solventi organici, sotto forma di sale di isopropilammonio è impiegato come erbicida non selettivo.
In laboratorio il glifosato provoca danni genetici e stress ossidativo, ma negli studi negli esseri umani la cancerogenicità non è stata ancora dimostrata con assoluta certezza. La IARC lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni” e non in quella dei “carcinogeni certi”.6 lug 2021
l glifosato è un diserbante sistemico di post-emergenza non selettivo. A differenza di altri prodotti, viene assorbito per via fogliare (prodotto sistemico), ma successivamente traslocato in ogni altra posizione della pianta per via prevalentemente floematica.
Pur se non si trattava di un esperimento controllato, lo studio, dichiara l’autore Sheikh Alif dell’Università di Melbourne in Australia, dimostra che “l’esposizione a lungo termine ai pesticidi aumenta la secrezione di muco e la contrazione muscolare nei polmoni, causando anomalie e tosse”.25 lug 2022
Glifosfato: fino a qualche anno fa una parola riservata a pochissimi eletti nel campo della chimica ed in particolare di quelli che si occupano di prodotti per l’agricoltura. Monsanto, Bayer ed altre grandi aziende chimiche multinazionali hanno fatto tremare il mondo con le loro gigantesche acquisizioni di terreni sui quali spargere il glifosfato, uno degli erbicidi più diffusi in campo agricolo che viene viene spruzzato sulle colture, come la soia, modificate geneticamente proprio per resistere a dosi copiose dell’erbicida.
Il glifosfato e le aziende produttrici ma soprattutto la Monsanto che nel frattempo è stata acquisita dalla Bayer, ha fatto tremare il mondo quando Dewayne Johnson un giardiniere californiano di 46 anni nel 2018 ha portato la Monsanto in tribunale con l’accusa che l’uso del glifosfato gli aveva indotto il cancro. Ed ha vinto la causa pur vedendosi ridotto il risarcimento in modo clamoroso: da 289 milioni di dollari, a 78 ed infine a 20 milioni. E l’azienda comunque ricorrerà alla Corte Suprema perchè, spiega la Bayer “la decisione della giuria e il pagamento del premio non siano coerenti con le prove presentate e la legge esistente. Monsanto continua a credere che il Roundup (il nome commerciale) sia un prodotto sicuro ed efficace, una posizione sostenuta da quarant’anni di risultati scientifici”.
Ed è questo il vero nodo del problema: a chi credere?
NUOVI OGM(NBT TEA)
I vecchi ogm sono organismi transgenici, ottenuti inserendo nel DNA di una specie geni estranei di un’altra specie, mentre i nuovi ogm, sono ottenuti con tecniche come la cisgenesi che utilizza geni di organismi della stessa specie o di specie affini che potrebbero incrociarsi naturalmente.
Le Tea, Tecnologie di Evoluzione Assistita, sono delle biotecnologie che permettono di ottenere piante assolutamente sicure e maggiormente resistenti agli stress abiotici, nonché a patogeni quali funghi e batteri. Sono tecnologie che permetterebbero di rendere l’agricoltura più produttiva e sostenibile e consentirebbero di rendere più competitivo il made In Italy agroalimentare.
Negli OGM i geni inseriti nella pianta sono batterici, mentre con gli NBT si modificano in maniera chirurgica le singole basi del dna, portando caratteri nuovi ma all’interno della stessa specie o da una specie con cui è incrociabile.30 mar 2022