Discariche

No alla discarica di pezzi d’auto Sorgà annuncia il ricorso al Tar

Il Comune veronese sul cui territorio dovrebbe nascere l’impianto dà battaglia. Nel mirino c’è il via libera dato a giugno alla Regione Veneto alla ditta RMI

È positivo che il Governo, tramite

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 il ministro della Transizione Ecologica, abbia sottolineato come oggi in Italia esistano già tecnologie e know-how per sviluppare processi di riciclo chimico del car fluff, come la pirolisi per la produzione di combustibili alternativi o tecnologie in grado di aumentare il valore delle plastiche presenti negli autoveicoli a fine vita, grazie al riciclo in prodotti a elevato valore aggiunto. Tuttavia, allo stato attuale si continua a scegliere la strada della discarica e del trasferimento fuori dal territorio italiano. La carenza di impiantistica nel nostro paese non può contraddire lo spirito delle normative europee recepite anche nell’ordinamento nazionale, anche in previsione dei target di recupero totale in materia, che ad oggi sono decisamente inferiori all’obiettivo”. Così la presidente della Commissione Ambiente, Alessia Rotta, e il deputato Diego Zardini commentano la risposta al question time in commissione da parte del ministro della Transizione Ecologica.

I rottami di Verona
L’interrogazione a risposta immediata ha preso avvio dalla richiesta di una primaria azienda attiva nel ricupero di metalli per una autorizzazione alla Regione del Veneto per realizzare nel territorio del Comune di Sorgà, in Provincia di Verona, una discarica di car fluff.
“Il rischio di produrre inquinamento è molto alto – spiegano Rotta e Zardini – perché il car fluff rappresenta la frazione principale dei residui dell’auto avviata a smaltimento ed è uno dei maggiori problemi dell’intera filiera, costituendo fino al 20% del peso di un veicolo. Inoltre, consentendo queste discariche, si mette indirettamente un freno a un obiettivo fondamentale che tutti ci siamo dati e che il Governo ribadisce nella risposta all’interrogazione di oggi in commissione: incentivare il riciclo e il recupero integrale dei materiali delle automobili da rottamare”.

Discarica di amianto nella cava di Marmirolo, la preoccupazione dei sindaci mantovani

Il fronte è abbastanza unito: per ora si cerca di capire quali possano essere i rischi. No deciso alla costruzione dal consigliere Mattinzioli e dall’assessore Betteghella

Discarica eternit a Marmirolo: Comuni compatti nella difesa del territorio

MARMIROLO – Confronto nel pomeriggio a Palazzo di Bagno tra la Provincia e i Comuni di Marmirolo, Goito e Roverbella sul progetto per la realizzazione di una discarica di eternit in località Campagnazza, nell’ex cava acquisita dal gruppo che fa capo all’imprenditore bresciano Mauro Papa. Un’area prima nelle disponibilità dall’azienda Nuove Strade che qui aveva un impianto di lavorazione asfalti. Quello di oggi è stato un incontro informale al quale per l’ente di via Principe Amedeo hanno partecipato il consigliere con delega alla Tutela e valorizzazione dell’Ambiente Luca Perlari, i dirigenti dell’Area Ambiente e Pianificazione Sandro Bellini e Alessandro Gatti e i sindaci dei tre Comuni interessati dal progetto di discarica, Paolo Galeotti, Pietro Chiaventi e Mattia Cortesi.

“La Provincia condivide la preoccupazione degli amministratori e degli abitanti dei tre comuni – ha dichiarato il consigliere Perlari – ed è disponibile ad affrontare congiuntamente con loro il problema mettendo sin da ora a disposizione la propria struttura tecnica. Il timore nostro e dei colleghi primi cittadini, è che l’iniziativa in località Campagnazza possa costituire un precedente e divenire un rischioso apripista per altri insediamenti in aree limitrofe”. “Non dimentichiamo poi – ha aggiunto il sindaco di Roverbella Cortesi – che vi sono in corso progettualità comuni che occorre salvaguardare: penso ai progetti di ciclabili da collegare alla Mantova – Peschiera a cui stiamo lavorando”.

“Ci siamo lasciati condividendo una linea comune di analisi e coordinamento politico a difesa del territorio” concludono Galeotti e Chiaventi.

La proposta di discarica è arrivata a fine luglio quando Papa ha incontrato il sindaco di Marmirolo Paolo Galeotti per preannunciare la propria intenzione. Dopo alcuni giorni, il progetto è arrivato in Regionela decisione ora è nelle mani di quest’ultima che dovrà fare una prima valutazione sulla documentazione presentata dai proponenti del progetto. Se verrà dichiarata l’ammissibilità, il progetto inizierà l’iter vero e proprio che prevede il coinvolgimento di organismi di tutela della salute (Ats, Arpa), del territorio (Comune e Provincia) e di soggetti interessati, come i comuni confinanti con Marmirolo e i cittadini.