30 Giugno 2022

Strage del lavoro: si muore dalle impalcature, negli ascensori, nei cantieri…

Un operaio è morto a Roma, due sono rimasti feriti a Palermo, un altro a Mesagne. Il sistema necropolitico del lavoro continua a funzionare a pieno ritmo e nell’impotenza di chi deve intervenire. Inail: record di denunce per infortunio: + 47% tra gennaio e maggio

A Roma è morto un altro operaio sul posto di lavoro

È caduto da due metri. Per la vittima non c’è stato scampo. Inutili i tentativi di rianimarlo

Un altro operaio è morto sul lavoro a Roma. È quanto successo oggi, 30 giugno, intorno alle 9:15 circa. I fatti, sui quali indaga la polizia, sono in via di accertamento. Gli investigatori si sono recati sul posto, all’altezza del civico 72 di via Boncompagni dopo essere stati allertati dal 118. 

Secondo i primi riscontri, l’operaio – un uomo di 45 anni – è caduto da un ponteggio di due metri in un cantiere a pochi metri da Porta Pia. Soccorso dai colleghi e poi dai medici, è stato rianimato ma per lui non c’è stato nulla da fare. Bisognerà adesso capire, dopo l’esame autoptico, se l’uomo ha accusato un malore mentre era sul ponteggio oppure se qualcosa è andato storto sulla questione sicurezza. 

Gli investigatori della polizia di Stato dei commissariati Castro Pretorio e Trevi e gli ispettori della Asl di zona hanno sentito i colleghi di lavoro dell’operaio e anche i titolari della ditta che lo stava impiegando per verificare il rispetto delle misure di sicurezza nel cantiere.

30 Giugno 2022

CRONACACASTRO PRETORIO/ VIA BONCOMPAGNI, 72

A Roma è morto un altro operaio sul posto di lavoro

È caduto da due metri. Per la vittima non c’è stato scampo. Inutili i tentativi di rianimarlo

Un altro operaio è morto sul lavoro a Roma. È quanto successo oggi, 30 giugno, intorno alle 9:15 circa. I fatti, sui quali indaga la polizia, sono in via di accertamento. Gli investigatori si sono recati sul posto, all’altezza del civico 72 di via Boncompagni dopo essere stati allertati dal 118. 

Secondo i primi riscontri, l’operaio – un uomo di 45 anni – è caduto da un ponteggio di due metri in un cantiere a pochi metri da Porta Pia. Soccorso dai colleghi e poi dai medici, è stato rianimato ma per lui non c’è stato nulla da fare. Bisognerà adesso capire, dopo l’esame autoptico, se l’uomo ha accusato un malore mentre era sul ponteggio oppure se qualcosa è andato storto sulla questione sicurezza. 

Gli investigatori della polizia di Stato dei commissariati Castro Pretorio e Trevi e gli ispettori della Asl di zona hanno sentito i colleghi di lavoro dell’operaio e anche i titolari della ditta che lo stava impiegando per verificare il rispetto delle misure di sicurezza nel cantiere

.Strage del lavoro: si muore dalle impalcature, negli ascensori, nei cantieri…

Un operaio è morto a Roma, due sono rimasti feriti a Palermo, un altro a Mesagne. Il sistema necropolitico del lavoro continua a funzionare a pieno ritmo e nell’impotenza di chi deve intervenire. Inail: record di denunce per infortunio: + 47% tra gennaio e maggio

29 Giugno 2022

Incidenti lavoro: cade da montacarichi, muore nel Catanese

(ANSA) – CATANIA, 29 GIU – Un uomo di 61anni, Angelo Salvatore Aiosa, è morto cadendo da un montacarichi mentre stava eseguendo dei lavori edili in un’abitazione privata di Paternò, nel Catanese.

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta, indagano i carabinieri.

Aiosa nello scorso giugno era stato candidato nella lista ‘Alleanza per Paternò alle Comunali, prendendo 53 voti, a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Alfio Virgolini. E quest’ultimo sulla propria pagina Facebook ricorda che “fino a ieri sera ridevamo e scherzavamo”. “Stamattina il destino crudele – aggiunge – causa un incidente sul lavoro ha portato via Angelo Aiosa, un mio carissimo amico d’infanzia, candidato alle scorse amministrative, nonché organizzatore di eventi soprattutto nella sua amata piazza Tricolore” .Fermare la serie di incidenti sul lavoro. Lo dicono i sindacati dopo la morte di Aiosa. “Con rabbia e dolore apprendiamo dell’incidente sul lavoro a Paternò che è costato la vita a un operaio edile. Siamo certi che magistratura e forze dell’ordine faranno adesso luce su quanto avvenuto, ma servirebbe più prevenzione perché non si debba sempre e solo affidare ad accertamenti postumi la richiesta di verità e giustizia che viene dalle famiglie delle vittime”, affermano Enza Meli e Nino Potenza, segretari generali di Uil e Feneal Catania, che aggiungono: “Prima che Stato e Regione si decidano a fare qualcosa, quanti altri morti di lavoro dovremo ancora piangere?”, aggiungono. (ANSA).

Amianto in Spiaggia

Ex esposti amianto. “5 vele a Cabras ? Premio non meritato”

26 Giugno 2022

L’associazione regionale ex esposti amianto della Sardegna interviene nel dibattito sull’assegnazione delle 5 vele al Comune di Cabras. “Vogliamo ricordare che nelle spiagge di Funtana Meiga e San Giovanni del Sinis esistono grandi quantità della fibra killer. Di conseguenza, pensiamo che le modalità di valutazione con cui vengono assegnati i premi in materia di mare, arenili e ambiente siano legate solo a sponsorizzazioni, come fatto notare anche da testate giornalistiche nazionali”.

Cabras 2010

L’associazione ex esposti “ricorda che il litorale di Funtana Meiga, nel territorio del Comune di Cabras, ha presenza di amianto dal 2010, anno della prima denuncia. Oggi la fibra è ancora presente e nulla è cambiato rispetto a quando abbiamo assegnato la simbolica bandiera nera all’amministrazione”. L’associazione   contesta le modalità con cui vengono assegnati i riconoscimenti in materia ambientale da varie associazioni (nella fattispecie Legambiente). Significa che non esaminano o non conoscono le criticità del territorio premiato, come nel caso di Cabras, dove forse l’istruttoria è stata fatta a tavolino”.

Amianto:ex dipendenti Leuci (Lecco)

Amianto, vincono gli ex dipendenti Leuci

Il caso Tre lavoratori a contatto con il pericoloso materiale avevano fatto ricorso per i benefici pensionistici. «Sentenza storica»

Così mercoledì tre ex dipendenti della Leuci di Lecco hanno potuto vedere riconosciuti i propri benefici pensionistici per aver lavorato anni in un ambiente insalubre, a causa della presenza massiccia dell’amianto grazie alla sentenza depositata due giorni fa dal giudice del lavoro del Tribunale di Lecco Federica Trovò.

Oltre trent’anni

Si tratta di Eligio MelesiElisa Zanetti (dal 1968 al 1996) e Adele Riva (dal 1965 al 2000), tre pensionati fortunatamente sani, al contrario di altri ex dipendenti di aziende con stabilimenti e uffici pieni di asbesto. «Ho lavorato lì per 33 anni, dal 1969 fino al 2002, quando sono andato in pensione – racconta Melesi –. Operavo anche con la “giostra”, un forno particolare nelle lavorazioni a mano, tutto in amianto. Non avevamo alcuna protezione contro il materiale, anzi ci dicevano che proteggeva dal calore. La Leuci era nota per avere temperature altissime».

27 Giugno 2022

Schiacciato tra il trattore e un ramo di ulivo: muore un agricoltore

Incidente agricolo mortale nelle campagne di Torino di Sangro. La tragedia scoperta alcune ore dopo dalla moglie

Incidente agricolo mortale oggi a Torino di Sangro. Mario Di Paolo, 73 anni, ex dipendente della Denso di San Salvo, ha perso la vita mentre era a lavoro su alcuni terreni di proprietà in contrada Defenza.

Come ricostruito dai carabinieri della compagnia di Ortona, l’agricoltore era alla guida di un cingolato quando, in fase di retromarcia, ha perso il controllo del mezzo ed è rimasto schiacciato tra il sedile ed un grosso ramo di ulivo.

Si spezza cavo del ponteggio, 2 operai precipitano da impalcatura: grave incidente sul lavoro a Corleone

Terribile incidente sul lavoro questa mattina in via Francesco Crispi, a Corleone. Due operai sono rimasti feriti dopo essere precipitati da un’impalcatura.

I feriti sono due uomini, rispettivamente di 67 e 40 anni.

L’incidente sul lavoro a Corleone e i soccorsi

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due operai sarebbero rimasti coinvolti nell’incidente sul lavoro mentre eseguivano dei lavori di ristrutturazione per un appartamento.

Pare che si sia spezzato il cavo di montacarichi esterno di un’impalcatura e che i due malcapitati siano caduti. Fortunatamente, gli operai non sarebbero in pericolo di vita. Tuttavia, avrebbero riportato diverse fratture e per questo gli operatori del 118 li hanno trasferiti al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Bianchi.

Sul caso indagano i carabinieri e i tecnici dell’Asp.

26 Giugno 2022

Incidenti sul lavoro: morto dopo oltre 24 ore Graziano Chiari, l’impresario edile colpito da una gru spezzata a Milano


E’ morto nel pomeriggio di domenica Graziano Chiari, 60 anni, di Treviglio (in provincia di Bergamo), dopo l’incidente sul lavoro causato dal cedimento del braccio di una gru. La rottura del mezzo mobile è avvenuta nel cantiere di ristrutturazione di un sottotetto in via Prina, all’angolo con via Manfredini, tra Sempione e Chinatown a Milano.

Secondo quanto ricostruito, intorno alle 9 di sabato mattina, poco dopo l’arrivo degli operai, il braccio telescopico della gru che stava portando in alto materiale per il cantiere ha ceduto di colpo, precipitando da un’altezza di 15 metri e finendo sopra al camion su cui era montata. E su cui si trovava Chiari. Non è chiaro cosa lo abbia colpito, se una parte della gru stessa o ciò che stava sollevando.

Si ribalta con il trattore, morto a 70 anni nei boschi di Cortemilia(Cuneo)

Ancora un incidente sul lavoro e ancora nel settore agricolo. Questa sera (domenica 26 giugno) G. C., 70 anni, è morto dopo che il trattore con cui stava lavorando in un bosco si è ribaltato. La dinamica non è ancora chiara. Scattato l’allarme è immediatamente intervenuta l’équipe del «118» con l’elisoccorso decollato dalla base dell’aeroporto di Levaldigi, ma ogni tentativo di rianimazione del settantenne è risultato vano. 

AMIANTO:Marina Bis sentenza di appello

Marina, condannati 4 ex ammiragli per la morte di 6 militari esposti per anni alla fibra dell’amianto: “Sentenza storica

Ribaltata la sentenza di primo grado, la Corte d’Appello di Venezia li ha ritenuti colpevoli di non aver provveduto a proteggere la salute dei lavoratori, esposti per anni sulle navi militari alla fibra dell’amianto senza le necessarie misure di sicurezza e senza averli informati dei rischi cui erano sottoposti

Sono stati ritenuti responsabili della morte per mesotelioma di 6 militari in servizio a bordo di navi della Marina Militare cariche di amianto. Per questa ragione la terza Sezione della Corte di Appello di Venezia ha condannato 4 ex ammiragli ritenuti colpevoli di non aver provveduto a proteggere la salute dei lavoratori, esposti per anni sulle navi militari proprio alla fibra dell’amianto senza le necessarie misure di sicurezza e senza averli informati dei rischi cui erano sottoposti.

Le condanne – E’ stata così ribaltata in secondo grado la sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Padova del cosiddetto processo “Marina bis“. Gli imputati erano accusati di omicidio colposo. Agostino Di Donna è stato condannato a 2 anni di reclusione, Angelo Mariani e Guido Venturoni a un anno e 6 mesi, Sergio Natalicchio a un anno. Tutti, in solido al responsabile civile Ministero della Difesa, sono stati condannati al risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite, con una provvisionale di 50.000 euro a erede. I militari sono morti per mesotelioma e patologie asbesto correlate.

Militare morto per le conseguenze dell’esposizione all’amianto: condanne in appello per omicidio colposo

Francesco Paolo Sorgente, di Vasto, era capitano di Vascello del Genio Navale. Dopo tre anni di battaglie processuali si è concluso il processo di appello “Marina bis”

Era il 25 gennaio 2009 quando Francesco Paolo Sorgente, capitano di Vascello del Genio Navale, morì a Vasto per una tremenda patologia correlata all’esposizione all’amianto.

Sorgente aveva 65 anni, ed era stato in servizio nella Marina Militare dal 12 marzo 1968 fino al 30 gennaio 2000: nello svolgimento delle sue funzioni era stato professionalmente esposto a polveri e fibre di amianto. Si ammalò gravemente e morì dopo una lunga sofferenza.

Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo tre anni di battaglie processuali, si è concluso il processo di appello “Marina bis”, che ha visto imputate sei persone, tutte accusate di omicidio colposo per la morte di 11 appartenenti alla Marina Militare, fra cui il vastese Francesco Paolo Sorgente, che durante il servizio hanno respirato amianto nelle unità navali. Gli imputati dovranno pagare anche una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 50 mila euro ad erede.

La III sezione della Corte di Appello di Venezia, presieduta dalla dottoressa Patrizia Vincenzina Montuori, ha riformato parzialmente la sentenza di assoluzione pronunciata dal tribunale di Padova e ha riconosciuto la penale responsabilità in merito alla morte delle vittime dell’amianto in Marina. È stata quindi emessa la condanna per il reato previsto di omicidio colposo anche in danno di Sorgente, i cui eredi sono stati rappresentati e difesi dall’avvocato Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto.

Decisiva la super perizia disposta dalla stessa Corte di Appello, su richiesta delle parti civili, che ha confermato e ribadito la sussistenza di un rapporto causale tra l’esposizione patita da ogni singolo lavoratore e l’insorgenza della relativa malattia, nonché l’altissima concentrazione di polveri e fibre di amianto inalate dai Marinai. “Giustizia è fatta per la famiglia Sorgente, e la Marina affonda sull’amianto – il commento dell’avvocato Bonanni – . Continueremo a sollecitare le bonifiche, la messa in sicurezza delle nostre unità navali, la tutela giuridica, anche con risarcimenti, senza la necessità, speriamo, di dover sempre ricorrere all’autorità giudiziaria”. 

22 Giugno 2022

Verona, terzo morto sul lavoro in 24 ore: artigiano precipita da un muretto

L’uomo stava sistemando una cinta di contenimento, è volato da un’altezza di 5 metri.

Terza vittima sul lavoro in 24 ore, nel Veronese. Tragedia sul lavoro poco prima delle 11 a Brenzone, sul lago di Garda, dove uno storico artigiano residente in zona ha perso la vita, mentre era intento a compiere dei lavori di ristrutturazione all’interno di una casa vacanze di proprietà di cittadini tedeschi, in via San Benedetto. Giacomo Perotti, 65enne molto conosciuto in zona proprio per la sua attività di una vita sugli edifici antichi e sul patrimonio storico e paesaggistico di Brenzone, pare che stesse lavorando su un muretto di contenimento, quando, per cause e dinamica in corso di accertamento, sarebbe precipitato nel vaio sottostante da un’altezza di circa 5 metri morendo sul colpo.

Incidente sul lavoro a Nova Siri, morto un operaio 53enne

E’ caduto da un’impalcatura

ANSA) – MATERA, 22 GIU – A causa di una caduta da un’impalcatura, un operaio di 53 anni è morto stamani a Nova Siri (Matera).

Secondo quanto si è appreso, l’uomo era impegnato nei lavori di ristrutturazione di uno stabile.


    Accertamenti sulla dinamica dell’incidente sono in corso da parte delle forze dell’ordine. (ANSA).

Morte sul lavoro, operaio di 54 anni precipita da 15 metri alla Choncimer di San Severino Marche

SAN SEVERINO – Morte sul lavoro questa mattina alla Choncimer di San Severino, storica azienda di fertilizzanti con sede in località RocchettaLoayza Palomino Grimaldo, operaio di 54 anni di origini peruviane, stava effettuando dei lavori sul tetto quando, per cause in corso di accertamento, è precipitato da un’altezza di circa 15 metri ed è morto. Secondo le prime ipotesi l’uomo, che si trovava sul tetto per sistemare l’impianto fotovoltaico dell’azienda, sarebbe caduto nel vuoto dopo essere passato sopra un lucernaio di plexiglass. Sul posto sono intervenuti il 118, i carabinieri della locale stazione e gli ispettori dello Spsal dell’Asur.

Precipita da tetto capannone, morto operaio 54enne


   

21 Giugno 2022

Colpito da una matassa di ferro mentre si trova al lavoro: morto un operaio

Il drammatico incidente mortale si è consumato a Legnago, nella mattinata di martedì. Inutile l’intervento del personale del 118, arrivato sul posto con ambulanza ed elicottero

Un altro tragico incidente sul lavoro si è verificato nella mattinata di martedì, dopo quello avvenuto nelle campagne di Fumane e costato la vita ad un 26enne
Intorno alle ore 10.30, un operaio è stato colpito da un oggetto caduto dall’alto, mentre si trovava al lavoro presso un’azienda che lavora il ferro, situata via Padana Inferiore Est, a Legnago: una matassa di ferro cha stava per essere scaricata da un veicolo gli sarebbe caduta sopra, per cause in fase di accertamento
Lanciato l’allarme, sul posto si è precipitato il personale del 118 con ambulanza ed elicottero, ma purtroppo per il 52enne non ci sarebbe stato nulla da fare ed è morto. Sul luogo dell’incidente anche i carabinieri e lo Spisal. 

Morto a 26 anni travolto dal trattore a Fumane: la vittima è Marco Accordini.

E’ morto a 26 anni, travolto dal trattore sul quale stava lavorando a Mazzurega di Fumane, in località La Ca‘: la giovane vittima è Marco Accordinifiglio di Daniele Accordinidirettore della Cantina Valpolicella Negrar. Il ragazzo è stato investito e travolto dal mezzo agricolo, e i soccorsi, una volta giunti sul posto, non hanno potuto fare niente per salvarlo.

Incidente sul lavoro a Lecce: morto un operaio 72enne

Caduto da un’altezza di circa cinque metri

ANSA) – LECCE, 21 GIU – Un operaio di 72 anni, Donato Marti, originario di Avetrana (Taranto), è morto stamani a Lecce dove era impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione di un immobile in via Parini, nei pressi del cuore commerciale della città Secondo i primi rilievi, sembra che l’uomo, per cause da accertare, sia caduto da un’altezza di circa cinque metri mentre insieme ad altri operai era impegnato ad installare un montacarichi.

Il 118 ha trasportato l’uomo all’ospedale Vito Fazzi dove però è morto poco dopo Sul posto per i rilievi gli agenti delle volanti e gli ispettori dello Spesal.

La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta. (ANSA).

Città della Pieve, morto operaio al lavoro sulla linea ferroviaria: è stato travolto dal treno

Incidente sul lavoro nel Pievese. In località Ponticelli un operaio che è stava lavorando sulle canaline a lato della linea ferroviaria – quella “lenta” – è stato travolto dal treno in transito ed è morto. Sul posto è intervenuta la squadra dei Vigili del Fuoco di Città della Pieve e un’altra squadra a supporto dalla sede centrale di Perugia

Un altro Mondo senza Amianto è possibile