13 Maggio 2023

Grave incidente sul lavoro, due operai volano da ponteggio sulla A19, uno è morto

Muore un operaio
Il grave incidente sul lavoro si è consumato lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, all’altezza di Enna, dove due operai sono precipitati da un ponteggio, da un’altezza di circa 5 metri. La centrale operativa del 118 di Caltanissetta ha inviato l’elisoccorso.

Poco dopo le ore 13 si è verificato un incidente presso il cantiere finalizzato alla manutenzione straordinaria delle pile della carreggiata in direzione Catania del viadotto Mulini.

Per motivi in fase di accertamento, durante la fase di montaggio della passerella del ponteggio mobile si è verificato il distacco della stessa, che è precipitata al suolo.

Processo Eternit

“Amianto e mesotelioma: tutti innocenti?”

A Roma un convegno che controbatte alle tesi difensive

Venerdì mattina, a partire dalle ore 10, la Sala Capitolare del convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma ospiterà il convegno “Amianto e mesotelioma: tutti innocenti?”. Il simposio si occuperà, come recita il sottotitolo, di “aspetti biologici ed epidemiologici dell’esposizione ad amianto e conseguenze giuridiche”. Il convegno è organizzato su iniziativa della senatrice Tatjana Rojc (Pd).

Anticipa il comitato organizzatore: «Nonostante la certezza dell’esposizione di lavoratori e cittadini, i dirigenti delle grandi aziende vengono assolti in cassazione dalle accuse per migliaia di decessi causati dall’amianto. Discutiamo le motivazioni d’inversione di una giurisprudenza che sembrava consolidata esponendo le evidenze biologiche ed epidemiologiche delle malattie asbesto-correlate la cui confutazione in tribunale porta alle assoluzioni: la teoria multistadio per lo sviluppo della cancerogenesi, il ruolo del rapporto dose/incidenza fra esposizione all’amianto e insorgenza delle malattie, il significato del concetto di induzione dei tumori asbesto correlati, l’estensione delle leggi dell’epidemiologia al caso singolo». Scopo del convegno è «verificare se davvero permangono opinioni scientifiche divergenti su questi argomenti e quale peso esse abbiano nei tribunali dove sono proposte come controverse e nel giudizio prevalente della comunità scientifica dove, in assenza di conflitto di interesse, sono ampiamente condivise». Si tratta, dunque, di un incontro direttamente finalizzato a controbattere alle posizioni difensive di Eternit.

Tra i relatori della sessione pomeridiana figurano anche la presidente di Afeva Giuliana Busto, l’avvocato Laura Mara (legale di Medicina Democratica e patrono di parte civile nel processo Eternit-bis a Novara), Edoardo Bai (medico consulente di parte civile all’Eternit-bis), Alessia Angelini (ingegnere chimico consulente della Procura nel processo Eternit-bis a Novara).

Risarcimento

Respiravano amianto in fabbrica Ora la pensione è più pesante

Il “risarcimento” a tre ex operai di quelle che erano le officine ferroviarie di Costa Masnaga

Nella foto una bonifica C’è poi il caso della vecchia fabbrica lariana di lampadine Leuci, dove erano 800 i lavoratori soprattutto donne
Nella foto una bonifica C’è poi il caso della vecchia fabbrica lariana di lampadine Leuci, dove erano 800 i lavoratori soprattutto donne

Nella foto una bonifica C’è poi il caso della vecchia fabbrica lariana di lampadine Leuci, dove erano 800 i lavoratori soprattutto donne

Hanno lavorato per anni a loro insaputa in un ambiente infestato di amianto. Per questo tre ex operai di quelle che erano le officine ferroviarie di Costa Masnaga riceveranno una pensione più alta. Lo prevede la legge, in base alla quale ai lavoratori che sono stati esposti per all’amianto spettano alcuni benefici pensionistici. Poiché sono a riposo ormai da tempo la loro pensione dovrà essere adesso ricalcolata e rivalutata.

Per ottenere il riconoscimento di ciò che è un loro diritto le tre ex tute blu hanno dovuto però fare causa all’Inps. Ad assisterli durante la causa è stato l’avvocato Roberto Molteni, che aveva già vinto una prima vertenza nel 2019. “La battaglia legale è cominciata nel 2010-2011 – ha spiegato l’avvocato –. I primi ricorso in tribunale a Lecco e in Corte d’Appello a Milano sono stati persi, fino a che nel 2019 abbiamo ottenuto un’importante sentenza in Cassazione”. È stato un verdetto che ha fatto e sta facendo scuola: “Altri lavoratori tra cui i tre che hanno vinto l’ultima causa hanno potuto beneficiare di questo beneficio contributivo. Viene riconosciuto che avendo loro lavorato per oltre 10 anni in un ambiente esposto all’amianto con un’esposizione oltre la soglia di 100 fibre per litro d’aria e quindi in un ambiente pericoloso, hanno diritto al riconoscimento di una maggiore contribuzione”. Chi ad esempio è andato in pensione con 35 anni di anzianità di servizio è come se fosse andato in pensione con 40. Ad emettere il pronunciamento è stata la giudice del tribunale del lavoro Federica Trovò. L’avvocato Roberto Molteni è anche membro del Comitato legale del Gam di Lecco, il Gruppo aiuto mesoteliama, fondato da Cinzia Manzoni, con cui oggi è a Roma per un convegno sul tema al Senato. Insieme stanno inoltre portando avanti un’altra causa analoga anche per i lavoratori dell’ex Leuci, la vecchia fabbrica di lampadine di Lecco, dove 800 lavoratori, soprattutto donne, hanno lavorato in uno stabilimento saturo di amianto senza alcuna protezione. Daniele De Salvo

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Amianto in discarica

CREMA. IL CASO

CRONACA

«Amianto e rifiuti interrati. Bomba ecologica nell’ex cava Alberti»

11 MAGGIO 2022 – 05:25«Amianto e rifiuti interrati. Bomba ecologica nell'ex cava Alberti»

Una veduta dall’alto della ex cava Alberti

CREMA – Firmato il preliminare di acquisto da parte del Parco del Serio, arrivano al pettine i primi nodi nell’area della ex cava Alberti a Santa Maria.

Rifiuti solidi urbani, fusti contenenti sostanze non identificate e amianto. Questo, secondo l’esposto presentato nei giorni scorsi alla stazione carabinieri forestali da Ettore Aschedamini, 61enne residente a Pianengo, conterrebbe l’area, che di recente è stata aggiudicata all’asta ad un privato, che ha concordato di cederne circa il 90% al Parco.

In tre ore e mezza di deposizione, Aschedamini ha raccontato ai carabinieri quanto di sua conoscenza, relativamente a questa zona naturalistica posta lungo il fiume Serio: 40 ettari complessivi contenenti due laghetti dai quali veniva estratta la ghiaia. Su una porzione rilevante, come detto, c’è l’interesse del Parco del Serio, che nelle scorse settimane ne ha deliberato l’acquisto, attraverso l’assemblea dei sindaci, e entro fine giugno andrà al rogito.

«La ex cava Alberti — afferma Aschedamini — è stata pubblicizzata come un sito di enorme interesse naturalistico. Non è così. Nel 2009, mi sono interessato per realizzare un campo da golf su mandato di una società. Lo studio di fattibilità era stato eseguito da un’impresa tedesca, della quale conservo la relazione. Furono fatti rilievi, analisi del terreno e dell’acqua, sopralluoghi con un drone, che avevano portato alla luce la presenza di rifiuti di vario genere. Il risultato era stato che per bonificare quell’area sarebbero serviti 1,5 milioni di euro».

Il campo da golf dunque non si fece. «Per due motivi — prosegue Aschedamini —: gli elevati costi di bonifica e la contrarietà dell’amministrazione comunale». Nell’esposto, il racconto sullo stato dei luoghi risulta dettagliato, ancorché da verificare sul campo. «Sotto uno strato di 30-40 centimetri di terra, ci sono dai sette ai dieci metri di rifiuti solidi urbani. Quando piove, non essendo lo strato impermeabilizzato, l’acqua va a contaminare la falda sotterranea ed i confinanti laghetti artificiali della ex cava».

Ma non è tutto. «Davanti a uno dei due laghetti — aggiunge Aschedamini — ci sono 25 mila metri cubi di terra che, prima del fallimento della ditta Alberti, sarebbero dovuti servire per aumentare lo strato di copertura de rifiuti che, a differenza di quanto avviene oggi, non sono compattati. Dico inoltre che a nord della ex cava Alberti esiste un’altra discarica».

Dopo aver presentato l’esposto, Aschedamini si è mosso anche in altre sedi. «Ho contattato gli assessorati regionali all’Ambiente e all’Agricoltura, per metterli al corrente della situazione. Sulla base della mia segnalazione verranno fatte delle verifiche: carotaggi del terreno e indagini sull’acqua dei laghetti. Spero che il Parco del Serio non voglia acquistare quest’area senza un progetto di bonifica».

12 Maggio 2022

Brescia, incidente sul lavoro: morto operaio

L’uomo è rimasto incastrato in un macchinario di un’azienda agricola a Bedizzole

Brescia, 12 maggio 2022 – Incidente mortale sul lavoro in un’azienda agricola nel Bresciano. L’uomo è rimasto incastrato in un macchinario ed è stato schiacciato tra piattaforma e travi. Quando i soccorritori sono riusciti ad estrarlo, era già morto. L’operaio, Marcello Fusi, di 38 anni, è deceduto intorno alle 11.30 all’interno della società agricola 3 Alpini di Bedizzole, in provincia di Brescia. I soccorritori del 118 e i vigili del fuoco lo hanno estratto e hanno tentato di rianimarlo. Le indagini per accertare la dinamica sono affidate ai Carabinieri e ai tecnici del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro di Ats Brescia. 

In mattinata, nel Milanese, due persone erano rimaste ferite in modo grave in altri due incidenti sul lavoro. Prima delle 9:30 un muratore che lavorava in un cantiere al diciottesimo piano in via Eritrea, nella periferia Nord della città, è caduto sul pavimento su un tondino di ferro e si è procurato una profondissima ferita dall’addome alla schiena. Il 42enne è stato portato, cosciente e in codice rosso, all’ospedale Niguarda. È invece stato trasportato all’ospedale San Raffaele un operaio di 45 anni che intorno alle 11 è rimasto schiacciato sotto un macchinario di oltre 300 chili in un’azienda di Caleppio di Settala. Ha riportato traumi da schiacciamento al torace e alla schiena.

Folgorato, gravissimo 24enne in Brianza: i sindacati proclamano sciopero.

Ieri erano morti 4 operai in un incidente stradale sull’A4, mentre stavano andando a lavoro: erano nati in Pakistan, vivevano a Torino da una decina d’anni

Incidenti sul lavoro, giornata nera in Lombardia. In un’azienda agricola di Bedizzole è morto stritolato un operaio di 38 anni.  A Caponago è rimasto gravemente ustionato un giovane di 24 anni investito da una scarica elettrica da 380 Volt: Fim Fiom e Uilm hanno proclamato due ore di sciopero.. A Milano, infine, tre infortuni sul lavoro si sono registrati nell’hinterland milanese. “Non numeri, non fredde statistiche, ma persone, che purtroppo non ci sono più – commenta Marco Bazzoni, l’operaio metalmeccanico che ha dedicato la vita a raccogliere le storie delle vittime sul lavoro – ma non vanno dimenticati i 4 rider  morti ieri, in un incidente stradale sull’A4, mentre stavano andando a Milano al consolato per dei documenti”.

È morto Walter Carbone, l’operaio caduto nel cantiere della piscina comunale a Secondigliano
L’uomo aveva 48 anni: si è spento questa mattina, giovedì 12 maggio, all’ospedale Cardarelli, dove era stato ricoverato ieri in seguito all’incidente sul lavoro.

Non ce l’ha fatta Walter Carbone: l’operaio, 48 anni, è l’ennesima vittima di incidente sul lavoro. L’uomo, originario di Volla, è morto intorno alle ore 12 di oggi, giovedì 12 maggio, all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era stato ricoverato ieri in seguito all’incidente: il 48enne stava effettuando un sopralluogo sul tetto della piscina comunale di Secondigliano, quartiere della periferia settentrionale del capoluogo campano, quando è caduto di sotto, precipitando per circa 12 metri. Sul tragico incidente sul lavoro che è costato la vita a Walter Carbone indagano i carabinieri della compagnia Stella, che hanno già effettuato tutti i rilievi del caso per determinare con precisione la dinamica di quanto accaduto, che risulta ancora poco chiara. Maggiori indicazioni, poi, sulle cause della morte del 48enne, potrebbero arrivare dall’autopsia che, come accade quasi sempre in questi casi, potrebbe essere disposta ed effettuata nei prossimi giorni, per poi consentire alla famiglia di procedere con i funerali.

Carbone è caduto da un’altezza di circa 12 metri

Brescia, Napoli, Vicenza: tre morti in un giorno

STRAGE SUL LAVORO. Due operai su tre lavoravano in appalto. Uno schiacchiato, uno è caduto da 12 metri, uno folgorato

Brescia, Napoli, Vicenza: tre morti in un giorno

11 Maggio 2022

Tragedia sul lavoro a Latina: morto operaio

Morto folgorato in via Astura a Latina

Poco dopo le 14 di oggi un operaio è morto a Latina. L’uomo, stando alla prima ricostruzione, si trovava in via Astura, a poco distanza da Borgo Sabotino, e stava lavorando alla manutenzione di un impianto fotovoltaico. L’operaio pare sia morto folgorato e ogni tentativo di salvargli la vita, con un eliambulanza atterrata per trasportarlo in ospedale, è stato vano.

Chi è l’operaio morto

La vittima è un uomo bulgaro, classe 1986, che è morto folgorato, mentre stava lavorando. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco, ma ora spetterà ai Carabinieri della Compagnia di Latina fare chiarezza. E ricostruire la dinamica dell’ennesimo incidente sul lavoro. 

Infortunio mortale in un cantiere edile a Lerici. Operaio di 51 anni muore travolto dalle travi di un tetto

Il cantiere di Lerici dove è avvenuto l’infortunio mortale

Lerici – Un operaio di 51 anni è morto, travolto dalle travi di copertura di una abitazione, all’interno della quale stava operando. È accaduto in un cantiere privato a Lerici. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine. Si tratta di Beniamino De Masi, operaio edile originario di Napoli ma residente a Montecchio Emila (Reggio Emilia).

Ancora una morte sul lavoro in Trentino

Con l’operaio 26enne Thomas Ziller salgono a otto i morti sul lavoro in provincia dall’inizio dell’anno

.Thomas Ziller non ce l’ha fatta: dopo cinque giorni di ricovero si è spento al Santa Chiara di Trento il giovane operaio di Sfruz rimasto coinvolto in un incidente giovedì 5 maggio.

10 Maggio 2022

Infortunio sul lavoro oggi a Ferrara: muore operaio di 36 anni

Miz Mohamed Fawzy Abdou, di origini egiziane e residente nel Bolognese, stava smontando un’impalcatura in un cantiere, quando è caduto dal quarto piano 

Ferrara, 10 maggio 2022 – Un’altra tragedia sul lavoro. E’ successa questa mattina a Ferrara, quando un operaio di 36 anni è morto, cadendo da un ponteggio mentre stava smontando un’impalcatura in un cantiere, in via Borgo PuntaMiz Mohamed Fawzy Abdou, di origini egiziane e resodente a Baricella (nel Bolognese), è caduto dal quarto piano e sarebbe morto sul colpo. È intervenuto il 118, ma gli operatori hanno potuto solo constatare il decesso, e la Polizia per i primi accertamenti. 

La ditta per cui lavorava aveva ultimato i lavori di ristrutturazione della palazzina ed era appena cominciata la fase di smontaggio. Dai primi riscontri pare che la vittima fosse imbragata, ma saranno gli inquirenti a stabilire la dinamica dell’accaduto. Sotto choc i colleghi. “Una notizia terribile per tutta la città: nel terzo millennio non si può morire sul lavoro, per lavoro. La mia vicinanza alla famiglia del giovane operaio”, le parole del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri.

Sul gravissimo incidente la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti. Il pm Ciro Alberto Savino ha disposto il sequestro del cantiere e l’autopsia, per chiarire le cause della morte e le condizioni del 36enne egiziano al momento della caduta.

9 Maggio 2022

Lecce, incidente sul lavoro in un magazzino: operaio gravissimo

Terzo infortunio nel Leccese in pochi giorni: due i morti tutti in cantieri edili

Lecce, 9 maggio 2022 –  Lotta contro la morte in una stanza di ospedale dopo l’ennesimo incidente sul lavoro. Un operaio di 61 anni è rimasto gravemente ferito ed è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto stamattina presso un magazzino per il ritiro di merci, a San Cesario di Lecce. L’uomo, soccorso dai sanitari del 118, ha riportato un trauma cranico con ematoma bilaterale per cause in corso di accertamento. Dopo essere stato sottoposto alla Tac, l’operaio è stato trasferito dal Pronto soccorso nel reparto di Neurochirurgia.

Si tratta del terzo incidente sul lavoro nel giro di alcune settimane nel Salento. Il 10 aprile scorso, un operaio 68enne, titolare di una ditta specializzata in lavori edili, era deceduto dopo essere precipitato da una scala, a Galatina. Il 28 marzo, invece, un operaio 28enne era morto folgorato dopo che, in un cantiere a San Donato di Lecce, il braccio meccanico di un veicolo che stava manovrando ha urtato accidentalmente un cavo dell’alta tensione

Le pagine di cronaca continuano ad essere riempite da casi di morti sul lavoro dovuti a qualche macchinario industriale.
La dinamica è sempre la stessa: c’è qualche componente meccanica che si muove e qualcuno che ci rimane incastrato dentro. Se venissero rispettate le regole, non dovrebbe proprio accadere. Mai. Il problema è che a garantire la conformità dei macchinari è un’autocertificazione, e a controllarle ex post, delle 5 mila persone impiegate nelle ASL nel 2008, ormai ne sono rimaste poco più di 2000 e quando trovano qualcosa che non va, lo devono comunicare a una commissione interministeriale, che però non s’è riunita per due anni.

6 Maggio 2022

Incidente sul lavoro a Casalmaggiore, operaio agonizzante in fabbrica: muore poco dopo per trauma cranico
In una fabbrica di Casalmaggiore, un operaio di 62 anni è stato trovato a terra agonizzante. Morto poche ore dopo per trauma cranico, non è ancora chiara la dinamica dell’incidente mortale

Viveva in Italia da quarant’anni, ormai. Era nato a Casablanca 62 anni fa, ma è a Spineda, in provincia di Cremona, che aveva costruito la sua famiglia. Lavorava come operaio alla Stillac srl, l’azienda di Quattrocase, a Casalmaggiore specializzata nella produzione di articoli per la spiaggia e il giardinaggio. Mohamed Nadif, tifoso del Milan e appassionato di Formula 1, è stato trovato la mattina di martedì 3 maggio in fin di vita nel reparto verniciatura. Sarebbe morto poche ore più tardi.

La famiglia: “Trauma cranico, ma non conosciamo la causa”
Potrebbe essere caduto dalla scala che stava usando per lavorare, oppure un attrezzo pesante gli è caduto sulla testa. Ancora non si conosce la causa dell’infortunio che ha portato alla morte Nadif. “Il titolare ci ha detto che alcuni operai hanno trovato il papà a terra già agonizzante – ha raccontato una delle tre figlie dell’operaio – è stata fatta intervenire un’ambulanza”. Il 118 ha trasferito con urgenza l’uomo all’ospedale di Cremona, a una trentina di chilometri dalla fabbrica, dove è deceduto poco dopo. “Ci dicono di un grave trauma cranico, ma da cosa sia stato provocato ancora non lo sappiamo”. Nadif era sposato ed era padre di tre figlie: una di 27 anni, residente in Francia, una di 21 e la più piccola di 19. La famiglia ha fatto sapere di essere ancora in attesa dell’autorizzazione per i funerali del 62enne di Casablanca, “che comunque verrano svolti in Marocco”.

Un altro Mondo senza Amianto è possibile