11 febbraio 2022

Grave incidente sul lavoro a Milano, al civico 2 di viale Monza, nei pressi di piazzale Loreto. Poco prima delle 14 due operai sono precipitati all’interno del vano di un ascensore mentre lavoravano in un palazzo (il Palazzo di Fuoco) in ritrutturazione.

Secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, i due lavoratori sono caduti da un’altezza di circa 20 metri. Uno dei due, Jaroslav Marnka, slovacco di 55 anni, è morto sul colpo mentre il collega e connazionale, L.M., di 26 anni, forse un parente, è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Niguarda, sottoposto a un primo intervento chirurgico – neurologico e maxillofacciale. È in prognosi riservata e c’è qualche probabilità che se la cavi. Stando a quanto risulta al momento, erano al lavoro per la Schindler, una multinazionale di ascensori. 

Pneumoconiosi da asbesto di origine professionale in Italia nel 2020. Dati Inail 2021

Nell’ultima rilevazione dati INAIL del 23 dicembre 2021 i casi di pneumoconiosi per esposizione ad amianto (asbestosi) di origine professionale (codice J61 nella classificazione internazionale delle malattie professionali ICD-10) denunciati e accertati in Italia nel corso del 2020 sono stati 210. Di questi Inail ha valutato in 188 casi come positiva la sussistenza del nesso causale con l’attività lavorativa.

Regioni italiane per casi di pneumoconiosi da asbesto di origine professionale in Italia nel 2020. Dati INAIL 2021

Numero di casi pneumoconiosi da amianto di origine professionale in Italia nel 2020 distribuiti per regione:

  • Campania:132 casi (62.9%), di cui 131 riconosciuti (*)
  • Sicilia: 17 casi (8.1), di cui 13 riconosciuti
  • Toscana: 10 casi (4.8%), di cui 7 riconosciuti
  • Friuli-Venezia Giulia (4.3%): 9 casi riconosciuti
  • Piemonte: 7 casi (3.3%), di cui 6 riconosciuti
  • Liguria: 6 casi (2.9%), di cui 5 riconosciuti
  • Sardegna: 6 casi (2.9%), di cui 2 riconosciuti
  • Lombardia: 5 casi (2.4%), di cui 3 riconosciuti
  • Veneto: 5 casi (2.4%), di cui 2 riconosciuti
  • Emilia Romagna: 3 casi (1.4%), di cui 2 riconosciuti
  • Marche: 3 casi (1.4%), di cui 2 riconosciuti
  • Puglia: 3 casi riconosciuti (1.4%)
  • Lazio: 2 casi (1.0%), di cui 1 riconosciuto
  • Calabria: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Trentino-Alto Adige: 1 caso riconosciuto (0.5%)

Province italiane per casi di pneumoconiosi da asbesto di origine professionale nel 2020. Dati INAIL 2021

https://www.risarcimentomalattieprofessionali.it/wp-content/uploads/charts/chart-bar-pneumoconiosi-amianto-province-inail-2020.htmlUsa il pulsante in alto a destra per copiare il codice di embed e utilizza liberamente il grafico sul tuo sito web! Infografica a cura di Risarcimento Malattie Professionali. Fonte dei dati: INAIL OpenData, rilevazione 23 dicembre 2021.

Numero di casi di pneumoconiosi da asbesto di origine professionale in Italia nel 2020 per provincia:

  • Napoli: 131 casi (62.4%), di cui 130 riconosciuti (*)
  • Palermo: 17 casi (8.1%), di cui 13 riconosciuti
  • Torino: 7 casi non riconosciuti (3.3%)
  • Sud Sardegna: 6 casi (2.9%), di cui 2 riconosciuti
  • Gorizia: 5 casi riconosciuti (2.4%)
  • Varese: 4 casi (1.9%), di cui 2 riconosciuti
  • Genova: 3 casi riconosciuti (1.4%)
  • Ancona: 2 casi (1.0%), di cui 1 riconosciuto
  • Brindisi: 2 casi riconosciuti (1.0%)
  • Grosseto: 2 casi riconosciuti (1.0%)
  • La Spezia: 2 casi riconosciuti (1.0%)
  • Lucca: 2 casi (1.0%), di cui 1 riconosciuto
  • Pisa: 2 casi (1.0%), di cui 1 riconosciuto
  • Treviso: 2 casi non riconosciuti (1.0%)
  • Trieste: 2 casi riconosciuti (1.0%)
  • Udine: 2 casi riconosciuti (1.0%)
  • Venezia: 2 casi riconosciuti (1.0%)
  • Arezzo: 1 caso non riconosciuto (0.5%)
  • Barletta-Andria-Trani: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Bolzano: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Catanzaro: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Fermo: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Ferrara: 1 caso non riconosciuto (0.5%)
  • Frosinone: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Livorno: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Mantova: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Prato: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Parma: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Reggio Emilia: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Roma: 1 caso non riconosciuto (0.5%)
  • Salerno: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Savona: 1 caso non riconosciuto (0.5%)
  • Siena: 1 caso riconosciuto (0.5%)
  • Vicenza: 1 caso non riconosciuto (0.5%)

Pneumoconiosi da asbesto di origine professionale in Italia nel 2020. Agenti causali. Dati INAIL 2021

Gli agenti causali che hanno causato i 188 casi riconosciuti di pneumoconiosi da amianto di origine professionale per i quali Inail ha dato una valutazione “positiva”, ordinati per frequenza:

  • fibre di amianto: 187 casi, 99.47%
  • cemento-amianto: 1 caso, 0.53%

In Europa

Morti sul lavoro, un problema non solo italiano. Ma in Ue siamo tra quelli che fanno peggio

In termini assoluti il numero di decessi nel nostro Paese è il secondo dell’Unione dopo quello della Francia, ma in rapporto alla popolazione la situazione è più grave in Romania, Lussemburgo e Lettonia

9 febbraio 2022

Infortunio mortale sul lavoro in una cartiera a San Marcello Piteglio (Pistoia), in via Pesciatina, al confine con la provincia di Lucca. La vittima è un operaio di 58 anni, italiano: secondo le prime notizie diffuse dalla Asl – intervenuta con i tecnici del proprio servizio di prevenzione e sicurezza luoghi di lavoro – è stato investito da un carrello elevatore nel piazzale della ditta. L’azienda, si spiega ancora sempre dalla Asl, era stata controllata dai servizi negli ultimi tempi.

A Braccagni, frazione di Grosseto, un operaio di 32 anni di origine straniera è in gravi condizioni dopo essere caduto da un ponteggio: è stato soccorso dagli altri operai. È intervenuta un’ambulanza della Croce Rossa di Grosseto insieme ai sanitari del 118. L’uomo, secondo quanto si è appreso in condizioni gravi ma stabili, è stato trasferito con l’elicottero Pegaso all’ospedale Le Scotte di Siena. A Trezzano sul Naviglio, nel Milanese, un altro operaio ha invece subìto la parziale amputazione del braccio. È rimasto incastrato in un macchinario presso l’azienda Origoni Zanoletti, ditta che si occupa della lavorazione delle lamiere. L’uomo, 52 anni, è stato portato in gravissime condizioni all’ospedale di Rozzano.

8 febbraio 2022

BRESCIA

Malore mentre è al lavoro: si accascia e muore davanti colleghi

Il dramma avvenuto stamattina in un’azienda di Orzinuovi, in provincia di Brescia: la vitima è un uomo di 56 anni

Foto di repertorio Ansa

Un uomo di 56 anni, dipendente della Prandelli drink System, è morto nella mattina di oggi, martedì 8 febbraio, mentre all’interno dell’azienda dove prestava servizio, situata in via Adua, a Orzinuovi, in provincia di Brescia. La tragedia è avvenuta intorno alle ore 10, durante l’orario di lavoro: il 56enne si sarebbe accasciato a terra sotto gli occhi attoniti dei colleghi mentre camminava lungo i corridoi del magazzino dell’azienda, specializzata nella distribuzione di vino e bevande.

Il centro unico per le emergenze, allertato subito dopo il malore, ha inviato sul posto due ambulanze e l’elisoccorso, ma purtroppo la situazione era già compromessa. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare: è stato rianimato a lungo, ma senza successo. I rilievi sono stati affidati ai carabinieri di Verolanuova: in attesa degli esiti degli accertamenti medico-legali, non ci sarebbero comunque dubbi sulla dinamica dell’accaduto, e sulle cause naturali del decesso.

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5 febbraio 2022

Montemurlo (Prato), 5 febbraio 2022 – Tragedia in una tessitura di Montemurlo (Prato): un operaio 41enne, di nazionalità pachistana, si è accasciato a terra durante il turno di notte e poco dopo il medico del 118 ne ha constatato la morte. E’ accaduto intorno alle 6 di oggi, 5 febbraio.

Ravenna, morti sul lavoro: muratore di 52 anni cade da impalcatura e muore

Ansa 

La vittima è Vasile Burcut. L’incidente risale a venerdì, ma la notizia si è diffusa solo nelle ultime ore. Il Pm ha contestualmente aperto un fascicolo per omicidio colposo06 FEBBRAIO 2022 1 MINUTI DI LETTURA

Un muratore di origine romena di 52 anni, Vasile Burcut, è morto in seguito a un infortunio sul lavoro verificatosi in un cantiere edile di via Carso a Ravenna. L’incidente risale alle 15 circa di venerdì scorso, ma la notizia si è diffusa solo nelle ultime ore. Sul posto oltre agli operatori del 118, sono intervenuti anche gli ispettori della Medicina del Lavoro dell’Ausl, i carabinieri della Stazione principale della città romagnola e il Pm di turno Lucrezia Ciriello.

4 febbraio 2022

Incidente sul lavoro in Brianza, morto un uomo di 50 anni

E’ successo nel pomeriggio di giovedì

Immagine di repertorio

Incidente sul lavoro mortale nel pomeriggio di giovedì 3 febbraio in Brianza. A Lissone un operaio di cinquant’anni è stato soccorso in codice rosso dopo essere rimasto coinvolto in un infortunio all’interno di un cantiere in via Torricelli Evangelista. Poco dopo l’arrivo in ospedale, al San Gerardo di Monza, l’uomo è deceduto, come confermato nella serata di giovedì 3 febbraio dalla direzione.

I soccorsi

La chiamata ai soccorsi è scattata intorno alle 17 e sul posto l’Azienda Regionale Emergenza e Urgenza ha inviato un’ambulanza e un’automedica in codice rosso. Secondo quanto riferito un operaio è stato soccorso in arresto cardiocircolatorio, all’interno dell’area di cantiere di un condominio in seguito a un incidente sul lavoro. Poi il trasporto a sirene spiegate fino al nosocomio, con le manovre di rianimazione in corso. E il decesso. 

L’uomo, cinquant’anni, residente a Osnago, nel Lecchese, sarebbe rimasto schiacciato da una piattaforma elevatrice. Insieme al 118 e ai vigili del fuoco a Lissone sono intervenuti gli agenti della polizia locale del comando cittadino e il personale di Ats. Sono in corso gli accertamenti per stabilire con esattezza la dinamica dell’infortunio sul quale sono ancora pochi i dettagli emersi.

Nel 2021 ci sono stati altri 1.221 morti sul lavoro, pari a 3,34 al giorno.

Lo ha certificato ieri l’Inail pubblicando i suoi open data con una postilla importante: «il raffronto con le 1.270 vittime registrate nel 2020 (-3,9%) richiede cautela in quanto i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio». Dunque occorrerà attendere «l’aggiornamento al 30 aprile 2022» per un confronto veritiero.

Nel frattempo i numeri confermano la strage senza fine che va avanti senza tregua nei cantieri, nelle fabbriche, sui campi. Senza attendere i riconteggi da Covid, le denunce di infortunio sul lavoro sono invece aumentare rispetto al 2020:

sono state 555.236, 896 in più (+0,2%) rispetto all’anno precedente.

PASSANDO AI SETTORI,

solo quello industria e servizi è l’unico a far registrare un segno negativo di morti sul lavoro (-6,0%, da 1.106 a 1.040 denunce mortali),

al contrario dell’agricoltura, che passa da 113 a 128 denunce (+13,3%)

e del pubblico – il cosiddetto «conto Stato» che aumenta da 51 a 53 (+3,9%).

Dall’analisi territoriale emerge

un aumento nel Sud (da 283 a 318 casi mortali),

nel Nord-Est (da 242 a 276)

e nel Centro (da 215 a 227).

Il numero dei decessi, invece,

è in calo nel Nord-Ovest (da 425 a 313)

e nelle Isole (da 105 a 87).

Il decremento finora rilevato tra il 2021 e il 2020 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali sono passati da 138 a 126 (-8,7%), sia a quella maschile, che è passata da 1.132 a 1.095 (-3,3%).

Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 1.080 a 1.036)

e comunitari (da 61 a 48), mentre quelle

dei lavoratori extracomunitari sono in aumento e passano da 129 a 137.

DALL’ANALISI PER FASCE D’ETÀ

emergono incrementi per gli under 34 (+6 casi)

e per la classe 40-49 anni (+55),

e decrementi in quelle 35-39 anni (-12)

e over 50 (-98 decessi), da 852 a 754.

Ma sempre troppi i casi in età da pensione.

Ben 17 gli «incidenti plurimi» nel 2021 per un totale di 40 decessi con un aumento rispetto ai 13 con 27 casi mortali denunciati del 2020.

L’aumento degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto abitazione – posto di lavoro

(+29,2% anno su anno), va relativizzato:

gli incidenti sono diminuiti del 32% nel primo bimestre del 2021 e aumentati del 50% nel periodo marzo-dicembre

e ciò si spiega con «il massiccio ricorso allo smart working nell’anno 2020, a partire proprio dal mese di marzo».

«SIAMO DI FRONTE A UNA STRAGE, abbiamo una media di tre persone al giorno che muoiono sul lavoro, va potenziato il sistema dei controlli. Serve un coordinamento», afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

«Una guerra civile», attacca il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sottolineando che «la logica del profitto non può valere più della vita».

Davanti a questi numeri il ministro del Lavoro Andrea Orlando ricorda che sono state introdotte «norme con sanzioni più incisive e tempestive» ed è stato «rafforzato l’Ispettorato del lavoro».

Nei giorni scorsi poi «i primi 300 funzionari» dell’Inail «hanno scelto la sede» e saranno assegnati entro questa settimana; «entro febbraio arriveranno altri 690 ispettori e 131 funzionari per un totale di 1.121 nuove assunzioni».

Mentre «entro metà febbraio» sarà pubblicato in Gazzetta «il bando di concorso per assumere 1.249 unità tra ispettori, informatici e statistici dell’Inail».

Un altro Mondo senza Amianto è possibile