27/12/2021

Etenernit bis: condanna a 4 anni per Stephan Schmidheiny.

Processo Eternit Bis: in uno dei quattro filoni del processo per le responsabilità dei morti da amianto l’ imprenditore Stephan Schmidheiny è stato condannato a quattro anni per omicidio colposo. Il pubblico ministero Gianfranco Colace afferma è “il ritorno a una giurisprudenza più attenta alle vittime”

Era facile giocà da ragazzino…”. L’ultimo post di Piero sui social è il giorno prima della fine. “Majetta e carzoncini tutti logorati, ‘na madre poi ch’ogni vorta che s’arrabbiava, senza pensacce troppo piava e te menava”. L’infanzia è come un filo rosso che attraversa tutta la vita di Piero Perruzza, morto a 52 anni perchè caduto dal ponteggio al settimo piano in un cantiere edile di via Merulana, nel centro di Roma. Un altro ‘pasticciaccio brutto de via Merulana’. Sarà per quel viso da bambino tondo e sorridente, sarà per i messaggi delle persone più care, il ritratto di una persona buona. “Sei stata come uno zio per me – scrive Federica sotto una foto di Piero che la tiene in braccio appena nata -. Ci mancherà l’uomo più buono del buono, mi mancherà sentirmi chiamata ‘scrocchiazzeppi’. Quando da piccola salivo sulla tua schiena per fare i tuffi nel mare, anche se ti stancava non dicevi mai no. Ciao zio Piero”. Le immagini dell’allegria a tavola, nelle feste, negli occhi.

3 gennaio 2022

Due anni fa, era estate, Daniele in un angolo di Venezia lo conoscevano tutti. Lavorava al rifacimento di un pontile, ogni giorno da solo sotto il sole. La canottiera e i tatuaggi. Un blog della città lo aveva ‘adottato’, soprannominandolo ‘Icio canotta’. I pontili e il mare sono sempre stati il regno di Daniele Zacchetti, carpentiere specializzato nella ditta di ristrutturazioni che lo mandava in giro per l’Italia da oltre trent’anni. E’ morto sul lavoro al porto vecchio di Trieste, colpito dal braccio di una gru. Faceva freddo e non era in canottiera, ma chi lo racconta associa sempre il ricordo al sole e al mare: “Daniele sopportava le giornate più calde – dice un collega – soprattutto quando lavorava nei porti. Se poteva si gettava in acqua per un tuffo rigenerante. Non amava l’inverno, attendeva sempre l’arrivo della primavera. Amava l’acqua e l’allegria”.

18 dicembre 2021

TORINO operaio di 20 anni ha perso la vita per lo schianto a terra di una gru utilizzata in un cantiere edile nel centro città

TORINO operaio di 52 anni ha perso la vita per lo schianto a terra di una gru utilizzata in un cantiere edile nel centro città

TORINO operaio di 54 anni ha perso la vita per lo schianto a terra di una gru utilizzata in un cantiere edile in centro città

Soncino (CR) autista di 52 anni ha perso la vita schiacciato da un cancello posto all’ingesso di una cascina in cui stava entrando con il suo camion

Melfi operaia di 36 anni muore investita da un autobus dopo aver finito turno di notte in azienda

17 dicembre 2021

Montalcino (SI) operaio di 30 anni la vita schiacciato da un ramo di un albero mentre lavorava alla manutenzione della strada ss2 Cassia

Trieste operaio di 58 anni ha perso la vita schiacciato sotto una gru mentre stava lavorando sotto il braccio,che all’ improvviso si è piegato in due quindi travolgendolo

Resana(TV) 65 anni operaio metalmeccanico ha perso la vita rimanendo agganciato con il camice al tornio in funzione,venendo trascinato verso gli ingranaggi

sentenza enel

9 DICEMBRE 2021

Il tribunale di Pisa ha condannato la società al risarcimento di
800 mila euro in favore dei familiari di un autista di autobus,
morto a 69 anni per mesotelioma.
di Andrea Marotta
Enel dovrà risarcire con circa 800 mila euro la famiglia di Danilo Fedeli, l’operaio
morto nell’aprile 2009 a 69 anni per mesiotelioma pleurico. Lo ha stabilito il giudice
del lavoro del Tribunale di Pisa, Franco Piragine, riconoscendo l’esistenza di un nesso
causale tra l’esposizione all’amianto e la patologia che ha stroncato il 69enne. Il
mesiotelioma pleurico, si legge in un passaggio della relazione messa a a punto da un
consulente tecnico e riportata nella sentenza, “è derivata da esposizione all’amianto,
provata e avvenuta in ambiente lavorativo. Il grado di probabilità è elevatissimo
essendo il nesso casuale tra esposizione e malattia specifica scolatiscamente
provato”. Fedeli, come racconta la figlia Barbara, “ha guidato pullman nella
Valdcicecina per più di 30 anni venendo anche a contatto con i lavoratori delle
fabbriche che, ignari, salivano e scendevano dai mezzi senza togliersi la tuta intrisa da
amianto”. In una nota l’Enel risponde così: “In relazione alla decisione del Tribunale di
Pisa sul giudizio risarcitorio promosso dagli eredi di un lavoratore, che ha
inizialmente prestato attività per alcune imprese appaltatrici di Enel presso l’area
geotermica di Larderello e, successivamente, per un’azienda del trasporto pubblico
locale, Enel intende precisare che la richiesta iniziale di danni è stata notevolmente
ridimensionata e che procederà ad impugnare la sentenza”.
• Mesotelioma pleurico

Un altro Mondo senza Amianto è possibile