Etenernit bis: condanna a 4 anni per Stephan Schmidheiny.
Processo Eternit Bis: in uno dei quattro filoni del processo per le responsabilità dei morti da amianto l’ imprenditore Stephan Schmidheiny è stato condannato a quattro anni per omicidio colposo. Il pubblico ministero Gianfranco Colace afferma è “il ritorno a una giurisprudenza più attenta alle vittime”
Era facile giocà da ragazzino…”. L’ultimo post di Piero sui social è il giorno prima della fine. “Majetta e carzoncini tutti logorati, ‘na madre poi ch’ogni vorta che s’arrabbiava, senza pensacce troppo piava e te menava”. L’infanzia è come un filo rosso che attraversa tutta la vita di Piero Perruzza, morto a 52 anni perchè caduto dal ponteggio al settimo piano in un cantiere edile di via Merulana, nel centro di Roma. Un altro ‘pasticciaccio brutto de via Merulana’. Sarà per quel viso da bambino tondo e sorridente, sarà per i messaggi delle persone più care, il ritratto di una persona buona. “Sei stata come uno zio per me – scrive Federica sotto una foto di Piero che la tiene in braccio appena nata -. Ci mancherà l’uomo più buono del buono, mi mancherà sentirmi chiamata ‘scrocchiazzeppi’. Quando da piccola salivo sulla tua schiena per fare i tuffi nel mare, anche se ti stancava non dicevi mai no. Ciao zio Piero”. Le immagini dell’allegria a tavola, nelle feste, negli occhi.
Due anni fa, era estate, Daniele in un angolo di Venezia lo conoscevano tutti. Lavorava al rifacimento di un pontile, ogni giorno da solo sotto il sole. La canottiera e i tatuaggi. Un blog della città lo aveva ‘adottato’, soprannominandolo ‘Icio canotta’. I pontili e il mare sono sempre stati il regno di Daniele Zacchetti, carpentiere specializzato nella ditta di ristrutturazioni che lo mandava in giro per l’Italia da oltre trent’anni. E’ morto sul lavoro al porto vecchio di Trieste, colpito dal braccio di una gru. Faceva freddo e non era in canottiera, ma chi lo racconta associa sempre il ricordo al sole e al mare: “Daniele sopportava le giornate più calde – dice un collega – soprattutto quando lavorava nei porti. Se poteva si gettava in acqua per un tuffo rigenerante. Non amava l’inverno, attendeva sempre l’arrivo della primavera. Amava l’acqua e l’allegria”.
Tezze sul Brenta (VI) un operaio di 25 anni ha perso la vita con una caduta improvvisa da una scala da un altezza di tre metri mentre stava effettuando un intervento
Montalcino (SI) operaio di 30 anni la vita schiacciato da un ramo di un albero mentre lavorava alla manutenzione della strada ss2 Cassia
Trieste operaio di 58 anni ha perso la vita schiacciato sotto una gru mentre stava lavorando sotto il braccio,che all’ improvviso si è piegato in due quindi travolgendolo
Resana(TV) 65 anni operaio metalmeccanico ha perso la vita rimanendo agganciato con il camice al tornio in funzione,venendo trascinato verso gli ingranaggi
Il tribunale di Pisa ha condannato la società al risarcimento di 800 mila euro in favore dei familiari di un autista di autobus, morto a 69 anni per mesotelioma. di Andrea Marotta Enel dovrà risarcire con circa 800 mila euro la famiglia di Danilo Fedeli, l’operaio morto nell’aprile 2009 a 69 anni per mesiotelioma pleurico. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Pisa, Franco Piragine, riconoscendo l’esistenza di un nesso causale tra l’esposizione all’amianto e la patologia che ha stroncato il 69enne. Il mesiotelioma pleurico, si legge in un passaggio della relazione messa a a punto da un consulente tecnico e riportata nella sentenza, “è derivata da esposizione all’amianto, provata e avvenuta in ambiente lavorativo. Il grado di probabilità è elevatissimo essendo il nesso casuale tra esposizione e malattia specifica scolatiscamente provato”. Fedeli, come racconta la figlia Barbara, “ha guidato pullman nella Valdcicecina per più di 30 anni venendo anche a contatto con i lavoratori delle fabbriche che, ignari, salivano e scendevano dai mezzi senza togliersi la tuta intrisa da amianto”. In una nota l’Enel risponde così: “In relazione alla decisione del Tribunale di Pisa sul giudizio risarcitorio promosso dagli eredi di un lavoratore, che ha inizialmente prestato attività per alcune imprese appaltatrici di Enel presso l’area geotermica di Larderello e, successivamente, per un’azienda del trasporto pubblico locale, Enel intende precisare che la richiesta iniziale di danni è stata notevolmente ridimensionata e che procederà ad impugnare la sentenza”. • Mesotelioma pleurico